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 TERAPIE NATURALI 5
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Inserito il - 27/12/2004 : 11:46:24  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
TERAPIE NATURALI 5


da "Enciclopedia olistica"

di Nitamo Federico Montecucco ed Enrico Cheli




Vita e opere di Edward Bach

Edward Bach nacque a Moseley (Birmingham; GB) il 24 settembre 1886, primo di tre fratelli. Era di salute cagionevole ma molto allegro e ottimista di natura. La sua famiglia, di origine gallese, andava spesso in vacanza nel Galles, regione a cui Bach restò molto legato e dove si trasferì negli ultimi anni della sua vita per trovare gran parte dei suoi Rimedi. A sedici anni, finito il liceo, si mise a lavorare nella fonderia del padre, pur avendo già ben chiaro di dover fare il medico. In quei tre anni di lavoro a fianco degli operai, poté vivere e osservare la sofferenza umana da vicino e a maturare in profondità il desiderio di trovare una terapia che curasse le malattie alla radice e non solo i sintomi.

Finalmente, a vent'anni, si iscrisse alla facoltà di medicina dell'Università di Birmingham. Si laureò nel 1912. Lavorò allo University College Hospital e poi nel reparto di batteriologia dell'Ospedale della Scuola Medica, dove si occupò di immunologia nell'ottica di trovare una cura per le malattie croniche. Fece, così, la scoperta che dei batteri, comunemente presenti nella flora intestinale, erano connessi con alcune patologie croniche. Preparò, con questi batteri, dei vaccini che diedero ottimi risultati e gli procurarono grande fama nel tempo.

Nel 1917 ebbe una emorragia e fu operato d'urgenza; la diagnosi non lasciava molte speranze e la prognosi era di tre mesi. Sempre convinto di dover trovare una medicina che curasse la causa e non gli effetti e che non provocasse nuove sofferenze ai pazienti, si mise a lavorare ancor più intensamente per sfruttare appieno il poco tempo che gli restava. Totalmente preso dal suo lavoro, superò incolume la fatidica data. Questa esperienza personale segnò profondamente la sua consapevolezza che le malattie hanno una connessione radicale con le condizioni psichiche della persona e col suo desiderio di vivere. Migliorò nel frattempo i vaccini che aveva scoperto, pubblicò i risultati delle sue ricerche su riviste mediche e sempre più spesso i suoi vaccini erano usati nella comune pratica medica con grandi risultati.

Nel 1918, l'Ospedale Universitario limitò il lavoro dei medici all'interno dell'ospedale ma Bach sentendosi troppo limitato nelle sue ricerche, si licenziò e allestì un laboratorio a Nottingham Place, investendo tutto ciò che aveva. Nonostante la sua fama, non gli era facile sopravvivere col suo lavoro e nel 1919 cominciò a lavorare nell'Ospedale Omeopatico di Londra, dove trovò nuove risposte alle sue domande: voleva infatti trovare rimedi che non causassero altro dolore ai pazienti inoculando sostanze tossiche, quali i vaccini.

Osservando i pazienti, verificò come ciascuno avesse un suo specifico modo di reagire alla malattia e come queste modalità influenzassero poi l'andamento della malattia stessa. Da qui nacque la sua convinzione che bisognasse prestare molta attenzione alla personalità del paziente. "Inoltre Bach poteva per la prima volta constatare che Hahnemann (fondatore della Omeopatia) aveva notato come ogni caso di malattia richiedesse un trattamento individuale e non standardizzato. Hahnemann aveva scritto :"...Perciò il medico razionale valuterà ogni caso affidato alle sue cure secondo le sue specifiche e individuali caratteristiche... in base a questa specificità, stabilirà l'opportuno rimedio individuale" (Organon, par.48).

Come lui, Hahnemann era stato fermamente convinto che il principio di ogni terapia fosse "curare il malato e non la malattia" e quindi occuparsi delle caratteristiche caratteriali del paziente, del suo temperamento, del "mentale" -come Hahnemann usava dire - e utilizzare queste informazioni come guida nella scelta del rimedio più adatto, senza far riferimento al problema fisico." (Nora Weeks, "La vita e le scoperte di Edward Bach" Guna ed. Milano 1996, ed. orig. 1940)

