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 Vieteranno tutti i prodotti erboristici
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Inserito il - 09/03/2011 : 14:22:11  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
Vieteranno tutti i prodotti erboristici

08 marzo 2011

Il 1° Maggio 2011 i cittadini europei subiranno il più micidiale attacco alla loro libertà personale che la storia ricordi: la fine della possibilità di curarsi con prodotti erboristici dall'utilizzo millenario.

Le multinazionali farmaceutiche, i veri padroni del mondo e dell'economia reale, coloro che comandano la Finanza e i nostri politici, che decidono - nel bene e nel male - del nostro futuro, hanno deciso di eliminare la concorrenza, da loro considerata sleale, dei rimedi naturali con i quali l'umanità si è curata e si cura da millenni. Il primo Maggio 2011 entrerà infatti in vigore la Direttiva 2004/24/CE che modifica, per quanto riguarda i medicinali vegetali tradizionali, la direttiva 2001/83/CE, del 6 novembre 2001, che disciplina i “medicinali per uso umano”.

Ma vediamo cosa prevede l'articolo 16 quarter, (paragrafo 1 lettera c):

La documentazione bibliografica o le certificazioni di esperti comprovanti che il medicinale in questione o un prodotto corrispondente ha avuto un impiego medicinale per un periodo di almeno trent'anni anteriormente alla data di presentazione della domanda, di cui almeno 15 anni nella Comunità.

In pratica (e questa è l'assurdità della Direttiva!), se una azienda (dopo il 1° Maggio 2001), vorrà vendere un prodotto erboristico (pianta o parti di pianta) descrivendo sulla confezione le caratteristiche “terapeutiche” e/o “curative”, tale prodotto, anche se viene di fatto utilizzato da migliaia di anni, verrà considerato alla stregua di un “farmaco di sintesi”, e, come tale, dovrà sottostare a tutti gli obblighi, sperimentazioni (prove chimico-fisiche, biologiche, microbiologiche, farmacologiche, tossicologiche e cliniche ) e autorizzazioni previste per i farmaci chimici.

Le stime delle spese di registrazione vanno da 80.000 a ben oltre 150.000 euro per il singolo prodotto!

Secondo voi, una piccola o media azienda erboristica, può sobbarcarsi una spesa del genere?

Tale spesa se la potranno permettere solo le multinazionali farmaceutiche, quelle che hanno imposto la Direttiva ai politici europei (si badi bene che la responsabilità è anche dei parlamentari europei italiani, di tutti gli schieramenti politici!).

Davanti a questo scempio della nostra libertà, tutti i media sono rimasti muti, come se il problema non ci riguardasse, dedicando per mesi (e fino alla nausea) i grandi titoli delle loro prime pagine all'harem di Berlusconi, al Ruby-Gate, alla casa di Montecarlo di Fini e al gossip per casalinghe frustrate.

I consumatori sono stati tenuti all'oscuro su questa Direttiva europea che vieta la maggior parte dei rimedi erboristici di uso comune. I prodotti erboristici non europei saranno i più colpiti, visto che a tutt'oggi non è stato approvato un solo rimedio erboristico tra quelli usati dalle due più importanti tradizioni, quella ayurvedica (India) e quella della medicina tradizionale cinese (MTC).

Saranno vietati anche gli integratori alimentari contenenti qualunque erba medicinale che non sia autorizzata.

La nuova legislazione dice di voler mettere in primo piano la sicurezza dei consumatori rendendo obbligatoria l'indicazione, sulle etichette dei prodotti erboristici approvati, dei possibili effetti collaterali e interazioni con altri farmaci. Ma è probabile che i consumatori attenti alla salute restino sorpresi di trovare nella lista una vasta pletora (oltre 100) di additivi “cattivi”, nella maggior parte dei prodotti registrati (ma non tutti). Tra questi, il detersivo laurilsolfato di sodio, i controversi edulcoranti aspartame e ciclamato di sodio, conservanti artificiali come ad esempio l'E215, l'E217 e l'E219, e vari polimeri, come il copolimero di butil metacrilato (BA), il polivinilpirrolidone e l'alcool polivinilico (PVA). Quest'ultimo è riconosciuto dalle autorità governative per causare il cancro negli animali da laboratorio.

