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The Divine Cosmos: capitolo 8.3
di David Wilcock
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8.7 - TRASFORMAZIONI ENERGETICHE NEI PIANETI
Nel nostro modello eterico, il Sole assorbe una gran parte dell’energia che lo circonda dalle regioni polari, ed espelle questa energia, accelerata, lungo il piano eclittico del suo equatore. Così proprio come un palloncino può essere gonfiato solo fino a quando non scoppia, il Sole è forzato a rilasciare questo surplus di carica energetica, causata dagli incrementi della densità energetica del LISM, con esplosioni di raggi X, immensi brillamenti solari, emissioni di protoni ed eruzioni di massa. Questo a sua volta causa la trasformazione del medium interplanetario in un miglior conduttore d’energia, che aiuta poi a saturare i pianeti con quantità sempre maggiori di carica energetica. Così, se i pianeti hanno davvero i cuori di plasma luminoso che possono conservare e rilasciare energia come abbiamo visto sulla Terra, allora ci dovremmo aspettare che simili cambiamenti energetici vengano osservati in tutto il Sistema Solare.
La ricerca del dott. Dmitriev sui pianeti mostra accelerazioni nella velocità di inversione dei poli magnetici, cambiamenti climatici, terremoti e cicloni sulla Terra, cariche di energia magnetica e plasmatica incrementate su altri pianeti e cambiamenti nelle loro qualità atmosferiche. In più, alcuni dei pianeti stanno realmente diventando visibilmente più brillanti. Tutti i seguenti punti sono annotati a piè pagina nello studio di Dmitriev, dove non annotato altrimenti:
8.7.1 - PLUTONE
Plutone, il pianeta più esterno di quelli da noi osservati, ha recentemente mostrato un importante, inaspettato incremento nella quantità di punti scuri sulla sua superficie.
8.7.2 - NETTUNO
Sul pianeta Nettuno, alcuni scienziati ritengono che ci sia stata una completa inversione dei poli magnetici nel recente passato; quando la sonda Voyager è passata vicino, il campo magnetico è stato misurato inclinato di 50° dal polo di rotazione. Questo evento è considerato recente semplicemente perché normalmente ci si attende che un tale squilibrio si riassesti in un tempo relativamente breve, in termini pianetofisici. Anche l’intensità della luce visibile emessa da Nettuno è visibilmente aumentata.
8.7.3 - URANO
Come NETTUNO, la Voyager ha notato che il pianeta Urano aveva un campo magnetico che era sfalsato dal suo asse di rotazione, in questo caso di 55-60°. Questo comportamento simultaneo di Nettuno e Urano è ritenuto possibile perché Nettuno ed Urano sono pianeti magneticamente coniugati. Entrambi mostrano simili discrepanze anomale, il che suggerisce che una recente, tutt’ora sbilanciata inversione dei poli magnetici ha avuto luogo. Inoltre, la magnetosfera di Urano ha mostrato un’ “inaspettata crescita a grande scala” nella sua intensità.
8.7.4 - SATURNO
Recentemente si sono osservate su Saturno delle aurore brillantemente colorate, indicando chiaramente un cambio energetico. Richard Pasichnyk ha direttamente correlato questi cambiamenti di brillantezza con l’attività solare. La maggior parte delle aurore si addensano vicino ai poli, e si può osservare questo drammatico incremento energetico attraverso la fotografia ad infrarosso.
8.7.5 - GIOVE
Il campo magnetico di Giove è raddoppiato di intensità rispetto al 1992, e la sua luminosità totale è altrettanto aumentata. Dmitriev e altri ritengono che la “Cometa” Shoemaker-Levy 9, che ha spettacolarmente colpito Giove nel Luglio del 1994, fosse in realtà una serie di formazioni di plasma luminoso: e questo spiegherebbe perché una sequenza di sfere brillanti ha viaggiato su una lunga linea dritta. Una volta che questo “trenino plasmatico” ha colpito Giove, c’è stata “una serie di nuove situazioni e processi” osservata poi su Giove, inducendo un’eccessiva produzione di plasma. Questo plasma è stato poi rilasciato “nella stessa materia dei buchi della corona solare”, e ha creato un brillamento delle cinture di radiazione nelle bande di 13,2 e 36 cm, così come ha creato grandi, anomale formazioni di aurora.
