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Inserito il - 10/10/2003 : 15:17:22
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Le nuove ditte informatiche nascono soprattutto al Sud In crescita in Italia imprese connesse al web
Il ministro Stanca presenta il rapporto sull'Innovazione: le aziende italiane hanno propri siti, ma fanno poco e-commerce
ROMA - Le imprese italiane amano Internet. E' quello che emerge dal rapporto sull'Innovazione, presentato dal ministro dell'Innovazione Lucio Stanca. Nello studio si sottolinea come in Italia la percentuale delle imprese connesse a Internet è pari al 72%.
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Scienze_e_Tecnologie/2003/10_Ottobre/09/stanca.shtml Siamo ancora lontani da Paesi come Finlandia (91%), Svezia (90%) e Usa (85%), ma ben sopra la media europea (67%), Regno Unito (63%) e Francia (58%). «Un dato allineato con il sistema internazionale», ha sottolineato il ministro, specificando però che il nostro Paese mostra invece ritardi nelle vendite on-line. Solo il 9% delle imprese italiane, infatti, attua l'e-commerce (dati 2001) contro il 30% della Finlandia e il 21% del Regno Unito. E solo il 10% attua l'e-commerce legato a forme di business to business rispetto al 35% della Germania ed al 30% della Finlandia.
IMPRESE INFORMATICHE AL SUD - Fra le note «liete» del rapporto, emerge come le imprese informatiche nascono soprattutto al Sud. Nel 2002 il numero delle aziende del settore è cresciuto in Italia del 4,9%: nel mezzogiorno dell'8,3% contro il 3,2% del Nordovest, il 4% del Nordest ed il 4,5% del centro. A fronte di un aumento delle aziende, in un mercato dell'informatica pari a poco più di 20 miliardi di euro (-2,2%) sul 2001), la domanda è invece calata soprattutto al Sud (-4,1%), poi al centro (-2, 3%) mentre nel Nordovest e nel Nordest, rispettivamente, dell'1,6 e dell'1,7%. La spesa per regione, lo scorso anno, ha difatti visto il segno più solo per Lombardia, Veneto e Marche mentre quasi tutte le altre regioni sono contrassegnate da vistosi segni meno.
SCELTE CRUCIALI - Per il ministro Stanca, siamo in ogni caso, di fronte a scelte cruciali. «Oggi - aggiunge - le tecnologie dell'informazione e di rete hanno la capacitá di trasformare i processi produttivi con nuovi modelli sia nelle imprese sia nelle Pubbliche amministrazioni». La novitá del Rapporto è che «si estende a contesti più ampi come la formazione e la cultura perchè l'ICT è una risorsa non solo per la crescita economica, ma per la coesione sociale e una societá aperta». Dunque, bisogna includere nei benefici della innovazione, prosegue il ministro Stanca, «le categorie socialmente più deboli, come i disabili, gli anziani, le persone che vivono in zone remote o a basso reddito». Fondamentale sará l'opera di alfabetizzazione informatica perchè, spiega il ministro, «non possiamo permetterci un analfabetismo informatico dei 2/3 della popolazione, quando in altri Paesi europei solo un 1/3 delle persone non ha familiaritá con il Pc».
9 ottobre 2003 - Corriere.it
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