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 La Luce sul sentiero 3f
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Inserito il - 09/05/2006 : 11:42:13  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
La Luce sul sentiero 3f

- di Mabel Collins -

(parte terza e fine)



Considera le tre verità. Esse sono uguali (1)



Nota

(1) Le tre verità menzionate nell'ottavo capitolo di: «The Idyll of thè white Lotus» (L'Idillio del Loto Bianco). Eccone la traduzione:

«L'anima dell'uomo è immortale ed il suo avvenire è quello di una cosa il cui sviluppo e splendore non hanno limiti»

«Il principio di vita dimora in noi e fuori di noi; non muore mai ed è eternamente benefico; non può esser visto, udito o sentito, ma può essere percepito dall'uomo che desi­dera la percezione»

«Ogni uomo è assolutamente a sé stesso il proprio legi­slatore; il dispensatore della propria gloria ed oscurità; l'ar­bitro della propria vita, della propria ricompensa e del pro­prio castigo»

Queste tre verità, grandi come la vita stessa; sono sem­plici come la più semplice mente umana. «Nutrisci con esse gli affamati».

Fuor del silenzio, che è pace, sorgerà una voce sonora. E questa voce dirà: «Bene non è; tu hai rac­colto, devi ora seminare». E sapendo che questa voce è il silenzio stesso, obbedirai.

Tu che ora sei un discepolo capace di stare in piedi, capace di udire, capace di vedere, capace di parlare; tu che hai domato il desiderio e sei giunto alla conoscenza di te stesso; che hai visto l'anima tua in fiore e l'hai riconosciuta, e che hai udito la voce del silenzio - va all'Atrio della Sapienza e leggi ciò che ivi è scritto per te.

------------------

Nota

Esser capace di stare in piedi significa aver fiducia; es­ser capace di udire è l'aver aperto le porte dell'anima; esser capace di vedere è l'aver raggiunto la percezione; esser ca­pace di parlare è l'aver conseguito il potere di aiutare altri; aver vinto il desiderio è l'aver imparato come usare e do­minare la propria personalità; aver conseguito la conoscen­za di sé medesimo è l'essersi ritirato nell'interna fortezza dalla quale la personalità può essere contemplata con im­parzialità; l'aver veduto l'anima in fiore è l'aver ottenuto in te stesso un momentaneo lampo della trasformazione che eventualmente ti farà più che uomo; riconoscere è l'effet­tuare il grande compito di fissare la luce abbagliante senza abbassare gli occhi e senza arrestarsi con terrore come di­nanzi ad un orrido fantasma. Ciò accade ad alcuni, e così la battaglia, pressoché vinta, è perduta. Udire la voce del silenzio è capire che dal di dentro viene l'unica vera guida; andare all'Atrio della Sapienza è l'entrare in quello stato in cui l'imparare diventa possibile. Ivi troverai molte parole scritte per te, e scritte in lettere fiammeggianti che tu facilmente leggerai. Poiché quando è pronto il discepolo è pronto anche il Maestro.

1 . Sta in disparte nella veniente battaglia e benché tu combatta non esser tu il guerriero

2 . Cerca il guerriero e lascia che egli combatta in te

3 . Prendi i suoi ordini per la battaglia e obbediscigli

4 . Obbediscigli, non come s'ei fosse un gene­rale, ma come s'egli fosse te stesso, e le sue parole fossero l'espressione dei tuoi segreti desideri; poi­ché egli è te stesso, eppure infinitamente più sag­gio e più forte di te. Ricercalo, altrimenti nella febbre e nella fretta della battaglia tu puoi oltre­passarlo, ed egli non ti conoscerà, a meno che tu non lo conosca. Se il tuo grido giunge al suo orec­chio intento, allora combatterà egli in te e colmerà l'opprimente vuoto interno. E se così è, tu puoi nel combattimento rimaner calmo e riposato, tenendoti in disparte e lasciando che egli si batta per te. Allora ti sarà impossibile menare un colpo invano.

