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Inserito il - 04/04/2006 : 13:42:59  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
Siti IE, tutti da rifare; Download al numero 1 in GB; VMware
diventa aperto


by Paolo Attivissimo


__Microsoft avvisa: i siti "ottimizzati per Internet Explorer" vanno
cambiati entro 60 giorni___

http://attivissimo.blogspot.com/2006/04/siti-per-explorer-da-rifare-
entro-60.html

Tempi duri per chi realizza siti ignorando gli standard ufficiali,
quelli del W3C, e ricorrendo invece a funzioni gestite soltanto dal
browser più diffuso, Internet Explorer. Come preannunciato a dicembre
scorso, Microsoft deve infatti cambiare il modo in cui funziona
Internet Explorer e avvisa che molti siti smetteranno improvvisamente
di funzionare correttamente con IE se non vengono modificati per tempo.

Il cambiamento è dovuto ai contestati brevetti sul software:
Microsoft è infatti coinvolta in una lite legale con la statunitense
Eolas Technologies e la University of California a proposito del
funzionamento di Internet Explorer con i controlli ActiveX, che
secondo Eolas viola il suo brevetto USA numero 5838906.

La causa ha finora visto dare ragione a Eolas, assegnandole un
risarcimento di 521 milioni di dollari. Microsoft ha fatto ricorso in
appello, ma la causa sta andando male (l'Ufficio Brevetti USA ha
confermato la validità del brevetto di Eolas), per cui Internet
Explorer va cambiato.

Come previsto, i brevetti software fanno più danni alle grandi
aziende che li hanno tanto voluti di quanti ne facciano al sofware
libero.

Entro 60 giorni al massimo, riferisce Eweek, i gestori dei siti Web
che usano controlli ActiveX, animazioni Flash e applet Java devono
riscrivere i propri siti, altrimenti questi componenti richiederanno
all'utente di essere attivati ogni volta, rendendone scomodissimo l'uso.

Le nuove regole, preannunciate sin da dicembre scorso e rese
disponibili come download opzionale a fine febbraio 2006, entrano in
vigore reversibilmente con la patch del prossimo 11 aprile e
diventano permanenti ed obbligatorie a giugno 2006.

In pratica, chi ha gli aggiornamenti automatici di Windows e usa
Internet Explorer si troverà improvvisamente incasinato il
funzionamento di tutti i siti che non hanno provveduto per tempo a
sistemarsi.

Lo spiegone di Microsoft è nel blog del Microsoft Security Response
Center.


__GB, per la prima volta una canzone prima in classifica grazie
soltanto ai download__

http://attivissimo.blogspot.com/2006/04/download-al-n1-nel-regno-
unito.html

La BBC riferisce che il duo hip-hop Gnarls Barkley è primo nella
classifica di vendite dei singoli nel Regno Unito unicamente grazie
alle 31.000 copie scaricate dai servizi a pagamento di Internet. Il
disco, infatti, è in vendita soltanto da oggi. Il record è stato
stabilito a un solo anno di distanza dall'inclusione dei download a
pagamento nel computo della classifica Top 40, e a meno di due anni
dal lancio di iTunes in GB.

L'avvenimento è particolarmente interessante perché segna una svolta
del mercato dei singoli, che avevano subito un calo dagli 80 milioni
di copie l'anno (nel Regno Unito) alla fine degli anni Novanta a poco
più di 20 milioni nel 2005. Ora sono 11 settimane consecutive che
vengono venduti oltre un milione di singoli la settimana, comprese le
versioni scaricabili. In totale, nel 2005 i britannici hanno
scaricato a pagamento oltre 26 milioni di canzoni. Gli scaricamenti a
pagamento costituiscono circa i tre quarti di tutti i singoli
venduti. La musica da ascoltare sui cellulari, inoltre, rappresenta
circa il 7% di tutte le vendite. Alla faccia di chi diceva che la
musica via Internet non poteva funzionare e che i consumatori sono
tutti ladri.

