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Inserito il - 08/02/2010 : 11:23:41
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Haiti, i suoi ricchi giacimenti di gas e le manipolazioni scientifiche
06 febbraio 2010
Il terremoto di Haiti, come già detto è ricco di misteri, controversie, dubbi…
Da un recente articolo sul sito canadese “Global Research”, con intenti di ricerca antiglobalista, apprendiamo che:
“Un resuscitato predicatore USA, affarista trafficone neo-conservatore, afferma che gli abitanti di Haiti siano stati puniti per aver letteralmente firmato 'un patto con il diavolo'. Le organizzazioni di soccorso di Venezuela, Nicaragua, Bolivia, Francia e Svizzera tutte accusano i militari USA di rifiutare il diritto di atterraggio agli aerei che trasportano le medicine e la vitale acqua potabile, necessarie ai milioni di Haitiani colpiti, feriti e senza casa”.
Quel che si scopre (per chi non è – come me- di questo settore scientifico) è che i geofisici:
“ritengono possa essere una delle zone più ricche al mondo di idrocarburi - greggio e gas - al di fuori del Medio Oriente; giacimenti il cui ordine di grandezza potrebbe essere superiore a quello dei vicini giacimenti venezuelani”
Haiti, e la più ampia isola di Hispaniola della quale è parte, ha il destino geologico di essere a cavalcioni di una delle zone geologiche più attive, dove le piattaforme oceaniche di tre enormi strutture si sfregano incessantemente una contro l'altra: è l'intersezione delle piattaforme tettoniche dell'America del Nord, dell'America del Sud e dei Caraibi.
Nel profondo dell'oceano e delle acque dei Caraibi, queste piattaforme costituiscono una crosta oceanica spessa dai 5 ai 10 chilometri, che galleggia sopra il sottostante mantello. Haiti poi, giace all'estremo di una regione nota come il Triangolo delle Bermuda, una vasta area caraibica soggetta ad effetti bizzarri e privi di spiegazioni.
Questa massa di piattaforme sotto le acque è in costante movimento, con uno sfregamento lungo linee analoghe a quelle delle crepe in un vaso rotto di porcellana che sia stato nuovamente incollato. Le piattaforme tettoniche terrestri, solitamente, si muovono ad un ritmo dai 50 ai 100 millimetri l'anno - una rispetto all'altra - originando terremoti e vulcani.
Le aree dove si hanno le convergenze di tali piattaforme sono anche aree dove grandi volumi di greggio e gas possono essere spinti verso l'alto allontanandosi dal sottostante mantello terrestre. La situazione geofisica della convergenza delle tre piattaforme praticamente sotto Port-au-Prince, la rende una regione favorevole ai terremoti tipo quello che il 12 gennaio ha colpito Haiti con una ferocia devastante”.
Mentre restano aperti gli interrogativi su come il Pentagono e gli scienziati USA potessero sapere anzitempo che stesse per accadere un terremoto tanto grave, al punto da lasciar supporre che i piani del Pentagono fossero stati preparati già prima del 12 gennaio, dagli eventi di Haiti emerge un altro tema:
“(…) Haiti sorge in un'area che, data l'insolita intersezione geografica fra tre piattaforme tettoniche, potrebbe stare proprio a cavalcioni di una delle più grandi zone non sfruttate al mondo per greggio e gas, così come per altri minerali rari e di gran valore strategico.
Le grandi riserve di greggio del Golfo Persico e della regione dal Mar Rosso al Golfo di Aden si trovano su di una analoga convergenza di grandi piattaforme tettoniche, così come lo sono altre zone ricche di greggio dell'Indonesia e zone al largo delle coste della California. In breve, relativamente alla fisica della terra, in tutto il mondo sono proprio le intersezioni della masse tettoniche come quelle esattamente sotto Haiti che manifestano una notevole tendenza ad essere luoghi di vasti e ricchi giacimenti di minerali, così come di greggio e gas.
È da notare che nel 2005, un anno dopo che l'Amministrazione Bush-Cheny depose de facto Jean Baptiste Aristide, il Presidente di Haiti democraticamente eletto, una squadra di geologi dell'Institute for Geophysics dell'University of Texas diede inizio ad una ambiziosa ed esaustiva mappatura in due fasi di tutti i dati geologici del Bacino Caraibico. Il completamento del progetto è previsto per il 2011. Diretto dal Dott. Paul Mann, il progetto è denominato: “Caribbean Basins, Tectonics and Hydrocarbons”. [ Bacino caraibico ; tettonica ed idrocarburi. ] E' tutto centrato sulla determinazione, la più precisa possibile, della relazione fra piattaforme tettoniche caraibiche e potenziale per gli idrocarburi - greggio e gas.
È anche da rilevare che i finanziatori di questo progetto di ricerche multimilionario diretto da Mann sono le più importanti multinazionali del petrolio, fra le quali la Chevron, la ExxonMobil, la Shell anglo-olandese ed la BHP Billiton.