Partendo dalla prospettiva omeopatica, provò a preparare in questo modo i suoi vaccini, ottenendo ottimi risultati nella cura delle malattie croniche, e riorganizzò il reparto di batteriologia dell'Ospedale Omeopatico, vincendo le resistenze dei colleghi che mal tolleravano di associare i principi dell'omeopatia con quelli della medicina ortodossa, come lui proponeva. Divenne così un medico affermato e riconosciuto sia nella medicina allopatica che omeopatica. Scoprì in seguito che i vaccini omeopatici (noti poi come Nosodi di Bach) potevano essere divisi in sette gruppi, corrispondenti ciascuno a una particolare struttura di personalità. Nel 1922 lasciò nuovamente l'ospedale per dedicarsi interamente alla ricerca nel suo laboratorio, dove dovette assumere diversi assistenti per far fronte alle richieste di vaccini di oltre settecento medici. Pubblicò nel 1926 con C. E. Wheeler "Chronic disease: a working Hypothesis". Ma Bach non era ancora contento perché i sette nosodi non coprivano tutte le possibili malattie ed inoltre erano comunque prodotti da tossine, seppur in quantità infinitesimali, arrecando quindi un danno alla persona; voleva trovare delle sostanze originarie dal mondo naturale totalmente atossiche e che rispondessero all'esigenza di curare il malato e non la malattia. Si mise così alla ricerca nel mondo vegetale, scoprendo che c'erano davvero alcune piante che potevano dare degli effetti simili a quelli dei vaccini o nosodi, senza alcun danno.

Nel 1929 pubblicò un importante articolo sul British Homeopathic Journal in cui iniziava a definire le linee evolutive del suo pensiero e delle sue ricerche.

Nel 1929, nel Galles, raccolse piante di Impatiens e Mimulus con cui preparò i primi Rimedi. Poco dopo trovò Clematis, e pubblicò i primi e incoraggianti risultati sulla rivista "The Homeopathic World". Nel 1930, decise di ritirarsi in campagna a cercare nuovi rimedi e lasciò il laboratorio ed il suo avviatissimo studio di Londra. Cominciò a vivere in modo modesto, non richiedendo più pagamenti per le sue cure. Camminava per giorni interi nei campi del Galles, alla ricerca di qualcosa che anch'egli non sapeva ancora definire, lasciandosi condurre unicamente dal proprio intuito. Escluse dalle sue ricerche le piante velenose, le piante medicinali o di uso culinario e quelle primitive, come le alghe e i muschi, prestando particolare attenzione ai piccoli fiori selvatici, spesso sconosciuti anche in erboristeria.

Elaborò nel tempo due metodi di preparazione delle essenze: una per esposizione al sole e una per ebollizione. Secondo Bach sia la preparazione che l'utilizzo dei Rimedi doveva essere semplice e accessibile a tutti. Si prodigò, petanto, affinché le sue scoperte venissero conosciute in tempi brevi sia dal mondo medico sia dalla gente comune.

Nel 1931 scrisse "Guarisci te stesso" in cui spiegava, in modo estremamente semplice, il significato spirituale della malattia in quanto risultato di un contrasto presente fra personalità e Io superiore ed in quanto mancanza nei confronti dell'Unità. Nel 1932 pubblicò "I dodici guaritori" e "Libera te stesso" in cui precisava l'importanza di restare fedeli a se stessi e non farsi deviare dal proprio cammino evolutivo da influenze esterne. Successivamente scoprì molti altri rimedi fino a trovarne trentotto che potevano ben rapprensentare le caratteristiche fondamentali della psiche e che, se associati fra loro, potevano curare la sofferenza umana nella sua complessità e poliedricità.

Conclusa la ricerca dei Rimedi, si spense nel sonno il 27 novembre 1936 nel cottage di Mount Vernon a Sotwell, dove sorse il Bach Centre condotto dai suoi collaboratori, Dott. Nora Weeks e Dott. Victor Bullen, e tuttora esistente.

Glossario dei rimedi di Bach

Bach divise i Rimedi in sette gruppi :

Rimedi per coloro che hanno paura: Rock Rose, Mimulus; Cherry plum, Aspen; Red Chestnut;

Rimedi per coloro che soffrono d'incertezza: Cerato, Scleranthus, Gentian, Gorse, Hornbeam, Wild Oat;

Rimedi per coloro che non sentono sufficiente interesse per il presente: Clematis, honeysuckle, Wild Rose, Olive, White Chestnut, Mustard, Chestnut Bud;

Rimedi per la solitudine: Water Violet, Impatiens, Heather;

Rimedi per l'ipersensibilità alle influenze e alle idee: Agrimony, Centaury, Walnut, Holly;

Rimedi per lo scoraggiamento o la disperazione: Larch, Pine, Elm, Sweet Chestnut, Star of Bethlehem, Willow, Oak, Crab Apple;

Preoccupazione eccessiva per gli altri: Chicory, Vervain, Vine, Beech, Rock Water.

