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Inserito il - 07/04/2010 : 15:22:16
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Sussurra a Dio
di Swami Kriyananda
Anni fa, in India, una signora mi disse: «Ho chiesto una volta a un pujari perché facesse così tanto rumore quando pregava. Voglio dire, tutto quel rumore, tutto quell’urlare e scampanellare non mi sembravano necessari. Be’, può darsi che avesse altre e migliori ragioni per quella confusione, ma la risposta che mi diede fu: “Vedi, Dio è sordo. Se non facciamo un gran baccano, Lui non potrà sentirci”».
Il pensiero di dover urlare per ottenere l’attenzione di Dio è, naturalmente, assurdo. Dio non ha affatto bisogno di sentirci per sapere che stiamo pregando! Dio si trova al centro di tutti i nostri pensieri. Anzi, Dio è quei pensieri! Dio è tutto. Se però facciamo troppo rumore esteriormente quando preghiamo e cantiamo a Lui, in realtà Lo allontaniamo! Vale a dire, distruggiamo quella sensibilità che ci permette di metterci veramente in comunione con Lui.
C’è, comunque, anche una buona ragione per cantare ad alta voce all’inizio: non per ottenere l’attenzione di Dio, ma per concentrare i nostri pensieri e sentimenti.
È quando siamo interiormente focalizzati che dovremmo cantare dolcemente, con crescente consapevolezza interiore. Quando poi cantiamo o preghiamo, dovremmo ascoltare interiormente la Sua risposta.
La vera preghiera è una chiamata sussurrata a Dio. La sua efficacia non dipende dalla sola ripetizione delle frasi, ma dall’attenzione concentrata. È la devozione, alla fine, che Lo conquista. In uno dei suoi Sussurri dall’eternità, il mio Guru scrisse: «Oh, che esasperazione! Non posso più pregare con le parole, ma solo con il desiderio sussurrato della mia anima». Questo è il segreto della vera preghiera. Più si va oltre l’esteriorità, nel silenzio interiore, più si diventa consapevoli di ciò che il mio Guru chiamava “la Sua presenza in ascolto”.
Alla fine, la preghiera e il canto diventano privi di parole. È l’anelito dell’anima che si innalza verso il suo Creatore. Non siamo stati creati solo tramite Dio, ma da Lui, dalla Sua stessa coscienza. Siamo una parte del Suo sogno infinito. Come disse Yogananda: «L’anima realizza che è stato solo Dio a divenire il suo ego individuale, che poi si è risvegliato e ha compreso che la sua realtà era sempre Dio».
Sussurra quindi costantemente il tuo desiderio per Dio. Il “mantra” che risuona di solito nelle menti della gente è: «Io devo avere successo in questa impresa! Voglio incontrare quest’uomo o questa donna! Voglio questo lavoro, questa opportunità!». Fa invece che il tuo costante sussurro sia: «Amato Signore, rivelaTi a me! RivelaTi!».
E poi, ogni qualvolta sbagli in qualche maniera, prega sussurrando alla Divina Madre: «Madre, cattivo o buono, io sono Tuo figlio. Tu devi liberarmi!».
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