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Inserito il - 27/06/2013 : 09:52:53
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Il matrimonio ed il divorzio, considerati da Yogananda
dai ricordi di swami Kriyananda
Il divorzio è generalmente considerato dai cristiani come contrario agli insegnamenti di Gesù Cristo; nella Chiesa cattolica non è neppure consentito. Tuttavia in questioni di questo genere, che toccano la vita delle persone, ci si dovrebbe sempre far guidare dall'intuizione e non dalle politiche della Chiesa. Ciò significa anche che bisognerebbe chiedersi che cosa abbiano detto sull'argomento i saggi, piuttosto che una semplice istituzione.
Paramhansa Yogananda non considerava necessariamente il matrimonio come "voluto dal cielo" anche quando era stato benedetto in una chiesa. Per lui, la santità del matrimonio dipendeva dal livello di consapevolezza spirituale della persona.
Egli stesso raccontò la storia seguente su Amelita Galli-Curci, la famosa cantante lirica italiana che era anche sua devota studentessa. La vicenda illustra l'importanza dell'unione tra anime, in contrapposizione a una ratifica puramente istituzionale o legale. Questa unione interiore era, per lui, il vero significato della frase contenuta nel rito nuziale: «Coloro che Dio ha unito...».
«La signora Galli-Curci» disse il Maestro «era sposata con un ubriacone che, quando beveva troppo, aveva l'abitudine di picchiarla. Un giorno, quel uomo sollevò una sedia per colpirla. Lei lo guardò dritta negli occhi con calma forza interiore. Poi si voltò e uscì per sempre dalla sua vita.
«Anni dopo sposò Homer Samuels, il suo accompagnatore al pianoforte. La loro fu una vera unione tra anime».
Il Maestro sentiva che il divorzio non è necessariamente in conflitto con la legge spirituale o con gli insegnamenti di Gesù Cristo. Se il matrimonio ostacola lo sviluppo spirituale di una persona, questa può avere il dovere spirituale di troncarlo.
Come insegnano le Scritture indiane: «Se un dovere inferiore è in conflitto con uno superiore, cessa di essere un dovere».
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