Per semplificare la consultazione, i Rimedi verranno qui messi in ordine alfabetico; anche in considerazione del fatto che la divisione nei sette gruppi non é sempre di facile comprensione e quindi può risultare didatticamente confusiva. Per una trattazione più approfondita dei singoli Rimedi si rimanda ai libri descritti nella guida bibliografica.

Si consiglia vivamente di non affidarsi solo ai libri ma di frequentare un corso approfondito sui Rimedi.

Preparazione: una volta scelti i Rimedi necessari, si mette un paio di gocce di ciascuna essenza in un boccetto di trenta ml. pieno di acqua pura con una piccola quantità di Brandy (per conservare l'acqua). Per il Rescue, trentanovesimo Rimedio, si mettono quattro gocce dell'essenza. Se c'é intolleranza all'alcol o nel caso il preparato debba essere utilizzato da bambini o pazienti alcolisti, si può sostituire il Brandy con aceto di mele oppure non mettere alcol e conservare per meno tempo il boccettino, controllando spesso la conservazione del liquido. Non sono necessarie dinamizzazioni o altre operazioni. Il composto é scelto e preparato per la singola persona, in un dato momento: si sconsiglia, pertanto, di usare composizioni già pronte che si trovano in commercio. Le uniche forme composte previste da Bach sono: Rescue e Rescue Cream.

Delle buone farmacie omeopatiche e alcune erboristerie, con specifica formazione in floriterapia, sono in grado di preparare i Rimedi in modo corretto e in poco tempo. Essendo i Rimedi molto diluiti nel boccetto di trenta ml., non c'é motivo che vengano venduti a caro prezzo; é saggio vigilare sulla commercializzazione, per evitare speculazioni ed errate preparazioni.

Posologia: essa va tarata sulla singola persona ma si può partire da un dosaggio standard di 4 gocce per 4 volte al giorno. Non esistono effetti da iperdosaggi ma diverse sensibilità individuali che vanno considerate volta per volta.

Il Rescue, usato nelle emergenze, può essere preso ogni pochi minuti ripetutamente. Per situazioni contingenti, urgenti o temporanee, si possono diluire i Rimedi puri in un bicchiere d'acqua e farlo sorseggiare lentamente al paziente. In questo caso, bisogna mettere due gocce per uno dei trentotto Rimedi e quattro gocce del Rescue. In questi casi é bene usare un solo Rimedio.

Durata del trattamento: anche questa ha un andamento prettamente individuale, ma si può generalizzare ipotizzando un trattamento, con gli stessi Rimedi, per quindici- venti giorni, ripetibili. Il trattamento di un grave disagio può necessitare di vari mesi di terapia. Le patologie croniche o in persone anziane richiedono in genere più tempo. Bambini e animali di solito reagiscono quasi immediatamente. Nella prescrizione successiva, se possibile, é meglio non cambiare tutti i Rimedi ma sostituirne solo alcuni per mantenere una certa continuità. Ci saranno infatti dei Rimedi costituzionali che impiegheranno più tempo ad agire e Rimedi di utilità solo temporanea che ne richiederanno di meno e che potranno essere sostituiti spesso.


Descrizione dei fiori

Si vuole sottolineare che i Rimedi di Bach agiscono a livello energetico e non hanno sostanzialmente nulla a che fare col valore erboristico del fiore corrispondente, che solo di rado e casualmente coincide col significato terapeutico previsto nel sistema di Bach.

La preparazione delle essenze, infatti, é specifica: i fiori vengono tagliati da piante selvatiche ed in buona salute, posti in una tazza d'acqua e lasciati al sole per alcune ore; alcuni Rimedi vengono preparati per ebollizione. L'acqua filtrata viene poi diluita con pari quantità di brandy (conservante per l'acqua): si forma così una diluizione pari alla prima centesimale di Hanheman.

Due fiori sono di origine italiana: Vine e Olive; uno, di origine nepalese, Cerato, viene coltivato anche in Inghilterra, dove lo trovò Bach. Gli altri sono tutti fiori selvatici del Galles. Vengono qui utilizzati i nomi inglesi perché sono quelli che si ritrovano sulle etichette delle essenze di importazione britannica, che sono le migliori. Fra parentesi viene segnalato il nome botanico. (...) Per brevità, non viene descritto l'aspetto positivo del fiore che sarà bene però tenere presente e considerare tanto quanto quello negativo.

