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Inserito il - 22/10/2002 : 11:06:04
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La vera scienza che gli scienziati stanno imparando un pochino
DI COSA È FATTA LA REALTÀ
Gli scienziati (coloro che chiedono alla propria mente come funziona l'universo) stanno cominciando a capire ciò che da secoli sanno i mistici (coloro che ascoltano nel silenzio ciò che di sé dice l'universo): la realtà è vuoto impregnato di coscienza cosmica (la definizione è del maestro chi kung Wong Kiew Kit). Tuttavia noi la possiamo cogliere a vari livelli:
- materiale Vediamo oggetti separati di consistenza diversa (un albero, l'acqua...) Questo primo livello è caratterizzato da ciò che i filosofi cinesi chiamano jing, ovvero le piccolissime particelle che compongono i corpi (gli atomi, o meglio le particelle subatomiche della scienza occidentale).
- energetico Secondo la fisica moderna, le piccolissime particelle che sono alla base della materia sono sia materia che energia, ed è d'altronde impossibile distinguere i due termini in modo univoco. Quindi, non solo tra l'albero e l'acqua non c'è differenza perché sono entrambi composti di atomi, ma sono unificati anche da un medesimo principio energetico. In Cina l'energia è chiamata chi.
- spirituale Ma allora, cos'è che rende il legno "legno" e l'acqua "acqua"? La coscienza di esserlo. Tutte le cose sono come sono perché "sanno" di essere così. La scienza ufficiale a queste conclusioni non è ancora arrivata, ma si è già parlato della natura non locale delle particelle subatomiche e di un "universo olografico".
Tutto ciò che esiste è in realtà spirito (shen).
IL PRINCIPIO BASE DELLA REALTÀ
Alla base della realtà c'è un principio duplice di creazione/distruzione, chiamato in Cina T'ai Chi (il "polo supremo" formato dall'unione di yin e yang). La forza di creazione (o amore), agendo in un certo modo, fa riunire degli atomi in una forma che noi chiamiamo seme (diversamente avrebbe potuto produrre un embrione ecc.). Gli atomi, quindi, si sono uniti in cellule vegetali di un certo tipo che, moltiplicandosi secondo leggi meccaniche già intuite dalla biologia danno origine a un albero. Questo, durante la sua crescita, momento per momento è per così dire "cosciente" del proprio stato. Questa coscienza, però, si manifesta chiaramente quando vengono meno le forze di creazione/distruzione. Una volta tagliato e ridotto in assi, il legno non è più sottoposto alla forza di creazione, ma come l'albero solo a una minima forza di distruzione (corrosione degli agenti atmosferici). La coscienza mantiene gli atomi ordinati in un certo modo, e si oppone a qualunque cambiamento. Tanto è vero che se noi vogliamo distruggere il legno (duro), dobbiamo tagliarlo con una sega o bruciarlo, in entrambi casi con un gran dispendio di energia: un'energia comunque superiore a quella che tiene uniti gli atomi.
DALLA ROCCIA A DIO
Nell'universo, come l'organizzazione degli atomi risulta essere più o meno complessa, così la coscienza si esprime in diverse quantità: si va dalla coscienza pura di elementi inorganici come la roccia, su cui agisce solo la forza distruttiva, alla coscienza pensante dell'uomo, a Dio, che è la coscienza assoluta, nonché la forza generativa. L'uomo, infatti, come l'albero è in un certo modo perché la forza di creazione lo ha fatto sviluppare nella forma in cui ha coscienza di essere. Tuttavia, appunto, nell'uomo la coscienza non rimane passiva, ma si esprime, innanzitutto riconoscendo se stessa. La coscienza dell'uomo non gli permette solo di ricordare le varie fasi del suo sviluppo, ma contiene in sé anche tutte le forme "inferiori" di coscienza: la coscienza delle rocce, quella delle piante e quella dei vari animali.
