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 Onde sonore: la nuova frontiera delle cyber droghe
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Inserito il - 02/07/2008 : 10:38:54  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
Onde sonore: la nuova frontiera delle cyber droghe

Quando si parla di droga è praticamente impossibile non associare il concetto a polverine o pasticche di vario genere. Ma i tempi cambiano e cambiano anche per le droghe. Un allarme della Guardia di Finanza avverte che anche in Italia sono arrivate le droghe sonore e sono disponibili facilmente online.

L´idea è quella di sfruttare determinate onde sonore, di bassa frequenza, che colpiscono il cervello ed innescano dei meccanismi del tutto simili a droghe ben note, dalla marijuana alla cocaina, dall´alcol all´ecstasy.

I file audio, noti come iDoser ( www.i-doser.com ) , riproducono frequenze comprese fra i 3 ed i 30 Hertz e sono disponibili con le stesse modalità delle droghe tradizionali. Le prime dosi vengono offerte gratuitamente contando sul meccanismo della dipendenza. In questo modo le successive richieste vengono fatte pagare. A tutti gli effetti, però, non è difficile trovare su Google archivi contenenti "dosi" di ogni genere senza dover pagare nulla. Per poter ascoltare questi file esiste uno speciale lettore, disponibile anche questo online.

Il funzionamento delle dosi sonore sfrutta gli infrasuoni i quali presentano la stessa lunghezza d´onda dei segnali cerebrali. Tanto per fare degli esempi, le onde alfa con frequenze comprese fra 7 e 13 Hertz sono sfruttate da tempo in medicina e presentano un effetto rilassante. In altri casi, onde sonore a bassa frequenza sono usate come deterrente dalla stessa polizia, per calmanre i ragazzi nelle discoteche.

I rischi connessi alle droghe di nuova generazione sono ancora ignoti in quanto si attendono i pareri degli esperti. Ciò non toglie che esse hanno un potenziale di diffusione enormemente amplifcato rispetto alle droghe tradizionali e sono anche meno invasive e meno costose. Anche in merito alla dipendenza da esse non ci sono informazioni chiare ma le ipotesi di un comportamento del cervello non differente da quanto accade con droghe "fisiche" sembrano essere quelle più accreditate.

http://www.dinoxpc.com/

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Sul web ora ci si «droga» con onde sonore

L'allarme della Finanza. Facilissimo trovare guide e "dosi" che riproducono ecstasy, cocaina, marijuana, alcol

ROMA - Anche in Italia arriva l'allarme "droghe sonore online". Particolari onde tra i 3 e i 30 Hertz, frequenze che agiscono sul cervello umano, possono innescare le più diverse reazioni e sollecitare in maniera intensa l'attività cerebrale, in modo simile alle droghe. Basta collegarsi al sito giusto e scaricare speciali file per ottenere sequenze sonore dai nomi che sono tutto un programma: «marijuana», «cocaina», «alcol», «ecstasy».

ALLARME - L'allarme sulle «cyber-droghe», noto in rete con il nome di iDoser, è serio e arriva dal Nucleo speciale frodi telematiche della Guardia di Finanza, i cui 007 informatici stanno da tempo monitorando un fenomeno che potrebbe rapidamente dilagare - come già avvenuto in Spagna - e che già vanta migliaia di appassionati che discutono attraverso la rete, si scambiano impressioni e consigliano modalità e tecniche di somministrazione. Sono già centinaia, avverte la Guardia di Finanza, le pagine web dedicate a questo fenomeno e migliaia gli appassionati che discutono attraverso la rete, si scambiano impressioni e consigliano modalità e tecniche di «somministrazione».