Agrimony (Agrimonia Eupatoria): si ha un forte tormento interiore, ma lo si tiene nascosto e lo si maschera con giovialità e allegria; non si tollerano i litigi e le controversie; di frequente si soffoca l'angoscia con abuso di alcol o sostanze stupefacenti o con iperfagia (bulimia).

Aspen (Populus Tremula): il soggetto accusa paure immotivate e senza oggetto, ansia libera, presentimenti, incubi; timore 'del sacro e del magico'; tremito, sudorazione, poliuria su base nervosa.

Beech (Fagus Silvatica): c'é intolleranza, criticismo verso gli altri; distacco emotivo, scarsa empatia; frequente isolamento dagli altri per eccessiva intolleranza e mancanza di compassione.

Centaury (Centaurium Umbellatum): personalità debole, non sa dire di no, dipende dal volere degli altri che cerca di accontentare in ogni modo; ha bisogno di sentirsi accettata; mancanza di volontà; eccessiva influenzabilità. La "cenerentola".

Cerato (Ceratostigma Willmottiana): non si fida del proprio intuito, cerca sempre il consiglio degli altri; influenzabile dalle 'mode', propende a imitare gli altri.

Cherry Plum (Prunus Cerasifera): si ha paura di perdere il controllo, di impazzire e di fare cose che normalmente non si farebbero; rischio suicidario e di agiti aggressivi; oppure eccesso di controllo, rituali ossessivi.

Chestnut Bud (Aesculus Hippocastanum): superficialità, fretta per cui si fanno sempre gli stessi errori, da cui non si impara. L'eterno "bambino pasticcione"

Chicory (Cichorium Intybus): tendenza alla manipolazone e alla possessività, intolleranza verso le critiche; voler essere sempre al centro dell'attenzione; cura gli altri in modo eccessivo per un tornaconto e poter controllare; attaccamento ansioso.

Clematis (Clematis Vitalba): "sognatori ad occhi aperti", sono sempre distratti e fuggono nel mondo della fantasia; mancanza di senso pratico ; scarsa attenzione per il mondo circostante; ipersonnia; proiezione in un futuro idealizzato. La "bella addormentata".

Crab Apple (Malus Communis Pumila): persone troppo sensibili e fortemente legate a ideali di purezza e perfezione per cui facilmente si disperano e hanno bisogno di purificazione; idee di ordine e pulizia eccessive; scarsa accettazione del proprio corpo per il quale si prova repulsione; presenza di tossine.

Elm (Ulmus Procera): presenta un forte senso di responsabilità e a volte non ci si sente all'altezza dei propri ideali o di una situazione contingente troppo stressante, per cui si prova sconforto.

Gentian (Gentianella Amarella): personalità caratterizzata da pessimismo e scetticismo; si scoraggia facilmente e non si affida con fiducia al mondo; amarezza per una delusione antica. Stati di depressione reattiva. Non tollera le ricadute.

Gorse (Ulex Europaeus): si é persa ogni speranza, vi é rassegnazione in una condizione ritenuta senza possibilità di sbocchi; malattie croniche o invalidanti spesso presenti nell'anamnesi.

Heather (Calluna Vulgaris): bisogno costante di ascolto, aiuto e rassicurazioni; non si tollera la solitudine; egocentrismo, loquacità. Il "bambino bisognoso".

Holly (Ilex Aquifolium): per le fasi caratterizzate da grande sofferenza per invidia, gelosia, sospetto e desiderio di rivalsa; odio, ira e irritabilità. Timore di essere raggirati.

Honeysuckle (Lonicera Caprifolium): non si vive nel presente fuggendo nel passato con cui si ha un legame non ancora risolto; forte rimpianto e nostalgia; non ci si aspetta più nulla dalla vita.

Hornbeam (Carpinus Betulus): sensazione soggettiva e transitoria di non avere abbastanza energia per svolgere i normali compiti quotidiani; difficoltà ad alzarsi la mattina. Stanchezza mentale.

Impatiens (Impatiens Glandulifera): persone molto indipendenti che hanno ritmi rapidi nel pensiero e nell'azione; soffrono di impazienza; non tollerano le persone più lente che cercano di vivacizzare; per intolleranza dei ritmi altrui si preferisce lavorare da soli.

Larch (Larix Decidua): si ha sfiducia in se stessi, senso di inferiorità; convinti di fallire, si evitano le prove. Ci si può sentire falliti o impotenti.

Mimulus (Mimulus Guttatus): individui timidi, riservati e sensibili che hanno paure molto concrete e definibili, di cui non amano parlare. Ipersensibilità per ogni stimolo: suono, temperatura, luce, ecc. Nervosismo, rossore, balbuzie.

