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 Il vero "decimo pianeta"
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24905 Messaggi

Inserito il - 20/10/2002 : 10:30:00  Mostra Profilo
Come vedete Altreviste da' voce a molte "campane" che suonano in modo diverso e pubblica anche articoli che hanno opinioni completamente contrastanti, a voi farvi la vostra:


Il vero "decimo pianeta" di Paolo Attivissimo

__Antibufala: il decimo pianeta__

Circola su Internet un inquietante documento, in formato PDF, intitolato
“Il decimo pianeta”, che preannuncia la scoperta di un decimo pianeta del
sistema solare “in tempi brevi”. E guarda caso, ai primi di ottobre 2002
gli astronomi hanno scoperto davvero un nuovo, decimo pianeta. Vuoi vedere
che stavolta non era una bufala, ma anzi era uno straordinario caso di
chiaroveggenza ufologica?

Il documento Il Decimo Pianeta, redatto a cura di Pasquale Borriello e
datato marzo 2002, inizia con autorevoli citazioni di scienziati che
presentano dati e ipotesi a proposito di un corpo celeste orbitante oltre
Plutone. Alcune “citazioni” (tutte da verificare in quanto ad autenticità
ed esattezza) non hanno il benché minimo senso per chi ha una pur vaga
infarinatura di astronomia, ma lasciamo stare: è comunque vero che il mondo
scientifico considera da tempo con la massima serietà la possibilità che il
sistema solare non finisca con Plutone, e in questo non c'è nulla di
insolito o di inquietante.

A questa parte più o meno “scientifica” fa seguito una serie di citazioni
dai miti di vari popoli che sarebbero “conferme storiche” dell'esistenza
del decimo pianeta, che fra l'altro sarebbe stato ben conosciuto all'epoca
(accidenti quante cose sapevano questi antichi). Ma francamente i versi
citati sono talmente ambigui che vi si può leggere tutto e il contrario di
tutto (un po' come le centurie del buon Nostradamus).

Non manca l'inevitabile citazione della disposizione delle piramidi egizie
a imitare la costellazione di Orione, cara a tanti fanta- archeologi, che
però non tiene conto che se si prende un numero modesto di punti disposti
in qualsiasi maniera e li si appoggia su una mappa della volta celeste, con
un po' di buona volontà si trovano inevitabilmente delle corrispondenze. I
nei che ho sul mio braccio destro, ad esempio, ricalcano sorprendentemente
la disposizione dell'Orsa Maggiore (soprattutto se tiro opportunamente un
po' la pelle – ahi, che male). Vuoi vedere che il mio braccio contiene un
messaggio codificato geneticamente da antiche civiltà più progredite della
nostra?

Si prosegue con le “profezie”, altro noto strumento utilizzato soprattutto
dagli scienziati più seri per avvalorare le proprie teorie. C'è ad esempio
quella di Zecharia Sitchin, il cui libro si intitola The 12th Planet. Un
momento: si intitola “Il dodicesimo pianeta”. Ma non si stava parlando del
decimo? Forse mi sono perso due pianeti per strada nel corso della
spiegazione? Ma il vero ricercatore non si deve lasciar disturbare da
questi dettagli secondari. Andiamo avanti, dunque.

Le altre fonti profetiche sono la Bibbia, Leonardo da Vinci e l'immancabile
Nostradamus, le cui parole vengono stiracchiate, adattate e interpretate
con tanta forzatura da invocare l'intervento di Amnesty International per
porre fine a questa tortura sistematica al limite del genocidio lessicale.
Dulcis in fundo, fra i profeti c'è persino (tenetevi forte) Antonello
Venditti, perché in una sua canzone ha descritto un “sole gemello”. Di
fronte a conferme così inequivocabili, lo scienziato non può che tacere.
Perché se apre bocca, gli scappa da ridere.

Fermi! Il documento prosegue con le “conferme scientifiche”, che in realtà
sono un risotto di fantasie e falsità: giusto per fare un esempio, la sonda
Pioneer 10 citata nel libercolo non “vaga” nello spazio, ma segue una
traiettoria ben precisa, prevista e prevedibile, e non ha “recentemente
dato segni di vita”, ma viene seguita nel suo volo quotidianamente da
quando fu lanciata nel 1972 e continua, a distanza di trent'anni, a mandare
telemetria:

http://spaceprojects.arc.nasa.gov/Space_Projects/pioneer/ PNStat.html

Le stesse “conferme scientifiche” dicono che la Terra “ha iniziato a
rallentare il proprio moto di rotazione in vista dell'incontro con il
Planet X nel 2003, quando addirittura si fermerà per 3 giorni”. Si badi che
non c'è ombra di ironia in quell'”addirittura”. Se la Terra si dovesse
fermare per un quarto d'ora, un pomeriggio o anche giorno, pazienza, quasi
non ce ne accorgeremmo. Ma si fermerà “addirittura” per tre giorni. Saranno
lavorativi o festivi?

Oh, dimenticavo di notare che secondo il documento il decimo pianeta è già
stato ripetutamente osservato, ma per una strana forma di modestia gli
astronomi che l'hanno avvistato non hanno pensato di segnalarlo
pubblicamente e aggiudicarsi così la fama eterna di scopritori di un intero
pianeta. Simili atti di vanagloria non si confanno al Vero Ricercatore.

