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 L'ansia fa invecchiare l'ippocampo prematuramente
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Inserito il - 25/11/2025 : 09:54:40  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
L'ansia fa invecchiare l'ippocampo prematuramente

Disturbi neuropsichiatrici accomunati dall'ansia alterano l'espressione dei geni e accelerano la maturazione del centro della memoria nel cervello.

24 novembre 2025 - Elisabetta Intini

L'ansia, nelle sue manifestazioni patologiche, può far invecchiare il cervello prematuramente. Una firma genetica legata a una forma di invecchiamento precoce è stata individuata nella centralina delle emozioni e della memoria di topi e umani affetti da una serie di disturbi legati all'ansia. L'ipotesi avanzata dallo studio, pubblicato su Neuropsychopharmacology, è che un'"iper-maturità" del cervello possa costituire una "firma molecolare" comune a molti disturbi psichiatrici, e servire per le diagnosi o da obiettivo per nuove terapie.

Più maturi del dovuto

Un gruppo di scienziati della Fujita Health University di Toyoake, in Giappone, ha individuato la firma di questa iper-maturità nell'espressione dei geni in topi affetti da vari disturbi neuropsichiatrici (come disturbo d'ansia generalizzato, depressione, schizofrenia) o da neurodegenerazione.

Il modo in cui i geni si esprimevano negli animali con queste condizioni era tipico di uno stadio avanzato di invecchiamento dell'ippocampo, fondamentale centro dell'apprendimento, delle emozioni e della memoria nel cervello. I geni associati all'ipermaturità erano coinvolti nei processi sinaptici, cioè nelle connessioni tra neuroni. L'ippocampo è noto per la sua notevole plasticità, cioè per la capacità di modificare la sua struttura e la sua funzionalità in risposta agli stimoli e alle esperienze.

Il ruolo degli ormoni

Nei topi, l'ipermaturità dell'ippocampo era associata a un aumento dei comportamenti ansiosi. A collegare le due cose potrebbero essere gli ormoni: i roditori esposti in modo cronico al corticosterone, un ormone tipicamente influenzato dalle condizioni di stress, mostravano sia un invecchiamento anomalo dell'ippocampo, sia un aumento dell'ansia. Dunque, lo stress contribuiva sia alle anomalie di comportamento sia a un invecchiamento inusuale del cervello.

Le ricadute nell'uomo

I ricercatori hanno infine analizzato l'espressione dei geni dell'ippocampo in tessuti cerebrali post-mortem di pazienti con depressione, disturbo bipolare e schizofrenia, condizioni spesso associate all'ansia, trovando parziali sovrapposizioni tra l'ipermaturità dell'ippocampo e i profili genetici tipici dell'invecchiamento. L'osservazione ha confermato idea, già proposta in passato, che lo stress psicologico "metta il turbo" all'invecchiamento biologico.

Riconoscere le firme genetiche di un invecchiamento anomalo potrebbe aprire la strada a nuove terapie verso le condizioni che fanno maturare il cervello prima del tempo. «Lo sviluppo e l'invecchiamento del cervello non sono processi fissi o lineari; piuttosto, sono regolati in modo dinamico da fattori come l'attività neuronale, lo stress e l'infiammazione. Se riuscissimo a svelare questi meccanismi e a scoprire modi per regolarli, potremmo finalmente aprire la strada a strategie di ringiovanimento cerebrale, con potenziali applicazioni sia nel trattamento psichiatrico che negli interventi anti-invecchiamento» dice Tsuyoshi Miyakawa, il neuroscienziato che ha coordinato lo studio.

https://www.nature.com/articles/s41386-025-02237-6

da focus.it

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