admin
Webmaster
    

Regione: Italy
Prov.: Pisa
Città: Capannoli
24822 Messaggi |
Inserito il - 17/01/2007 : 12:50:49
|
Don Juan Matus (Carlos Castaneda)
La visione ingannevole
(di Aetos)
Don Juan (indiano Yaqui) concentrò i propri sforzi per convincere Carlos Castaneda oltre ogni possibilità di dubbio che il mondo da noi ritenuto reale, il mondo della quotidianità, tutto ciò che è intorno a noi, è semplicemente una "descrizione del mondo"; una descrizione impressa nella nostra mente fin dai primi mesi di vita.
Per don Juan, la realtà del nostro quotidiano consiste in un interminabile flusso di interpretazioni percettive che ognuno di noi, individualmente, nel condividere una specifica appartenenza, ha gradualmente imparato a trarre.
Affermazione di don Juan era che egli insegnava a "vedere" in opposizione al semplice "guardare" e che "fermare il mondo" era il primo passo del "vedere".
Fermare il mondo è un modo di dire quanto mai appropriato ed efficace, poiché pone bene l'accento su certi stati di consapevolezza in cui la realtà della vita quotidiana viene spaventosamente alterata. Per arrestare il flusso di interpretazione che don Juan sottolinea così bene e di cui l'uomo comune non riesce ad essere consapevole, diviene necessario fermare il mondo e attivare circostanze che per necessità debbono essere estranee al flusso stesso.
A mio avviso, in alcuni casi le serie di circostanze estranee ritenute da don Juan idonee per re-indirizzare il flusso interpretativo del mondo, possono coincidere con alcune pratiche esoteriche, spesso in grado di indurre questa auspicata nuova descrizione tramite esperienze conoscitive dirette, oppure mediante esplorazioni trascendenti (che don Juan, indiano, definiva "stregoneria").
La condizione preliminare di don Juan per "fermare il mondo" era che si doveva essere profondamente e sinceramente persuasi. In altre parole, si doveva assorbire la nuova descrizione in senso totale, con il chiaro obiettivo di opporla alla vecchia, ed in tal modo infrangere quella certezza dogmatica, da molti condivisa, che la validità delle nostre percezioni o la nostra realtà del mondo non deve essere posta in discussione.
Solo dopo aver fermato il mondo diviene possibile vedere; cioè, rispondere alle sollecitazioni percettive di ciò che è esterno a quella descrizione che abbiamo imparato a chiamare realtà.
Giustamente però, a detta di Castaneda, questi passaggi possono essere effettivamente compresi esclusivamente nei termini della descrizione a cui ognuno di essi appartiene.
...e tu? ...a quale descrizione appartieni ?
|
|