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Inserito il - 22/12/2003 : 11:50:49
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Euro, rame e nichel www.miaeconomia.it L'introduzione dell'Euro, nel bene e nel male, ha rappresentato un momento di svolta per l'economia europea. Tra i fattori che hanno fatto storcere il naso agli europei (e in particolare agli italiani) troviamo il caro-Euro (vero o presunto), il super-Euro che deprime le esportazioni e frena la ripresa, i fastidi con i calcoli e con monete di valore troppo alto (almeno in quei paesi dove monete così 'pesanti' non erano in uso). Ma a quanto risulta da un recente sondaggio a calamitare l'insofferenza degli europei sono soprattutto le monetine di rame, specie quelle più piccole. Tre quarti degli europei non ne vogliono proprio sapere di quei centesimi quasi insignificanti e che, con l'uso, si imbruniscono in modo sgradevole. La cosa, seppure comprensibile, è curiosa per due motivi. Il primo è che i centesimi, almeno in teoria, servivano proprio a scongiurare l'odiata inflazione da changeover. Poter arrotondare con precisione fino al centesimo (le vecchie venti lire) era l'antidoto al temuto rialzo sistematico. Un male necessario. Il secondo è che, se vogliamo, i fastidi peggiori non li danno le monetine di rame, ma piuttosto quelle bimetalliche da 1 e 2 Euro, accusate di provocare allergie a causa del nichel presente nella lega. Un sospetto, a quanto pare, confermato da alcuni studi, con tanto di immersione prolungata delle monete in miscele artificiali simili al sudore umano (tutto vero, per quanto strano). Insomma: i poveri centesimi non sono né inutili né dannosi. E in un periodo di polemiche roventi sui prezzi e di calo dei consumi non mi sembra un buon argomento dire che valgono troppo poco.
ALAN FRIEDMAN
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