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 Antibufala: TV digitale terrestre, "grande truffa"
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Inserito il - 08/03/2004 : 10:54:50  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
Antibufala: TV digitale terrestre, "grande truffa"?

by Paolo Attivissimo


C'è una segnalazione, circolante sotto forma di presentazione PowerPoint
o documento Acrobat, secondo la quale la televisione digitale terrestre
sarebbe una "grande truffa" perché non viene detto che si può ricevere
un solo canale per volta.

"Il ministro Gasparri presenta… L’ultima truffa Italiana: IL DIGITALE
TERRESTRE", inizia polemicamente l'appello. Il proseguimento del testo
contiene un concetto fondamentale giusto, ossia che un decoder per la
televisione digitale terrestre consente di ricevere un solo canale per
volta, ma lo accompagna a numerose altre inesattezze, condite con alcune
omissioni importanti.

Innanzi tutto, non è corretto chiamare "truffa" il modo di funzionare
del decoder; non è stato forse chiarito a sufficienza dalla relativa
campagna informativa, ma se il funzionamento del decoder per il digitale
terrestre è una "truffa", lo è anche quello di qualsiasi ricevitore
satellitare.

Anche i ricevitori satellitari, infatti, consentono di ricevere un solo
canale per volta. L'unica eccezione è data dagli impianti satellitari
condominiali, che però in genere consentono la visione simultanea di un
numero limitato di canali e sono molto più costosi e complessi dei
ricevitori individuali (sono in pratica tanti decoder messi insieme, uno
per ogni canale da ricevere, il cui segnale viene distribuito a tutti
gli inquilini).

Va tenuto presente che, come è già avvenuto in altri paesi europei (per
esempio in Inghilterra), il decoder per la televisione digitale
terrestre è una soluzione-ponte per agevolare la transizione dal sistema
attuale a quello digitale: è un accrocchio per adattare i televisori
attuali, che sono analogici, alle trasmissioni digitali. E' quindi
comprensibile che, come qualsiasi adattatore, abbia delle limitazioni
d'uso, come per esempio la possibilità di sintonizzare un solo canale
per volta. Come per qualsiasi apparecchio, basta documentarsi prima di
comprarlo.

Questa limitazione sparirà quando verranno commercializzati i televisori
con ricevitore digitale incorporato (già qualche modello di fascia alta
è dotato o dotabile dell'apposito gruppo di sintonia): a quel punto,
ogni televisore digitale di casa potrà sintonizzarsi su un canale
digitale terrestre differente, esattamente come avviene adesso per le
teletrasmissioni attuali.

In altre parole, se ritenete che la televisione digitale terrestre sia
una complicazione inutile, basta non comperare il decoder e continuare
con l'attuale televisore, attendendo l'uscita dei televisori già
predisposti per il digitale terrestre a prezzi decenti. Secondo i piani
del Ministero delle Comunicazioni, le trasmissioni televisive non
digitali continueranno comunque ancora fino al 2006:

http://www.decoder.comunicazioni.it/faqdtt.shtml

In realtà non è strettamente vero che ci vuole un decoder per ogni
televisore: più correttamente, ci vuole un decoder per ogni apparecchio
che volete sintonizzare indipendentemente sui canali digitali. Per
esempio, se avete un televisore e un videoregistratore analogici (quelli
attuali, per intenderci), potete usarli separatamente con i canali
digitali soltanto se avete due decoder: uno per il televisore e uno per
il videoregistratore. Se installate un solo decoder, non potrete
guardare un canale digitale e registrarne un altro.

Per contro, se volete vedere lo stesso canale digitale su due o più
televisori oppure volete registrare il canale digitale che state
guardando, potete condividere un solo decoder fra più apparecchi: è
sufficiente collegarlo in modo che il suo segnale sia ricevuto da tutti
i televisori e videoregistratori, tramite gli appositi cavi o
mini-ripetitori reperibili nei negozi.

L'appello afferma inoltre che ricevere la televisione digitale terrestre
comporta modifiche all'impianto d'antenna esistente. Purtroppo questo è
quasi sempre vero: molti impianti, specialmente quelli meno recenti o
non eseguiti a regola d'arte, che hanno comunque una resa più che
accettabile con l'attuale sistema analogico, potrebbero non funzionare
affatto con i segnali digitali. Secondo un articolo della rivista Focus
di febbraio 2004, "non più del 10% di tutte le antenne d'Italia" sarebbe
adatto al digitale senza modifiche.

La caratteristica delle trasmissioni digitali è infatti che sono "tutto
o niente": o il segnale è sufficiente, e quindi si riceve l'immagine,
oppure è insufficiente, e allora l'immagine non c'è affatto. Non c'è
quel graduale deterioramento della qualità che invece si ha nelle
attuali trasmissioni analogiche. E' lo stesso motivo per cui i vecchi
cellulari ETACS (analogici) frusciavano e avevano disturbi ma la voce si
sentiva quasi sempre lo stesso, mentre gli attuali GSM (digitali) hanno
conversazioni caratterizzate da veri e propri "buchi" in cui manca del
tutto la comunicazione.

Per una dimostrazione pratica, provate a consultare il Televideo, che è
una forma primitiva di trasmissione digitale: se ricevete qualche
lettera sbagliata, è sintomo che il vostro impianto d'antenna ha
probabilmente bisogno di una profonda revisione prima di essere pronto
per il segnale della televisione digitale terrestre, in cui quella
lettera sbagliata diventerebbe una porzione d'immagine o di audio mancante.