[1] “Come mai solo ora ci pensano, verrebbe banalmente da pensare, ma anche l’articolo di global Research si pone la questione: (…)” Ora salta fuori che già da lungo tempo le principali aziende petrolifere erano come minimo perfettamente al corrente dell'enorme potenziale petrolifero della regione e che decisero, almeno apparentemente, di tenere il tutto tranquillo”.
“Nell'ottobre del 2008 un consorzio di aziende petrolifere, guidato dalla spagnola Repsol, insieme con l'azienda petrolifera di stato cubana - Cubapetroleo - ha annunciato la scoperta, nelle acque profonde al largo di Cuba, di uno dei giacimenti petroliferi più grandi al mondo. È quello che i geologi chiamano un giacimento “Super-gigantesco”. I calcoli dicono che il giacimento cubano contenga sui 20 miliardi di barili di greggio, il che lo rende il dodicesimo giacimento petrolifero Super-gigantesco scoperto dal 1966. La scoperta fa diventare Cuba un nuovo obiettivo prioritario per la destabilizzazione” (…)”. Il Presidente russo Dmitry Medvedev - in rappresentanza delle compagnie petrolifere russe - è volato a l'Havana un mese dopo la scoperta del gigantesco giacimento per firmare un accordo con il facente funzione di Presidente Raul Castro al fine di esplorare e sviluppare l'industria petrolifera cubana.
[2] Gli accordi petroliferi Medvedev-Russia-Cuba sono avvenuti solo una settimana dopo la visita del Presidente cinese Hu Jintao giunto per incontrare un Fidel Castro rimesso in salute, insieme al fratello Raul. Il Presidente cinese ha firmato un accordo per modernizzare i porti di Cuba ed ha discusso l'acquisto di materie prime cubane da parte della Cina. Non c'è dubbio che la colossale scoperta di nuovo greggio cubano fosse prioritaria nell'agenda della Cina con Cuba.
[3] Il 5 novembre del 2008, appena prima del viaggio a Cuba e negli altri paesi dell'America Latina da parte del Presidente Cinese, il governo della Cina ha divulgato il suo primo scritto ufficiale di sempre sul futuro delle relazioni della Cina con l'America Latina e le nazioni caraibiche, innalzando tali relazioni bilaterali ad un nuovo livello di importanza strategica.
[4] Eminenti portavoce della teoria del “picco del greggio”, “incluso il geologo in pensione Colin Campbell ed il banchiere texano Matt Simmons, avevano sostenuto che dopo il 1976 non c'era stata più una sola scoperta di giacimenti Super-giganteschi o paragonabili, e che i giacimenti scoperti negli ultimi due decenni erano “esigui” rispetto alle precedenti scoperte di giacimenti giganteschi in Arabia Saudita, nella Baia di Prudhoe, a Daquing in Cina ed altrove.
[5] È fondamentale rilevare che, più di mezzo secolo fa, un gruppo di geofisici russi ed ucraini - lavorando sotto segreto di stato - hanno confermato che gli idrocarburi sono prodotti nelle profondità del mantello terrestre in condizioni analoghe a quelle di un gigantesco calderone sottoposto a temperature e pressioni estreme.
I geofisici hanno dimostrato che, contrariamente alle teorie ufficiali ed allineate dei geologi occidentali, gli idrocarburi NON sono il risultato della trasformazione di detriti di dinosauri morti - e neppure di alghe od altro materiale biologico - concentrati e compressi ed in qualche modo appunto poi trasformati in greggio e gas alcuni milioni di anni fa.
[6] Forse che la “scienza” ripeta un clichè menzognero, come nel caso del Climategate, le menzogne sul “riscaldamento globale”? Restiamo in attesa…
Note al testo:
1 Paul Mann, Caribbean Basins, Tectonic Plates & Hydrocarbons, Institute for Geophysics, The University of Texas at Austin, accessed in ig.utexas.edu/research/projects/cbth/.../ProposalCaribbean.pdf (pagina rimossa)
2 Rory Carroll, Medvedev and Castro meet to rebuild Russia-Cuba relations, London Guardian, November 28, 2008 accessed in guardian.co.uk/world/2008/nov/28/cuba-russia.
3 Julian Gavaghan, Comrades in arms: When China’s President Hu met a frail Fidel. Castro, London Daily Mail, November 19, 2008, accessed in dailymail.co.uk/news/article-1087485/Comrades-arms-When-Chinas-President-Hu-met-frail-Fidel-Castro.html.
4 Peoples’ Daily Online, China issues first policy paper on Latin America, Caribbean region, November 5, 2008, accessed in english.people.com.cn/90001/90776/90883/6527888.html.
5 Matthew R. Simmons, The World’s Giant Oilfields, Simmons & Co. International, Houston, accessed in simmonsco-intl.com/files/giantoilfields.pdf.
6 Anton Kolesnikov, et al, Methane-derived hydrocarbons produced under upper-mantle conditions, Nature Geoscience, July 26, 2009.
Autore dell’articolo inglese: by F. William Engdahl / traduzione di: Cristina Bassi / Fonte: globalresearch.ca/index.php?context=va&aid=17287
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