Tra i prodotti che non potranno più essere commercializzati vi è la Graviola, un prodotto naturale ricavato da una pianta amazzonica con il quale è possibile curare il cancro. Conosco questa sostanza perché un mio conoscente, da circa 10 anni, tiene fermo un tumore alla prostata grazie a questa sostanza dal prezzo quasi irrisorio. In uno studio pubblicato sul Journal of Natural Products, è stato dimostrato che la Graviola non è solo confrontabile con l´Adriamicina (un farmaco antitumorale), ma la supera clamorosamente negli studi di laboratorio. Un composto della pianta ha distrutto selettivamente le cellule cancerose del colon con una potenza 10.000 (diecimila!) volte superiore a quella dell'Adriamicina.

Come la Graviola, tantissime altre potenti sostanze naturali come il Noni, l'Astragalo, le echinacee, etc., spariranno e diverranno introvabili. I consumatori potranno solo curarsi con rimedi chimici, quelli che hanno tantissimi effetti collaterali, contribuendo all'arricchimento delle multinazionali farmaceutiche.

In Europa gli unici che si stanno organizzando per opporsi allo scempio sopra descritto, sono gli aderenti all´Alliance for Natural Health International (ANH-Intl). Alliance for Natural Health International è un'organizzazione non governativa che opera per proteggere e promuovere approcci innocui, sicuri e naturali alla cura della salute. L´ANH-Intl agisce in un'ampia varietà di campi, incluso quella della libertà di scelta, e quello dell'uso di micronutrienti e di prodotti erboristici nella cura della salute.

L'organizzazione è stata fondata nel 2002 dal Dr Robert Verkerk, esperto internazionalmente apprezzato in tema di sostenibilità, che continua la sua leadership.

Nel 2003 l'NH ha fatto ricorso contro la direttiva europea sugli integratori alimentari, e questa causa è stata con successo portata alla Corte Europea di Giustizia all'inizio del 2004. La sentenza del 2005 ha significativamente chiarito aree della legge UE che non erano trasparenti riguardo agli integratori alimentari.

Recentemente il Dr. Verkerk ha dichiarato ai media che la sua Organizzazione intende avviare un procedimento di revisione giudiziale della direttiva comunitaria europea, partendo dall'Alta Corte di Londra, con la speranza di ottenere un rinvio pregiudiziale alla Corte di giustizia europea, contestando la norma per il fatto che essa è sproporzionata, non trasparente e discriminatoria, specialmente nei confronti delle tradizioni non-europee. L'Alliance for Natural Health International ha già raccolto circa 60.000 delle 90.000 sterline previste per finanziare le spese legali di questa fase iniziale.

Non posso che augurare a queste persone che stanno portando avanti una lotta per gli interessi di tutti, il successo della loro iniziativa.

Per chi volesse tentare di impedire questa limitazione della libertà personale di scelta terapeutica, è possibile firmare la petizione che trovate a questo LINK http://www.ipetitions.com/petition/anh-vitaminrestrictions . Pochi minuti potrebbero fare la differenza!

Autore: Piero Nuciari - pieronuciari.it

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Inserito il - 15/03/2011 : 10:54:52  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
Aggiornamento della direttiva europea sul prossimo divieto dei rimedi erboristici

11 marzo 2011

Ai consumatori di tutta Europa verrà negato ai il diritto di usare la maggior parte dei rimedi erboristici ad ora disponibili nei negozi di salutistica e in internet e questo quando una nuova legge europea entrerà in vigore il 1° maggio 2011.

