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 L'I Ching, manuale di vita
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Inserito il - 14/06/2007 : 11:28:11  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
L'I Ching, manuale di vita

(di Andrea Biggio)



"Ci sono libri profetici, non tanto perché prevedono in anticipo quel che
succederà, ma perché colgono e raccontano le condizioni attuali, in presenza
delle quali, ciò che capiterà non poteva non capitare." - Confucio, Lao Zi

L'I Ching è uno di questi libri profetici; ma è importante accedere ad esso
non facendone un uso divinatorio, che ne eliminerebbe ogni rilievo morale a
causa della esclusione del libero arbitrio, bensì un utilizzo introspettivo
e strategico.

Per comprendere questo Libro sui generis, che più che un libro è una
"struttura", è ondamentale:

1. Innanzitutto, integrare bene ciò che accogliamo dell'oriente, non
perdendo di vista quanto Rudolf Steiner ricorda, e cioè che "se onoriamo
l'oriente per la sua spiritualità, ci deve essere peraltro chiaro che noi
dobbiamo formare la nostra propria spiritualità sulla base del nostro inizio
occidentale."

2. In secondo luogo: seguire il modo di procedere degli antichi Greci quando
consultavano un oracolo. Come sostiene James Hillmann: "Quale Dio o quale
eroe devo pregare, a quale offrire sacrifici per ottenere questo o quello
scopo?" Con quale modello archetipico devo mettere in relazione il mio
problema? Entro quale fantasia posso intravedere il mio complesso? Una volta
che il problema sia stato posto sull'altare adeguato, ci si può entrare in
relazione secondo i propri bisogni e attraverso di esso si può entrare in
contatto con il Dio.

E' un passaggio delicato, dall'esterno all'interno, che l'I Ching ci
permette di effettuare, quando versiamo in una crisi, grande o piccola; un
passaggio che se non curato lascia il varco aperto alla malattia del corpo.
"Quel qualcosa di divino dentro di noi funziona come nevrosi dello stomaco o
del colon o della vescica, semplicemente disturbi del mondo infero. I nostri
Dei sono andati a dormire e semplicemente si muovono nelle viscere della
terra. Le divinità sono diventate malattie e Zeus non governa più l'Olimpo,
ma il plesso solare ed è motivo di interesse per i medici, nella loro ora di
consultazione." (C.G.Jung).

I cinesi per definire la parola "crisi" usano due ideogrammi congiunti: wei
ji: il primo significa pericolo, rischio, e il secondo vuol dire occasione,
opportunità. Il Libro dei mutamenti, in coerenza con questa weltahnshauung,
ci offre, in ogni sua risposta, sia la radiografia esauriente del momento di
crisi sia l'opportunità che abbiamo per cambiare; questo grande Libro ci
aiuta, in altri termini, a individuare, con una certa precisione, il
potenziale di situazione.

E' un' "operazione" di collegamento tra un momento critico e una decisione
da prendere che non era assolutamente estranea neanche al mondo greco (Lao
Zi ed Eraclito, quasi contemporanei avevano una visione filosofica
parallela) e quindi anche a quello latino. I latini, infatti, facevano
derivare la parola crisis dal greco krisis che vuol dire appunto: scelta,
decisione; derivato dal verbo krino, io decido, io separo, io discrimino, io
giudico, da cui derivano anche critico, critica, criterio, etc.

Parola mutuata, poi, dalla medicina ippocratica per indicare il momento
culminante di una malattia, quello in cui si "scollina", decisivo per un
cambiamento in meglio o in peggio.

Parola, infine, approdata nella psicologia per delineare quelle fasi della
vita in cui siamo costretti a prendere una decisione perché un equilibrio si
è rotto ed è necessario trovare il "potenziale della situazione presente"
per aprirsi al cambiamento e a un nuovo equilibrio!

Quello de l'I Ching è un grande in-segnamento che, con il tempo e con la
pazienza, ci aiuta:

* a lavorare sulle divisioni e sui dualismi: io/sé, spazio/tempo,
mente/corpo, spirito/natura, psiche/soma, mascolinità/femminilità,
passato/presente

* a superare la limitata visione umana che non vede l'unità di tutta la
realtà, di tutta la molteplicità;

* a trasformare il modo di metterci in relazione con gli altri esseri umani
e con noi stessi. Lo studio del Libro, secondo Jung, rappresenta una sola
lunga ammonizione a scrutare accuratamente il carattere, le attitudini, ed i
motivi propri e, pertanto, ci porta nel cambiamento.


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