COME E DOVE - Le dinamiche commerciali che stanno dietro al fenomeno ricalcano quelle del mercato tradizionale degli stupefacenti: la partenza è con file offerti gratuitamente, poi si passa alla sommistrazione a pagamento. Esiste una società che offre online, sul proprio sito, un vero e proprio lettore audio (tipo il popolare WinAmp dei file mp3) per "dosi sonore". Dosi che, per altro, oltre a essere acquistate possono anche essere reperite gratuitamente in maniera piuttosto semplice con una semplice ricerca su Google. Si arriva su siti che ospitano link ad archivi di file quali Rapidshare o simili. Pochi clic per avere sul computer un file "zippato" che, una volta decompresso, svela centinaia di "dosi", accuratamente catalogate con i nomi delle sostanze di cui dovrebbero riprodurre l'effetto: assenzio, ecstasy, cocaina, morfina, tranquillanti, eroina, peyote e così via. Su Internet si trovano poi anche pratiche guide all'uso: "Come far funzionare una dose al 100%". Mentre YouTube è piena di video che illustrano i presunti effetti su giovani (e spesso giovanissimi) consumatori.

IL PRINCIPIO: INFRASUONI - «Le onde comprese tra 3 e 30 hertz, gli infrasuoni, ovvero le frequenze su cui lavora il cervello umano, sono in grado di innescare le più diverse reazioni e sollecitare in maniera intensa l'attività cerebrale. Le onde alfa, ad esempio, che vanno da 7 a 13 hertz, hanno un potenziale effetto rilassante, ma ce ne sono altre che ottengono l'effetto opposto, cioè euforizzante o eccitante. Basta inserire questi infrasuoni - che l'orecchio umano non percepisce - dentro un brano musicale, e il gioco è fatto» ha spiegato il colonnello Umberto Rapetto della Guardia di Finanza. «L'uso di questi infrasuoni non è sconosciuto alle forze di polizia, che all'estero li usano come deterrenti, ad esempio nelle discoteche per calmare i ragazzi». «Il loro uso - ha aggiungo il colonnello è anche documentato storicamente in campo militare».

RISCHI - «Sui rischi per la salute derivanti dall'uso di queste cyber-droghe non ci sono evidenze», ha precisato il colonnello. «Attendiamo risposte dagli esperti, ma è necessario riflettere» su queste nuove disponibilità offerte dalla rete. Il potenziale di diffusione dell'iDoser è enorme, perché rispetto alle sostanze stupefacenti tradizionali sono meno invasive, più pratiche da utilizzare, e costano molto meno: un file può andare dai 5 ai 10 euro, col vantaggio rispetto alla droga che non si consuma e quindi si può riutilizzare quante volte di vuole».

POTENZIAMENTO - «Il fatto che una stimolazione sonora ad hoc possa avere particolari conseguenze sul cervello non è una sorpresa» commenta Michelangelo Iannone, ricercatore dell'Istituto di Scienze Neurologiche del Cnr di Catanzaro. «Abbiamo infatti osservato e misurato di recente l'effetto "sommatorio" del suono e dell'ecstasy sul cervello di animali da esperimento». «In particolare» chiarisce lo specialista, «abbiamo sommnistrato ad alcuni topolini una dose minima di ecstasy, incapace di produrre alcun effetto neurologico e abbiamo poi "somministrato" agli stessi anche una "dose" di suono a 95 decibel, cioè il massimo consentito, teoricamente, nelle discoteche, riscontrando un potenziamento degli effetti dell'ecstasy. Non solo, aumentando la dose iniziale di ecstasy abbiamo ottenuto col suono un potenziamento dell'effetto che è durato cinque giorni». «Questo spiega anche perché alcuni tipi di stupefacenti, come per esempio proprio l'ecstasy, siano consumate in quantità particolarmente significative in occasioni come i rave-party dove, evidentemente, la musica produce un 'amplificazione dei suoi effetti».
Ma ha senso parlare di dipendenza? «Se una stimolazione nervosa esiste è verosimile che avvenga attraverso l'azione su determinati neurostrametttitori, come per le altre droghe, quindi è sicuramente possibile ipotizzare meccanismi e conseguenze non dissimili. Senza studi in merito non si può dire di più e si possono solo fare ipotesi, ma si tratta di ipotesi molto ragionevoli».

Luigi Ripamonti
Paolo Ottolina

01 luglio 2008

http://www.corriere.it/

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La nuova droga si scarica da internet

Roma | 1 luglio 2008

Drogarsi al computerDroga sotto forma di vibrazioni sonore l'allarme viene lanciato dal nucleo speciale frodi telematiche (Gat) della Guardia di finanza che notano con preoccupazione che il fenomeno, di cui non siconoscono gli effetti collaterali, gia' vanta migliaia di appassionati che discutono attraverso la Rete, si scambiano impressioni e consigliano modalita' e tecniche di somministrazione.