Nel 1997, tra Giove e le regioni vulcaniche della sua luna Io si è visto formarsi un tubo di energia di plasma caldo, dell’incredibile forza elettromagnetica di un milione di Ampere. Questo fenomeno presenta la dimostrazione molto forte del fatto che l’attività vulcanica è causata dai rilasci energetici del plasma luminoso nel cuore di un pianeta o di una luna. Più recentemente, nel Febbraio 2001 gli scienziati della NASA hanno visto Io mentre si eclissata dalla luce del Sole da Giove, e hanno scoperto che è diventata ora più brillante che mai, visibilmente calda anche se nessuna luce solare la stava colpendo, formando un “toroide di plasma” intorno alla sfera stessa [11].
8.7.6 - MARTE
L’atmosfera di Marte ha mostrato segni decisi di crescita, come riferito dal dott. Dmitriev. Queste trasformazioni hanno aumentato la qualità della sua biosfera. Si sono osservate formazioni nuvolose nell’area equatoriale, e c’è stato un insolito aumento nella concentrazione dell’ozono nell’atmosfera. Inoltre, nel Settembre 1997 la sonda Mars Surveyor ha riscontrato un aumento del 200’% nella densità dell’atmosfera marziana, rispetto a quanto calcolato dai precedenti dati della NASA. Come indica Dmitriev, questa maggiore densità atmosferica ha piegato uno dei bracci solari oltre il pieno e completo spegnimento, che ha causato il malfunzionamento della sonda.
Figura 8.15 – Scioglimento della Calotta Polare Marziana (per gentile concessione della NASA)
Ancora più recentemente, nel Dicembre del 2001 la NASA ha divulgato delle immagini fotografiche che mostravano un importante aumento nella velocità con cui le calotte polari marziane si stanno sciogliendo [7, 3]. La figura 8.15 è semplicemente la più drammatica di queste immagini. Questo “surriscaldamento globale” su Marte è completamente inatteso da ogni modello convenzionale, ma coincide perfettamente con i cambi che sta affrontando la Terra, causato dall’aumento energetico nel plasma luminoso del cuore della Terra. Naturalmente, l’amministrazione Bush non lo ha menzionato nella sua recente discussione sul “surriscaldamento globale” della Terra.
8.7.7 - TERRA
Abbiamo già parlato in dettaglio della Terra, e in questo contesto dovremmo ricordare che ci sono stati chiari segni che l’atmosfera sta cambiando; ciò sta avvenendo nell’attuale composizione chimica dell’atmosfera così come nell’aumentata densità media di nubi che è stata osservata. Nuove particelle cariche stanno comparendo nelle cinture di Van Allen, con qualità viste normalmente solo nelle radiazioni provenienti dalle stelle. Ricordiamo anche il generale aumento del 410% nelle catastrofi dal 1963 al 1993 [15], il 400% di aumento dei terremoti dal 1973 al 1998 e il ~500% di aumento nell’attività vulcanica dal 1875 al 1993 [22].
8.7.8 - LA LUNA TERRESTRE
Secondo lo studio degli scienziati di Boston nel 1993, la nostra Luna ha un’atmosfera di sodio (natrium), che raggiunge l’altezza di 5.000 miglia, o 9.000km [32]. Durante le missioni Apollo sono stati trovati atomi di elio e argon nell’atmosfera lunare, ma le osservazioni dalla Terra hanno poi aggiunto alla lista ioni di sodio e potassio nel 1988 [18]. Dmitriev considera questa come la prova di una crescita di un’atmosfera al “primo stadio”, dato che è circa un miliardo di volte meno densa dell’atmosfera della Terra; se l’atmosfera della Luna fosse compressa alla temperatura ed alla pressione della superficie terrestre potrebbe essere tutta racchiusa in un cubo di 210 piedi [=70mt, n.d.t.] [34] Più recentemente, seguendo la coda della meteora Leonid nel Novembre 1998, si è osservata una grande coda di sodio gassoso con “distanze di almeno 500.000 miglia dalla Luna, che ha cambiato il suo aspetto per oltre tre notti consecutive”. [5] Questo si crede che sia stato causato da molte micrometeoriti della Leonid che colpivano la superficie lunare, ma potrebbe anche essere dovuta agli effetti del plasma energetico.