Ma se tu non lo ricerchi, se lo oltrepassi inavvertitamente, non vi è salvaguardia per te. Il tuo cervello turbinerà, il cuore diverrà incerto, e nella polvere del campo di battaglia la vista e i sensi ti falliranno e non distinguerai i tuoi amici dai tuoi nemici.

Egli è te stesso, eppure tu sei finito e soggetto ad errare; egli è eterno e sicuro. Egli è la verità eterna. Una volta che egli è entrato in te ed è dive­nuto il tuo campione, non ti lascerà mai completa­mente e nel giorno della grande prova diverrà uno con te.

5 . Ascolta il canto della vita

Nota

Ricercalo e ascoltalo in prima nel tuo proprio cuore. Co­mincerai forse per dire: «Non c'è; quando cerco non trovo che dissonanza». Cerca più profondamente. Se di nuovo sei deluso fa sosta, poi cerca di nuovo più profondamente an­cora. Vi è una melodia naturale, una sorgente oscura in ogni cuore umano. Può essere soffocata, totalmente celata e ridotta al silenzio; - ma vi è. Alla base stessa della tua natura troverai fede, speranza e amore. Colui che sceglie il male rifiuta di guardare dentro sé stesso e chiude gli orec­chi alla melodia del suo cuore, nella stessa maniera che ren­de gli occhi ciechi alla luce della sua anima. Egli fa ciò perché trova più facile vivere secondo i suoi desideri ma ad ogni vita sottostà la forte corrente che non può essere arrestata; le grandi acque sono ivi realmente. Tro­vale e vedrai che tutto ne fa parte, anche la più abbietta delle creature, per quanto ella volontariamente si renda cieca al fato e fabbrichi per sé stessa una larvale forma esterna d'orrore. E' in questo senso che ti dico: tutti gli esseri fra i quali ti avanzi lottando sono frammenti del divino. E così ingannatrice è l'illusione in cui vivi, che è difficile indovinare dove prima scoprirai la dolce voce nei cuori altrui. Ma sappi che per certo essa è dentro di te. Ri­cercala quivi e una volta udita, più prontamente la ricono­scerai intorno a te.

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6 . Serba nella memoria la melodia che odi

7 . Impara da essa la lezione d'armonia

8 . Tu puoi star ritto ora, fermo come scoglio fra il tumulto, obbedendo al guerriero che è te stesso ed il tuo re. La battaglia non ti concerne che per far ciò ch'ei comanda, non avendo più preoccupazione alcuna per il risultato della batta­glia, poiché una sola cosa importa, ed è che il campione vinca; tu sai ch'egli non è soggetto a sconfitta. Rimanendo così calmo e svegliato, usa l'udito che acquistasti per mezzo del dolore e per mezzo della distruzione del dolore. Solo frammenti del canto grandioso giungono al tuo orecchio men­tre ancor non sei che uomo. Ma se lo ascolti ricor­dalo fedelmente, affinché nulla dì ciò che ti è giunto sia perduto, e sforzati di imparare da esso il signifi-cato del mistero che ti circonda. Col tempo non avrai bisogno di maestro alcuno.

Perché come l'individuo ha voce, così ha voce ciò in cui l'individuo esiste. La vita stessa ha la facoltà della parola e mai non tace. E la sua voce non è, come nella tua sordità puoi supporre, un grido: è un canto.

Impara da esso che tu sei parte dell'armonia: impara da esso ad obbedire alle leggi dell'armonia.

9 . Considera intensamente tutta la vita che ti cir­conda

10 . Impara a guardare intelligentemente nei cuori degli uomini

- Nota -

Da un punto di vista assolutamente impersonale, altri­menti la tua vista sarebbe oscurata. Perciò l'impersonalità deve prima essere capita.