L'appello sbaglia nel dichiarare che lo Stato fornisce un "contributo di
135 euro", ossia "rimborsa l’intero importo del decoder". Questo non è
esatto, e per più di una ragione:secondo quanto pubblicato dal Ministero
delle Comunicazioni

http://www.decoder.comunicazioni.it/consumatori.shtml

il contributo non è di 135 euro, ma di 150. Inoltre il contributo non
copre l'intero importo del decoder, ma solo una parte, dato che è
fornito soltanto per i "decoder con funzioni di piena interattività in
chiaro anche da remoto tra quelli per cui è previsto il contributo",
ossia per i decoder più costosi e completi; il concetto è ribadito nella
pagina

http://www.decoder.comunicazioni.it/faqdtt.shtml

dove dice "I decoder non interattivi non sono compresi nel contributo
statale". Infine, va precisato che il contributo è disponibile soltanto
per i primi 700.000 abbonati TV che lo richiedono nel 2004.

L'appello è inesatto anche quando afferma che il decoder consente di
vedere semplicemente "gli stessi canali che vedevate anche prima".
Infatti per chi si attrezza di decoder sono già disponibili undici nuovi
canali, come indicato presso

http://www.dgtvi.net/canali_servizi.html

I canali sono Rai Doc, Rai Utile, Rai Notizie 24, Rai Sport, Rai Edu,
BBC World, Sole 24 Ore TV, Class New, VJ TV, Coming Soon e La Chaine Info.

Informazioni sui segnali offerti e sulla copertura del territorio sono
disponibili presso

http://www.dgtvi.net/copertura.html

E l'interattività? L'appello afferma inoltre che "Il Decoder sarà pure
interattivo", ma come chiarito più avanti dall'appello stesso, non tutti
i decoder sono interattivi.

I decoder più economici si limitano a ricevere il segnale televisivo
digitale; i decoder "intermedi" ricevono il segnale digitale e sono
anche in grado di scaricare software trasmesso dalle emittenti; soltanto
alcuni decoder, i più cari sono interattivi, ossia dialogano con
l'emittente, e lo fanno tramite una connessione telefonica (fissa,
cellulare o ADSL).

Secondo il già citato articolo di Focus, i decoder interattivi costano
circa 480 euro, ai quali si aggiunge il costo della telefonata (non
ancora quantificato) che consente l'interazione.

Evito volutamente di impegolarmi negli aspetti politici della questione,
che scaturiscono dalla teoria secondo la quale la migrazione al digitale
sarebbe motivata dal desiderio di "salvare" Retequattro. Vale la pena di
segnalare in proposito che l'adozione delle trasmissioni digitali sta
avvenendo anche in altri paesi, come la già citata Inghilterra, in cui
Retequattro non c'è. Fra parentesi, l'esperienza inglese con i decoder è
stata molto deludente, con un limitato interesse dei consumatori

http://news.bbc.co.uk/1/hi/business/1680953.stm

La trasmissione digitale, una volta risolti i problemi di dentizione
tipici di ogni nuova tecnologia, ha indubbi benefici: consente la
coesistenza nell'etere di un numero molto maggiore di canali e riduce i
costi degli impianti di trasmissione. Questo, almeno in teoria, consente
di fare televisione anche a chi ha risorse economiche meno imponenti
delle grandi reti.

Per contro, la digitalizzazione pone alcuni problemi. Il segnale
televisivo digitale può essere codificato in modo da non essere
registrabile, come avviene con il broadcast flag statunitense che sarà
attivato a partire dal 2006, rendendo impossibile per esempio
registrarsi un film per vederlo in un secondo momento o conservare una
registrazione di qualche evento storico teletrasmesso; il permesso di
registrazione è controllabile a piacimento dall'emittente.

Inoltre i decoder interattivi possono comunicare con estremo dettaglio
ai loro gestori le nostre abitudini di ascolto, con evidenti problemi
per la privacy. Incidenti di questo genere sono già avvenuti negli USA,
per esempio con gli apparecchi TiVo (videoregistratori digitali), che in
occasione dello "strappo" che coinvolse Janet Jackson durante il
Superbowl del 2004 rivelarono esattamente quanti suoi utenti avevano
guardato e riguardato la scena in cui la cantante perse metà reggiseno
(non è chiaro se per sbaglio o intenzionalmente). E da "quanti" a
"quali" il passo è breve.

Infine c'è sempre il rischio che qualcuno riprogrammi questi decoder
interattivi per comporre un numero a pagamento o il 113: è già accaduto,
sempre negli USA, con gli apparecchi WebTV (successivamente diventata
MSN TV), come descritto presso Securityfocus

http://www.securityfocus.com/news/8136

Per saperne di più, potete frequentare il newsgroup
it-alt.media.tv.digitale-terrestre. Inoltre presso

http://www.fub.it/dvb/dvbt/index.html

trovate moltissima documentazione e gli estremi delle leggi che
riguardano l'introduzione e l'incentivazione della televisione digitale
terrestre.

Concludo con un grandissimo "grazie!" ai tanti che mi hanno scritto in
risposta alla mia richiesta di verifiche: siete troppi perché vi possa
citare uno per uno. Un cenno di gratitudine particolare va naturalmente
ai tanti antennisti ed esperti di settore che mi hanno fornito una messe
di informazioni tecniche sull'argomento. Eventuali aggiornamenti a
quest'indagine saranno pubblicati nell'archivio delle indagini del
Servizio Antibufala, presso

http://www.attivissimo.net/antibufala/digitale_terrestre/grande_truffa.htm

Ciao da Paolo.

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
(C) 2004 by Paolo Attivissimo (www.attivissimo.net).
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