Oppiacei e droghe sintetiche potrebbero presto diventare modernariato della "sconvoltura": per sballarsi ora bastano particolari brani musicali e sequenze sonore.

Le nuovi "dosi" non hanno la forma di pasticche ne' sono confezionate in tradizionali bustine: la cyber-droga e' costituita da file audio, scaricabili gratuitamente attraverso siti web e forum telematici, alla portata di tutti e fuori da ogni controllo.

Particolare onde - ricomprese tra 3 e 30 Hz, ovvero le frequenze su cui "lavora" il cervello umano - sono in grado di innescare le piu' diverse reazioni e sollecitare in maniera intensa l'attivita' cerebrale: le onde alfa, ad esempio, che vanno da 7 a 13 hertz hanno potenziale effetto rilassante. Mentre c'e' chi esclude problemi di dipendenza o danni psicofisici, non mancano i "soddisfatti" che incitano all'utilizzo delle "i-dose" sottolineando la straordinarieta' delle sensazioni che derivano dall'ascolto di quei file.

http://www.rainews24.it/notizia.asp?newsid=83372


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Inserito il - 24/03/2009 : 17:57:25  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
Droghe sonore: ora c'è l'antidoto

da http://www.lastampa.it

SALERNO 30/7/2008

Arriva dalla Campania l’antidoto alle droghe sonore diffuse su internet in siti specifici e che creerebbero, ma non è del tutto provato scientificamente, effetti stupefacenti attraverso le onde acustiche. Un mese fa, il nucleo speciale frodi telematiche della Guardia di finanza (Gat) ha lanciato l’allarme sui file musicali «droganti», e ora arriva la notizia che il professor Gerardo Iovane, 36 anni, docente di analisi matematica all’università di Salerno, ha messo a punto un sistema «capace di proteggere le persone, ma anche la sicurezza degli Stati, dal pericolo di tossicodipendenza sensoriale o, addirittura, di plagio e controllo della mente indotto attraverso l’ascolto di file musicali capaci di modificare la percezione cerebrale». Il brevetto è stato depositato ieri.

Il nuovo programma, che si chiama «Firewall infrasonico», come spiega il professor Iovane, «agisce in modo analogo ad un antivirus che neutralizza l’effetto di un virus informatico all’interno di un computer». Insomma, blocca le onde ritenute dannose.

Un fenomeno, quello delle cyber-droghe già noto negli Stati Uniti e in Spagna e che, a partire da qualche mese, si sta diffondendo anche in Italia. Su Internet si trovano, gratuitamente e senza limitazioni, sia i file audio «stupefacenti» sia il software per l’ascolto. Il sito pioniere del settore è i-doser.com. Le «i-dose» consistono in onde sonore che viaggiano su frequenze molto basse, fra 3 e 30 Hertz, che tecnicamente sono infrasuoni. Agiscono, sembra, direttamente sul cervello, forse sollecitandolo e provocando reazioni che vanno dall’eccitazione al rilassamento.

«Hanno i nomi delle vecchie sostanze stupefacenti, cocaina, marijuana, oppio - spiega Iovane - e pretendono di averne anche gli effetti. È possibile difendersi da questo attacco. Da un punto di vista tecnologico - continua Iovane - è possibile, ed è quello che abbiamo fatto, costruire dei filtri che permettono di eliminare all’interno di un file le frequenze potenzialmente dannose con tecniche note agli esperti come Information frequency filtering e frequency data mining».

Inoltre, la messa a punto di tali tecnologie di contrasto alla minaccia delle cyber droghe «basate sui battimenti binaurali - conclude Iovane - potrebbe rappresentare la base per una sperimentazione più ampia qualora si dovessero diffondere anche cyber droghe basate su principi tecnologicamente più evoluti come ad esempio l’uso di immagini e video con contenuto infrasonico».

Malgrado non ci sia ancora certezza sulla pericolosità di questi mp3 dal punto di vista medico-scientifico, da poche settimane anche il Cnr ha messo in cantiere uno studio sugli effetti psichici e organici delle droghe sonore.

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