L'intelligenza è imparziale; nessun uomo è tuo nemico: nessun uomo è tuo amico; tutti egualmente sono tuoi mae­stri. Il tuo nemico diviene per te un mistero da risolvere, quand'anche ciò possa richiedere dei secoli perché l'uomo dev'essere capito. Il tuo amico diviene parte di te, un'esten­sione di te stesso, un enigma difficile a decifrare. Una co­sa sola è ancora più difficile a conoscersi: il tuo proprio cuore. Fino a che i legami della personalità non sono sciol­ti, non potrai cominciare a vedere quel profondo mistero del Sé. Fino a che non ne stai in disparte, essa in nessun modo si rivelerà al tuo intelletto. Allora, e non prima, puoi adoperare tutti i suoi poteri e dedicarli a degno servizio.

11 . Considera con somma attenzione soprattutto il tuo cuore

12 . Perché attraverso il tuo cuore viene l'uni­ca luce che può illuminare la vita e renderla chia­ra agli occhi tuoi.

Studia i cuori degli uomini, affinché tu possa conoscere che cos'è quel mondo nel quale vivi e di cui sei una parte. Considera la vita costante­mente mobile e mutevole che ti circonda, perché essa è formata dai cuori degli uomini: e come im­pari a intendere la loro costituzione e il loro signifi­cato, sarai capace di leggere grado a grado la più ampia parola di vita.

13 . Solo con la conoscenza viene la facoltà della parola. Consegui la sapienza e possederai la facoltà della parola.

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- Nota -

E' impossibile aiutare gli altri fino a che tu stesso non hai ottenuto una qualche certezza personale. Quando avrai imparato le prime ventuno regole e sarai entrato nell'Atrio della Sapienza, con le tue potenzialità sviluppate e il senso liberato dalle catene, troverai allora che dentro di te vi è una sorgente dalla quale sgorgherà la parola.

Dopo la regola tredicesima non posso aggiungere altro a quello che già è scritto.

Queste note sono scritte unicamente per coloro ai quali io do la mia pace; per coloro che possono leggere quel che ho scritto con l'interno come con l'esterno senso.

14 . Ottenuto l'uso dei sensi interni, conquistati i desideri dei sensi esterni, conquistati i desideri dell'anima individuale e ottenuta conoscenza, pre­parati ora, o discepolo, ad entrare realmente su la via. Il sentiero è trovato; preparati a calcarlo.

15 . Domanda alla terra, all'aria, all'acqua i segreti che racchiudono per te

Lo sviluppo dei tuoi sensi interni ti permetterà di far ciò.

16 . Domanda ai santi della terra i segreti che serbano per te

La conquista dei desideri dei sensi esterni ti darà il diritto di fare ciò.

17 . Domanda al tuo più profondo essere, all'Unico, il segreto finale che conserva per te attraverso le età

La grande e difficile vittoria, il soggiogare i desideri dell'anima individuale, è un lavoro di se­coli; perciò non aspettarti di ottenere ricompensa fino a che secoli di esperienza non siano stati accu­mulati. Quando è giunto il tempo d'imparare la di­ciassettesima regola, l'uomo è sulla soglia di divenire più che uomo.

18 . La conoscenza che ora possiedi è tua uni­camente perché l'anima tua è divenuta uno con tutte le anime pure e col tuo più profondo essere. E' un pegno affidato a te dall'Altissimo. Tradiscilo, abusa della tua conoscenza o trascurala, e ti è ancor possibile di cadere dall'alto stato che hai raggiunto. Grandi esseri ricadono indietro anche sulla soglia, incapaci di sostenere il peso della loro responsa­bilità, incapaci di passare innanzi. Perciò anticipa con timore e tremore questo momento e sii prepa­rato per la battaglia.

19 . E' scritto che per colui che è sulla soglia della divinità, nessuna legge può essere formulata, nessuna guida può esistere. Pure, per illuminare il discepolo, la lotta finale può così essere espressa.

Attieniti fermamente a ciò che non ha né sostan­za, né esistenza

20 . Ascolta solo la voce che non ha suono

21 . Fissa il tuo sguardo solo su ciò che è invisibile tanto all'interno che all'esterno senso


LA PACE SIA CON VOI


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