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 Donne: la forza che c'è in noi
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Inserito il - 16/06/2008 : 11:48:50  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
Donne: la forza che c'è in noi

di Sonia Angioi

Non serve tanto il desiderio di credere, quanto quello di scoprire, che è
esattamente il suo opposto
Lord Bertrand Russell

Questa volta il mio articolo è interamente dedicato alle donne, forse perché
da poco si è festeggiato l'8 marzo, che dovrà pure significare qualcosa,
forse perché sono stanca dell'atteggiamento che molte di noi hanno nei
confronti della vita, in ambito personale, lavorativo, ecc.

Le donne sono brave, arrendevoli, cortesi, modeste e generose. Queste sono
le qualità che ci si aspetta da loro: questa è l'immagine che loro stesse
hanno di sé.

Essere brave dovrebbe portare al successo; nella realtà avviene l'esatto
contrario.

Da un lato vorremmo piacere agli altri e ci sforziamo di accontentare tutti,
dall'altro sappiamo di spingerci in una spirale di subordinazione, di
dipendenza. Vorremmo imporci senza ferire, raggiungere il nostro scopo senza
travolgere, essere critiche ma non maldicenti, esprimere la nostra opinione
e convincere gli altri senza prevaricarli, essere sicure di noi senza
spaventare.

Non siamo costantemente di fronte ad uno specchio, di conseguenza non
possiamo notare (gli altri sì!) come queste nostre insicurezze si
manifestino in alcune sottili sfumature nel linguaggio del corpo. La testa
lievemente reclinata, lo sguardo appena interrogativo, il sorriso fuggevole
e insicuro significano:"In fondo non sono affatto sicura di me". Un gesto
appena accennato, in apparenza insignificante, diventa un invito: <<Fammi
cambiare idea>>.Oppure: "La mia non è un'opposizione convinta".

Le serie televisive piu' seguite ci propongono un particolare tipo
femminile: la donna che sa fare tutto, perfetta e fondamentalmente
arrendevole. Con il sorriso sulle labbra ha cura della casa, segue la
professione e i figli, assolve i doveri di moglie. Con spirito di sacrificio
sostiene la carriera del marito. E' bella, in forma, sempre ben curata,
traboccante d'energia. E' piena di riguardi, conciliante e disponibile. Si
sacrifica e non si aspetta riconoscenza in cambio. In posizione subordinata
ottiene qualche successo professionale.

Riconoscere il proprio valore rappresenta spesso per le donne una difficoltà
notevole. Anche quando sappiamo di avere una specifica capacità, non ne
riconosciamo la reale importanza.

Cerchiamo conferma dentro di noi di ciò che apprezziamo dei nostri
comportamenti, nella sfera privata e in quella professionale. Prendiamo nota
delle azioni e decisioni importanti che abbiamo preso con la nostra sola
responsabilità.

Se abbiamo convinto qualcuno di qualcosa, chiariamoci come ci siamo
riuscite.

Mettiamo in risalto la nostra bravura e diamo risalto alle nostre capacità!

Riconosciamo il nostro rendimento!

Questo è il principio per liberarsi del complesso di Cenerentola.

Prendiamo nota di ciò che abbiamo fatto in due giorni qualsiasi della
settimana, rappresentando in maniera positiva le nostre azioni: ho fatto un
figurone all'esame! So parlare davanti ad altri in maniera viva e
interessante! So rendere il mio appartamento piacevole e accogliente! Sono
in grado di convincere le persone e di portarle dalla mia parte!

Quando ne abbiamo voglia, facciamo un altro passo e scriviamo una lode a noi
stesse.

Pensiamo di dover convincere qualcuno delle nostre qualità, per esempio per
ottenere il posto che sogniamo da tanto tempo.

Spesso all'inizio è difficile riconoscere le proprie capacità. Le donne
hanno imparato a farsi belle con la modestia.

Questo vale anche per gli uomini, ma loro si attengono meno a questa regola.

Le donne hanno subito l'impressione di vantarsi, di raccontare fandonie,
anche quando raccontano in maniera oggettiva le proprie azioni.

Convinciamoci che gli obiettivi si raggiungono meglio con la chiarezza che
con la sottomissione.

Domandiamoci: <<Io che cosa voglio?>>.

Prendiamoci la libertà di aspirare DIRETTAMENTE ai nostri scopi e obiettivi!




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