Inoltre, dopo che l'introduzione ci aveva tranquillizzati dicendo che “non
è il caso di allarmarsi” nonostante la fermatina fuori programma di tre
giorni, salta fuori che nel 2003 l'avvicinamento del Decimo Pianeta alla
Terra porterà “grandi cambiamenti a livello climatico, la temperatura degli
oceani si innalzerà notevolmente... molti prodotti agricoli inizieranno a
scarseggiare... maremoti e terremoti saranno all'ordine del giorno, enormi
quantità di energia verranno liberate con eruzioni vulcaniche... gran parte
della superficie terrestre diverrà inabitabile nel giro di qualche
settimana... alcune zone oceaniche diverranno immensi continenti e molte
zone terrestri sprofonderanno”.

Ma, come si diceva, “non è il caso di allarmarsi”, perché la Nasa “farà in
modo di trasferire quanta più gente possibile a bordo della stazione
spaziale internazionale”. Grosso modo diecimila persone, gli altri si
arrangeranno. Adesso sì che sono tranquillo.

Non poteva mancare il complotto finale: “i vertici militari e governativi
di tutti gli stati della Nato sono già al corrente della situazione...Le
istituzioni, per non diffondere panico... faranno di tutto perché non
trapelino informazioni”. Informazioni tenute così rigorosamente segrete che
il nostro valente ricercatore le ha già svelate e le fa circolare in Rete
da tempo.

Va bene, direte voi, abbiamo date precise e vicine. Basta sedersi qui e
aspettare il 2003, magari in compagnia di un buon Chianti, un po' di pane e
salame, e vediamo se il signor Pasquale Borriello ha ragione o no. Dice che
il decimo pianeta raggiungerà “il punto di massima vicinanza alla Terra”
l'anno prossimo, e sarà “tanto grande che si avrà l'impressione che nei
nostri cieli ci sia un 'secondo sole'”. Se il Decimo Pianeta ci cade in
testa, almeno piglieremo la zuccata a stomaco pieno e in allegria.

E invece no. Come capita sempre quando si fanno profezie e previsioni a
breve scadenza, quando la data si avvicina e c'è il rischio di farsi
sbugiardare da quei piccoli, pestiferi scocciatori senza immaginazione
chiamati “fatti”, si “scopre” che c'è stato un errore di calcolo.
Dannazione, penserà Lance Bass, quello degli N'Sync che voleva andare sulla
Stazione Spaziale proprio l'anno prossimo (visto? Anche lui sapeva!),
potevate dirmelo prima che risparmiavo un po' di miliardi.

Infatti il documento rimanda a un sito:

http://ildecimopianeta.com

dal quale potete scaricare un aggiornamento, datato 14 agosto 2002, in cui
si dichiara che nonostante tutte le “prove” precedentemente presentate
fossero così chiare e inequivocabili, la data prevista per il cataclisma
(maggio 2003) è soltanto “verosimile”, anche se “non abbiamo motivo di
ritenere che l'evento... non possa verificarsi in un altro momento, magari
anche tra molti anni”. Salta fuori che la data del 2003 “è chiaramente
indicata solo dagli autori del sito zetatalk.com”, e che “la fondatrice del
sito... ha ricevuto tale informazione da una non meglio specificata razza
aliena che abiterebbe il Decimo Pianeta”.

Ah be', quand'è così, dormiamo tra due guanciali. Potevano mancare, in
questo quadretto di superficialità, le razze aliene che parlano in
esclusiva con le fondatrici dei siti Web? Prima o poi dovevano saltare
fuori, perbacco. Questa sì che è ricerca attenta e meticolosa.

Di fronte alla scoperta che tutti i suoi calcoli apocalittici si basano sui
farfugliamenti di una contattista, il buon Borriello ritratta in tutta
fretta, ma alla fine non riesce a mollare del tutto la propria teoria. Dice
che comunque non si può escludere che il cataclisma succederà comunque
prima o poi e che anzi ci sono alcune conferme inquietanti: presunti
complotti che impedirebbero l'accesso del pubblico ai telescopi e persino
le profezie di Padre Pio. Solide basi scientifiche, insomma.


__Il vero decimo pianeta__

Insomma, tutta questa teoria fumosa non ha assolutamente niente a che
vedere con l'annuncio, ai primi di ottobre 2002, della vera scoperta di un
decimo pianeta da parte degli astronomi:

http://news.bbc.co.uk/1/hi/science/nature/2306945.stm

In realtà è difficile chiamarlo “pianeta”, dato che ha un diametro di soli
1280 chilometri, ossia circa un terzo di quello della Luna e un decimo di
quello della Terra. E' comunque l'oggetto più grande scoperto negli ultimi
settant'anni, quando fu trovato Plutone, per cui gli astronomi sono in
brodo di giuggiole.

Ma Quaoar, come è stato battezzato provvisoriamente, è soltanto uno di una
miriade di oggetti che orbitano intorno al Sole a circa un miliardo e mezzo
di chilometri oltre Plutone, in una fascia denominata “cintura di Kuiper”.
Di conseguenza, non si sa se classificarlo come pianeta (troppo piccolo e
membro di una fascia di pianetini) o semplicemente come un asteroide troppo
cresciuto. In ogni caso, non si sta avvicinando alla Terra; non ci pensa
nemmeno. Quindi se quest'anno pensavate di non pagare le tasse perché tanto
il mondo finirà a maggio 2003, ripensateci.

Il vero problema è che Plutone è grande a malapena il doppio di questo
nuovo “pianeta” e bazzica nella stessa fascia ricolma di oggetti simili,
per cui se Quaoar non viene classificato come pianeta, neppure Plutone può
esserlo. Altro che ritrovamento del decimo pianeta, rischiamo di perdere il
nono!

Ciao da Paolo.
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Paolo Attivissimo Traduttore tecnico, divulgatore informatico
topone@pobox.com http://www.attivissimo.net
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