Questi dati sull’evoluzione dell’atmosfera lunare hanno sollevato quasi sempre grandi domande nei nostri seminari, e in questo libro abbiamo deciso di indagare più a fondo. La nostra ricerca ha rivelato che in realtà un’atmosfera di sodio è stata trovata per la prima volta da Flynn e Medillo nel lontano 1933 [29]. Questa tecnica è stata ancora replicata con grande accuratezza nel 1994 da A. Potter, T. Morsan e L. Gillian, che hanno rivelato che l’atmosfera si estende per tutta la superficie della Luna [29]. Secondo il prof. Theodore E. Madey della Rutgers University,
…ci sono pochi dati per supportare la spiegazione di chiunque [sulla creazione dell’atmosfera della Luna] e nessun accordo generale a proposito di quale processo sia il più importante [21]. [grassetti aggiunti]
Il dott. D.E. Shemansky si dissocia nuovamente dal gruppo quando menziona un articolo scritto insieme a T. Morgan sulla “evoluzione dell’atmosfera Lunare” suggerendo ancora che la quantità di sodio e potassio sia effettivamente aumentata dal tempo delle missioni Apollo [35]. T.E. Madey e B.V. Yakshinkskiy hanno proposto le “particelle caricate che zampillano dal vento solare” come una possibile fonte di questa atmosfera, dato che essa deve essere sempre rifornita [21]. Il modello di Dmitriev suggerisce che questa evoluzione dell’atmosfera lunare sia stata innescata dal nostro spostamento in una densità energetica superiore del LISM, che incrementa quindi l’attività solare.
8.7.9 - VENERE
Su Venere si sono osservati significativi cambiamenti fisici, chimici e ottici. Questo include una sottile diminuzione nella quantità di gas contenenti solfuro, un’inversione nelle aree dei punti di luce e ombra e un sostanziale aumento nella sua brillantezza generale. Un articolo ufficiale su questi cambiamenti di Kenneth Chang sul New York Times dell’28-01-01, dice [9]:
Ogni volta che [gli scienziati] danno un’occhiata [a Venere] gli sembra sempre di vedere qualcosa di diverso, con fenomeni che appaiono e scompaiono come il sorriso dello Stregatto. Nel Novembre 1999, i ricercatori dello S.R.I. International e del Lowell Observatory il telescopio Keck da 10 metri a Mauna Kea, Hawaii, verso [il lato notturno di] Venere per otto minuti e hanno visto la caratteristica luce verde degli atomi di ossigeno. “E’ stata una totale sorpresa”, ha detto il dott. Thomas G. Slanger, uno scienziato dell’ S.R.I. e prima firma dell’articolo dell’attuale edizione di Science. [grassetti aggiunti]
Figura 8.16 – Luce Verde nella superficie notturna di Venere (per gentile concessione di NASA/Cornell Univ.)
Sebbene gli articoli su questi anomali aumenti di energia di Venere siano effettivamente emersi sulla stampa ufficiale , nessuno sui media occidentali si è spinto così avanti da combinare questi dati per vederli come un’altra funzione dei cambiamenti che stanno avvenendo nell’intera eliosfera.
8.7.10 - MERCURIO
Come la Luna, si è visto che Mercurio ha solo una sottile atmosfera di sodio, potassio e altri elementi. Le teorie convenzionali vivono tempi duri con questa atmosfera, dato che Mercurio è così vicino al Sole; ma nondimeno è lì per essere misurato. Anche questo potrebbe indicare una generazione al “primo stadio” di nuova atmosfera [21]. Pasichnyk riferisce che anche su Mercurio si è osservata la presenza di giacchio polare, cosa considerata impossibile data la sua prossimità al Sole.