Secondo dati pubblicati oggi (16.2.2011 ndt) dall’Alleanza Internazionale per la Salute Naturale (Alliance for Natural Health International - ANH-Intl). QUI tutti i miei post precedenti sul tema.

L’ANH-Intl ha raccolto e pubblicato la lista dei 79 prodotti erboristici per l’uso nel Regno Unito, registrati dall’Ente normativo britannico, l’Agenzia Normativa per i prodotti Medicinali e Terapeutici (Medicines and Healthcare products Regulatory Agency - MHRA). La lista, basata su dati provenienti dal sito web dell’MHRA, indica che solo 34 specie erboristiche sono incluse, su un totale di più di 1000 tra quelle più comunemente usate come erbe medicinali.

Il divieto si applica a qualsiasi prodotto erboristico che non sia stato registrato entro il 1° maggio, ed è il risultato della piena attuazione della Direttiva Europea sui prodotti erboristici medicinali tradizionali (Traditional Herbal Medicinal Products Directive - THMPD).

I prodotti erboristici non europei saranno i più colpiti: a tutt’oggi non è stato approvato un solo rimedio erboristico tra quelli usati dalle due più importanti tradizioni di medicina: la ayurvedica (India) e quella della medicina tradizionale cinese (MTC).

Saranno vietati anche gli integratori alimentari contenenti qualunque erba medicinale che non sia autorizzata.

Robert Verkerk PhD, Direttore esecutivo e scientifico dell’ANH-Intl, ha dichiarato: “Crediamo che i consumatori abbiano il diritto di vedere quali prodotti sono stati finora registrati, cosa contengono, per quale uso sono proposti e chi li ha registrati. Abbiamo perciò raccolto i dati in un unico elenco, oltre a pubblicare anche altri elenchiche mostrano la vasta gamma di erbe indiane, cinesi, tibetane e perfino occidentali, che saranno soggette al divieto”.

La nuova legislazione sostiene di voler mettere in primo piano la sicurezza del consumatore rendendo obbligatorio indicare in etichetta i possibili effetti collaterali e le interazioni dei prodotti erboristici approvati, con altri medicinali. Ma i consumatori attenti alla salute probabilmente saranno sorpresi nel trovare nella lista una vasta gamma (oltre 100) di additivi 'cattivi', nella maggior parte (ma non in tutti) dei prodotti registrati.

Tra questi, il detergente laurilsolfato di sodio, i controversi edulcoranti aspartame e ciclamato di sodio, i conservanti artificiali come ad esempio l’E215, l’E217 e l’E219, e vari polimeri, come il copolimero di butil metacrilato (BA), il polivinilpirrolidone e l’alcool polivinilico (PVA). Quest'ultimo è riconosciuto dalle autorità governative come agente cancerogeno negli animali da laboratorio.

Altri dati chiave sono:

• Ventisette delle 79 registrazioni sono per due sole erbe, la Valeriana (15) e l’Echinacea (12).

• Circa un terzo delle registrazioni nel Regno Unito giungono da aziende farmaceutiche i cui interessi fondamentali sono i farmaci convenzionali, piuttosto che prodotti erboristici.

• I 79 prodotti erboristici registrati sono licenze concesse a sole 26 aziende, prevalentemente del Regno Unito e di origine tedesca o svizzera.

• Nemmeno uno dei licenziatari è fornitore di prodotti erboristici cinesi o indiani (ayurvedici), che costituiscono le due tradizioni erboristiche più consolidate nel mondo.

• L'ottanta per cento delle registrazioni sono per prodotti contenenti singole erbe, anziché combinazioni di erbe, fattore comune alle tradizioni erboristiche non-europee.

• Solo otto delle registrazioni (il 10%) sono per prodotti contenenti planta tota; la maggioranza delle rimanenti sono estratti alcolici stabilizzati in una base chimica, incluse varie combinazioni di oltre 100 eccipienti.

• Brillano per la loro assenza i piccoli fornitori di erbe tradizionali.