Non ci voleva una mente sublime a capire che dovendo scegliere fra un
eMule di dubbia affidabilità (tempi lunghi di scaricamento, poche
garanzie di autenticità o completezza), un disco di plastica a due-
quattro sterline (2,5 - 5 euro), e un file garantito scaricabile
comodamente standosene a casa per 79 pence (1,13 euro), i consumatori
avrebbero scelto la terza opzione. Ma le case discografiche,
fossilizzate nelle loro abitudini come se fossero parte integrante
dell'ordine cosmico, ci hanno messo anni a capire il concetto,
rimettendoci milioni di euro in scaricamenti a scrocco.

Se c'è qualcuno da incolpare per il calo delle vendite degli anni
scorsi, insomma, sono proprio i discografici, incapaci di soddisfare
una generazione digitale per la quale il disco, inteso come oggetto
fisico, anche se digitalizzato sotto forma di CD, è vetusto quanto i
padelloni a 78 giri del bisnonno.


__Anche VMware abbraccia gli standard aperti__

http://attivissimo.blogspot.com/2006/04/vmware-diventa-aperto.html


VMware, il celeberrimo software che permette di creare computer
virtuali sui normali PC e così prezioso per i test virali e per il
collaudo di nuovo software, rende disponibili a chiunque le
specifiche della propria interfaccia e dei propri formati. E lo fa
con parole che suonano come un monito per chi si ostina a credere di
poter controllare il mercato usando formati segreti:

"In ogni industria, le interfacce aperte e i formati aperti sono
stati un elemento agevolante essenziale nell'accelerare l'adozione
universale. La virtualizzazione non fa eccezione... Interfacce e
formati aperti permetteranno ai clienti di accedere a una gamma più
vasta di soluzioni di virtualizzazione che sono inoltre compatibili
con un numero maggiore di prodotti industriali; faciliteranno una
maggiore collaborazione e innovazione in un ecosistema di rivenditori
di virtualizzazione ed espanderanno per tutti le opportunità di
mercato... Le interfacce e i formati di maggiore successo nelle
imprese tecnologiche si sono basati su standard di fatto implementati
dal cliente."

Fra l'altro, VMware ha un ottimo prodotto gratuito, VMware Player,
che vi permette di provare Linux (per esempio una Fedora Core, una
Debian, una minima (Damn Small Linux) da 50 MB, una distribuzione
Ubuntu confezionata come Browser Appliance) in modo assolutamente
innocuo e indolore, ossia come macchina virtuale, dentro una finestra
di Windows, come vedete nell'immagine cliccabile presente nella
versione blog di questo articolo, che contiene i link diretti alle
specifiche e ai prodotti citati qui sopra.

http://attivissimo.blogspot.com/2006/04/vmware-diventa-aperto.html

Un Linux virtualizzato in questo modo riconosce tutte le periferiche
del computer e si installa assolutamente senza alcun problema; è
soltanto leggermente più lenta di un'installazione normale.

Più in generale, il bello della virtualizzazione è che crea una sorta
di "sabbiera" nella quale vive e gioca l'intero sistema operativo con
le sue applicazioni: con la versione a pagamento di VMware
Workstation (disponibile per Windows e per Linux in prova gratuita
per 30 giorni), potete per esempio creare un'installazione di Windows
virtuale, che funziona esattamente come quella normale, con il bonus
non indifferente che in caso di guai potete ripristinare la
situazione originale (o una qualsiasi situazione precedente) in pochi
secondi e con la totale sicurezza di aver eliminato ogni traccia di
modifiche intenzionali o virali.

Per esempio, VMware è comodo per testare programmi o virus o navigare
in Rete in estrema sicurezza: terminato il test o la navigazione, si
pigia il pulsante "Indietro", come un videoregistratore, e tutto
torna com'era prima. E' anche comodo, per esempio, per chi vuole
collaudare il proprio sito Web per essere sicuro che funzioni sia con
i browser Windows, sia con quelli Linux, ma dispone di un solo PC che
non vuole continuamente riavviare per passare da Windows a Linux e
viceversa.


Ciao da Paolo.



-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
(C) 2006 by Paolo Attivissimo (www.attivissimo.net).





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