8.8 - CONCLUSIONI: LA TRASFORMAZIONE DELL’ELIOSFERA
Le informazioni che sono state presentate in questo capitolo suggeriscono che ci stiamo effettivamente spostando verso un “Punto Omega” di trasformazione energetica. Nel nostro articolo web The Ultimate Secret of the Mayan Calendar [40] presentiamo la prova del dott. Sergey Smelyakov che ci permette di individuare esattamente quando il nostro spostamento in questa nuova area sarà completo [36]. Questi dati non sono stati mai scritti prima da nessun altro autore di lingua Inglese. Nell’articolo descriviamo come il ciclo temporale di 5.125 anni del Calendario Maya sia diviso dal rapporto “phi” in periodi di tempo “Aurici”, che diventano considerevolmente più corti di lunghezza, terminando in un punto di “implosione” finale. Ogni volta che si raggiunge un ciclo di tempo successivo, sulla Terra avvengono ingenti effetti energetici. Tutti e 21 i più grandi terremoti dal 856 d.C. sono ricaduti esattamente in questi “punti di biforcazione”, causati dal nostro rapido passaggio da uno stato di minore energia del LISM ad uno maggiore. Questi punti si sono verificati anche vicino ad esplosioni di stella supernova [40].
Il modello eterico suggerisce che ai bordi delle formazioni spiraliformi, “Spirale di Parker” in forma di ruota uncinata nella galassia, ci saranno strati separati tra un livello di densità eterica e l’altro, proprio come quando si forma una linea tra acqua ed olio. Quest’area di confine naturalmente crea un disturbo vibrazionale, che a sua volta si increspa nell’etere in una o nell’altra direzione basandosi sul semplice rapporto “phi”. Ogni volta che passiamo attraverso un altro punto di svolta nel ciclo Aurico, entriamo in un’area separata di energia superiore del LISM. In modo molto interessante, è stato anche mostrato che la popolazione della Terra si moltiplica in scatti precisi secondo il rapporto “phi”, incentrati su questi punti [36]. Le nuove religioni, fedi spirituali e calendari di misurazione del tempo sono nati durante questi periodi, così come la caduta di grandi imperi seguiti successivi sviluppi politici relativamente veloci. I prossimi due “punti di biforcazione” dove tali eventi possono accadere sono il 2003 e il 2008: tutto sommato non molto lontani.
Questo è un anello nella vasta catena di prove per affermare che quando la densità di energia eterica aumenta, aumenta anche la coscienza umana. Questo può anche essere associato direttamente con una crescita spirituale. La Seconda Parte di questo libro è dedicata a stabilire compiutamente questa connessione tra energia eterica, biologia, coscienza e spiritualità. E’ anche importante menzionare la data del “punto di implosione” finale in cui il meraviglioso ciclo del dott. Smelyakov collassa:
21 Dicembre 2012 d.C.: la data finale del Calendario Maya.
Per inciso, è anche durante tale periodo di tempo che la Terra giunge in una “precessione” perfettamente allineata con il centro della Galassia, che ora sappiamo avere un redshift che è 10 volte superiore all’Universo visibile dei modelli convenzionali. Esploreremo queste connessioni in maggior dettaglio nella Seconda Parte. [Il ciclo di Smelyakov è completamente diverso dal modello “Timewave Zero” di Terence McKenna, e non dovrebbe essere confuso con esso o visto come supporto ad esso]. Per ora, la linea di chiusura è questa:
Abbiamo la prova. Sappiamo cosa sta accadendo. Sappiamo perchè sta accadendo. Sappiamo come sta accadendo. E sappiamo precisamente quando “questo” accadrà.
Con le prossime informazioni nella Seconda Parte, possiamo fare anche un’ottima previsione di cosa esattamente “questo” farà. Come voce delle antiche tradizioni, la Bibbia si riferisce a questo come “il Nuovo Paradiso e la Nuova Terra” che verrà, un’utopica Età dell’Oro per l’umanità dove chiunque di noi decidesse di partecipare avrà abilità superiori e oltre a quelle dimostrate da Gesù e altri maestri: “Come io compio queste opere, così anche loro le compiranno, e anche di più grandi…” (Giovanni 14:12)
RIFERIMENTI:
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Originale in inglese: http://www.divinecosmos.com/index.php?option=com_content&task=view&id=102&Itemid=36
Tradotto da Mauro Carfi e Andrea Calabrese per Stazione Celeste stazioneceleste.it
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