Tra le erbe molto diffuse tra i consumatori e che fanno parte delle migliaia che saranno vietate a maggio (a meno che non vengano concesse registrazioni entro i prossimi 75 giorni) si annoverano:

Esempi di erbe occidentali

• Composti erboristici per la tensione premestruale conteneneti trifoglio rosso e l’Agnus castus.

• Il biancospino per la salute cardiovascolare.

• La Filipendula ulmaria per l’infiammazione artritica.

Esempi di erbe ayurvediche

• Il Bibitaki, uno dei tre ingredienti chiave del Triphala, che è uno dei prodotti erboristici ayurvedici più usati (per la salute digestiva).

• L'Ashwagandha (a volte chiamato anche Ginseng indiano), che è un ‘adattogeno’ usato per equilibrare il corpo.

• L’Arjuna, per il cuore e la salute circolatoria.

Esempi di erbe cinesi

• La scutellaria Baikal, usata come anti-infiammatorio.

• La digitale cinese (Rehmannia), come immunosoppressore per le persone affette da malattie autoimmuni.

• La Coptis cinese, usata per la disintossicazione.

Esempi di erbe amazzoniche

• L’uncaria tomentosa, come anti-infiammatorio.

• Pau d’Arco, per aiutare a rafforzare il sistema immunitario.

• La Graviola, usata come anti-infiammatorio, specialmente nei pazienti di cancro.

L’Associazione per la Salute Naturale International (ANH Intl) vede come possibile spiegazione dell’assenza in questo THMP (= Direttiva prodotti Erboristici di Medicina tradizionale) di licenze a minori aziende erboristiche tradizionali, il fatto che esse debbano affrontare un “percorso ad ostacoli” e che il processo di registrazione sia lungo e affaticante, nonché molto costoso e complicato, ovvero sia un processo inadatto a combinazioni erboristiche complesse. Le stime delle spese di registrazione vanno da £80.000 a ben oltre £150.000 per il singolo prodotto. Molti operatori dell’industria del naturale credono che i costi siano proibitivi e che che finiscano per determinare una discriminazione selettiva.

Verkerk dice: “Stiamo pensando di iniziare un procedimento di controllo giurisdizionale della direttiva comunitaria europea, partendo dall’Alta Corte di Londra. Speriamo quindi di ottenere ascolto alla Corte di giustizia europea. Contestiamo la norma per il fatto che essa è sproporzionata, non trasparente e discriminatoria, specialmente nei confronti delle tradizioni non-europee. Abbiamo già raccolto circa 60.000 delle 90.000 sterline previste per finanziare le spese legali di questa fase iniziale”.

“Un difetto importante nella legalizzazione è che, a differenza dei prodotti farmaceutici, quelli a base di erbe provengono da fonti biologiche, e come tali non reagiscono allo stesso modo dei farmaci convenzionali in un ambiente di laboratorio. Cercare di costringere queste tradizioni antiche in una camicia di forza europea basata sulla produzione di farmaci di sintesi è come cercare di ficcare un cavicchio quadrato in un buco rotondo”.

Per ulteriori informazioni, contattare:

Adam Smith, science & communications officer, or Sophie Middleton, campaign administrator, European office of ANH-Intl, tel: +44 (0)1306 646 600, email: info@anh-europe.org

Fonte: newsletter di anhinternational.org Traduzione a cura di: Cristina Bassi - thelivingspirits.net / Clicca qui per leggere: COLLATED LIST OF UK TRADITIONAL HERBAL REGISTRATIONS UNDER DIRECTIVE 2004/24/EC (“TRADITIONAL HERBAL MEDICINAL PRODUCTS DIRECTIVE”) BASED ON REGISTRATION DATA ON MHRA WEBSITE AS OF 9 FEBRUARY 2011

http://www.anhinternational.org/

http://www.thmpd.eu/

http://saluteolistica.blogspot.com/search?q=ANH


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