Mustard (Sinapis Arvensis): ricorrenza di fasi depressive senza apparente ragione; malinconia; depressione endogena; anche forme subcliniche di depressione cronica.

Oak (Quercus Robur): persone affidabili e tenaci, di grande coraggio e con senso del dovere spinto all'eccesso; non si arrendono mai; esaurimento e depressione conseguenti.

Olive (Olea Europaea): fasi di esaurimento fisico dopo lunga malattia o grande stress. Resa, bisogno di fermarsi e riposare.

Pine (Pinus Sylvestris): persone con forte senso di colpa; criticismo verso se stessi; ci si fa carico anche delle colpe altrui. Si pensa di non aver diritto di vivere e di sbagliare sempre.

Red Chestnut (Aesculus Carnea): si ha una preoccupazione eccessiva per gli altri; si attende sempre il peggio per i propri cari; forti legami non risolti.

Rock Rose (Heliantemum Nummularium): tendenza agli stati di panico; angoscia e terrore; situazioni di emergenza sia per il malato che per chi lo assiste. Incubi notturni.

Rock Water (Acqua di roccia; unico Rimedio che non é un fiore): personalità con eccessiva severità verso se stesse, con alti e rigidi ideali; si vuole essere sempre sani, forti e attivi; non si ascoltano i propri bisogni reali e ci si nega ogni piacere; si vuole essere d'esempio ma non convincere gli altri.

Scleranthus (Scleranthus Annuus): indecisione fra due alternative, per la quale non si chiede consiglio; forte alternanza di sintomi, opinioni e umore; frequente la vertigine. Scarsa concentrazione e poca affidabilità.

Star of Bethlehem (Ornithogallum Umbellatum): mancata elaborazione e superamento di un trauma, anche molto antico; shock per una perdita, un lutto o un grande spavento; dolore nascosto inconsolabile. La persona si presenta provata, pallida, smunta.

Sweet Chestnut (Castanea Sativa): si pensa di aver raggiunto il limite della propria capacità di sopportazione per la disperazione e l' angoscia intollerabili; non si vedono vie di uscita; reazione emotiva a gravi eventi.

Vervain (Verbena Officinalis): eccesso di entusiasmo nelle proprie idee per cui si vogliono convincere gli altri; fanatismo; rigidità e tensione muscolare; perfezionismo. Eccessivo idealismo; iperattivismo. Irritabilità.

Vine (Vitis Vinifera): persone intelligenti e capaci che tendono, però, a dominare, diventando tiranni arroganti; ambizione; sadismo. Il "dittatore".

Walnut (Juglans Regia): per le fasi di cambiamento in cui bisogna staccarsi dal passato per seguire la propria strada; influenzabilità, insicurezza e incostanza.

Water Violet (Hottonia Palustris): forte senso di indipendenza, autosufficienza; senso di superiorità, orgoglio; buoni consiglieri; si preferisce la solitudine.

White Chestnut (Aesculus Hippocastanum): si é in preda a pensieri ripetitivi, non desiderati e incontrollabili, con conseguente insonnia e difficoltà a concentrarsi sui doveri quotidiani; frequente la cefalea.

Wild Oat (Bromus Ramosus): molti interessi e capacità, ma con scarsa focalizzazione su un preciso obiettivo che causa dispersione e insoddisfazione; difficile scelta fra molte opportunità.

Wild Rose (Rosa Canina): per chi ha rinunciato a vivere, non ha più iniziativa e si sente totalmente rassegnato; apatia, anedonia, passività.

Willow (Salix Vitellina): prevalgono amarezza e risentimento perché ci si sente delle vittime innocenti; pretenziosità; si dà tutta la colpa agli altri e non ci si assumono le proprie responsabilità. Ci si autocommisera. Spesso di malumore. Chiede molto e non dà; ingratitudine perché pensa che tutto gli sia dovuto.

Rescue: unico Rimedio composto, serve per tutte le emergenze emotive o le condizioni stressanti. Innumerevoli sono le applicazioni e spesso sorprendenti. Contiene: Impatiens, Star of Bethlehem, Cherry Plum, Rock Rose e Clematis.

Rescue Cream: crema base contenente Rescue e Crab Apple, utile per affezioni della pelle e dei tessuti sottostanti. Traumi, irritazioni.


(Tratto dal libro "I fiori della mente. I Rimedi di Bach nella pratica clinica"
di Maria Antonietta Bàlzola, Bollati Boringhieri; To. 1997)
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