MALATTIA E GUARIGIONE
L'uomo è in qualunque momento sottoposto a forze di creazione/distruzione, ma quando permette che il suo corpo si indebolisca, questo non riesce più a produrre le difese necessarie, e la forza di distruzione (morte) prende il sopravvento, sotto forma di malattia. Di conseguenza, l'uomo prende coscienza di essere ammalato.
Tuttavia, siccome l'uomo non è coscienza pura, ma coscienza pensante, può in ogni istante modificare la sua situazione. In parole povere, se l'uomo desiderasse veramente guarire, cosciente della sua capacità di agire col pensiero sulla materia a livello subatomico, guarirebbe. Le cellule (anche quelle malate) muoiono e vengono sostituite in continuazione: il trucco sta nel "dirigere" la costruzione di quelle nuove.
Credo di avere descritto per la prima volta in termini razionali l'intero processo, tuttavia esistono già diverse pratiche che sfruttano a livello empirico le sue conseguenze:
Il REIKI, come molte pratiche esoteriche o religioni, ricorrendo a simboli "magici" permette al malato di credere più intensamente di poter guarire.
Il CHI KUNG indirizza la volontà di guarire, spirituale - III livello -, attraverso la sua manifestazione energetica: il chi - II livello- (è più facile convincerci che sia una forza, esterna o auto indotta, a guarirci, piuttosto che non la nostra stessa volontà).
La VISUALIZZAZIONE POSITIVA, che si avvale anche dell'auto ipnosi, usata tra l'altro dagli sportivi.
(La parte seguente è forse un po' troppo densa di significati e contiene accenni morali che qualcuno potrebbe non gradire o non capire immediatamente. In realtà è la dimostrazione che quanto detto prima è giusto, perché la verità scientifica e filosofica va a combaciare perfettamente con l'esperienza religiosa, che ha la pretesa di fondarsi su "verità" rivelate direttamente da Dio. Fatene ciò che volete.)
CHE FARE
L'uomo, però, nonostante i suoi sforzi non può resistere più di tanto alla forza distruttiva (morte). Per cui, per l'uomo che ha colto la suprema verità è consigliabile sforzarsi di vivere la vita nella costante coscienza di sé e del cosmo (la contrapposizione di creazione e distruzione produce bellezza, la coscienza della bellezza produce piacere), senza affannarsi troppo in altri, inutili pensieri. Con questa coscienza l'uomo può combattere efficacemente le malattie, col Chi Kung prevenirle, e morire sereno in tarda età.
Dio, invece, è diverso. Essendo la pienezza dell'essere (Padre) aveva anche la libertà assoluta. Ciò significa che è stato così libero da rinunciare persino alla propria libertà, diventando materia/energia (jing/chi, Figlio), limitata nel tempo e nello spazio. Ma Dio era talmente libero da donare se stesso per la materia creata (anche per l'uomo, qual è la massima libertà, se non quella di rinunciare alla propria vita per gli altri?! Un uomo che non è legato nemmeno al proprio ego è davvero un uomo molto libero!): così Dio si è fatto spirito (shen, Spirito Santo), che riempiendo tutto l'universo del suo amore ha contrastato la tendenza innata nella materia alla morte e all'auto distruzione (entropia), permettendo così alla vita di comparire e svilupparsi. Questo spirito divino donato alla materia è anche la coscienza di cui parlavo prima: nell'uomo è l'anima. Per lo stesso motivo Gesù Cristo si è sacrificato per tutta l'umanità, e anche oggi Dio dona il suo spirito a chiunque si rivolga a Lui fiducioso di riceverne aiuto.
L'uomo, che senza l'aiuto di Dio non potrebbe comunque fare nulla di buono, se Lo accetta consapevolmente nella sua vita, ovvero decide di seguire la legge universale dell'amore, riceve da Lui la forza per vivere nella pienezza. Gesù, inoltre, gli ha garantito la possibilità di continuare a vivere nell'amore di Dio, e in modo perfetto, anche dopo la morte, per tutta l'eternità.
Guido Copes
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