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 I Bambini hanno bisogno d’amore
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Inserito il - 16/07/2010 : 10:05:30  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
I Bambini hanno bisogno d’amore

di Lavinia Rittatore

(Dall’America arrivano gli psicofarmaci per calmare i piccoli troppo
vivaci. "Le medicine servono per chi è malato" dice il Cardinale
Esilio Tonini, "ma non devono essere il rimedio alla mancanza di
affetto e di attenzioni")

di Lavinia Rittatore – Donna Moderna

---

Sta per arrivare anche nelle farmacie italiane uno psicofarmaco per i
bambini, ideato negli Stati Uniti. Il medicinale calma la troppa
vivacità e rende più attenti i bambini distratti, ma gli stessi
americani lo hanno messo sotto accusa. C’è chi dice che è uno
strumento per aiutare i piccoli che mostrano comportamenti eccessivi e
antisociali. E c’è chi risponde che questi bambini vanno fatti aiutare
da uno psicologo. "Forse hanno solo bisogno di amore" commenta il
Cardinale Esilio Tonini: "la vivacità o la scarsa attenzione sono
atteggiamenti tipici dell’infanzia. Non vedo la necessità di ricorrere
a farmaci così forti".

- Cardinale, ma ora i bambini si educano con gli psicofarmaci?

Bisogna fare una distinzione. Ci sono malattie molto serie che
richiedono l’uso delle medicine. Ed è giusto che sia così. Ma
somministrare pastiglie solo perché un bambino non sta mai fermo
oppure perché si distrae facilmente mi pare un errore clamoroso".

- Dietro a comportamenti eccessivi può forse esserci un disagio che la
famiglia dovrebbe scoprire e curare?

Non sempre c’è un disagio profondo, può semplicemente esserci
un’indole particolarmente esuberante. L’altro giorno ero all’aeroporto
e, nella sala d’aspetto, c’era un bimbetto di non più di 4 anni che
giocava instancabilmente con il padre. Una volta salito sull’aereo, ha
pianto e gridato per tutta la durata del volo. Non sopportava di stare
rinchiuso, aveva bisogno di muoversi.

- Però troppa vivacità o distrazione possono dimostrare che qualcosa non va.

Certo. Ma bisogna sempre intervenire con dolcezza, e andare a fondo
del problema. Dare una medicina toglie il sintomo ma non rimuove la
causa. Conobbi anni fa un ragazzino distruttivo che picchiava i
compagni di classe, che rompeva i vetri della scuola. Riuscii a farlo
parlare. E lui mi spiegò che gli attacchi di furia gli venivano quando
vedeva il padre, che si era rifatto una nuova famiglia, accompagnare
nella stessa scuola i figli avuti dalla seconda moglie.

Un altro bimbo invece, non parlava con i suoi compagni e non giocava
con nessuno. Papà e mamma vivevano ognuno per conto proprio, e lui
veniva cresciuto dalla nonna. In questi casi è evidente che gli
psicofarmaci non servono a nulla, perché non possono lenire le ferite
dell’anima.

- Ma secondo lei, cardinale, è solo la crisi della famiglia
all’origine di certi comportamenti dei bambini?

Si. Molti genitori non dedicano tempo ai loro figli. Li mettono
davanti alla TV, a un videogioco o a internet, e se ne disinteressano.
Salvo protestare se non crescono perfetti. L’amore di un padre o di
una madre deve essere totale e deve rispettare la personalità del
figlio. Ho conosciuto una coppia che ha allevato un disadattato
perché, sicura di avere messo al mondo un genio della musica, glielo
ha ripetuto fin dalla prima infanzia, ma non l’ha mai fatto studiare
sul serio. Oggi questo ragazzo è convinto di essere un musicista di
prim’ordine, però incompreso. Non va bene così.

- Quindi, come ci si deve comportare?

Con tanto amore e tanta comprensione. Sono stato avvicinato da una
giovane donna, con un bimbo piccolo, e mi ha confessato di essere
tormentata dalla vicenda di Erika, la ragazza omicida di Novi Ligure.
Allora le ho detto: non parliamo di lei, è un’ingiustizia per i nostri
figli. Ammiriamo suo padre, che ormai drammaticamente consapevole del
terribile gesto della ragazza, ha avuto la forza di affermare "è pur
sempre mia figlia"…



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