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Inserito il - 07/10/2003 : 11:48:54  Mostra Profilo
Disponibilità ed altruismo

di: Donata Allegri


Robert Levin, della California State University, con la collaborazione dei suoi studenti, ha eseguito un’indagine atta a stabilire il grado di disponibilità e cortesia che ognuno di noi ha verso il prossimo, i risultati sono stati pubblicati su “American Scientist“ in maggio-giugno 2003. Per fare questo ha viaggiato attraverso gli USA e gran parte del mondo visitando molti paesi differenti. New York e Kuala Lampur risultano agli ultimi posti mentre i paesi nei quali i tassi di disponibilità e di aiuto risultano più alti sono quelli di lingua portoghese e spagnola, come Rio de Janeiro e San José, e quelli con una bassa produttività economica. A questa tendenza fanno eccezione Vienna e Copenhagen città nelle quali anche cittadini con un ritmo di vita rapido e concentrati sulla propria realizzazione economica, trovano il tempo per aiutare gli estranei.

Molte sono le cause di questi comportamenti differenti, una di queste è la densità di popolazione, probabilmente l’affollamento porta a tirar fuori il peggio di noi. A questo proposito si può dire che ognuno di noi ha intono a sé uno spazio vitale, una “bolla“ invisibile che ci circonda. K.Lorenz sosteneva che l’aggressività è necessaria alla conquista ed alla difesa dello “spazio vitale“. Da studi fatti risulta che la “bolla“ ha un diametro che varia a seconda delle situazioni:

1) alla distanza di 2,10 – 3,60 m si svolgono incontri formali;

2) negli affari sociali, fra persone che lavorano insieme o per incontri occasionali si scende a 1,20 – 2,10 m;

3) la distanza di 0,75 – 1,20 m è solo per individui che hanno contatti emotivi o discutono questioni personali;

4) se si scende a 0,15 – 0,45 m si ha un alto grado di coinvolgimento.

Tutto questo perché lo spazio ci trasmette dei messaggi. Il primatologo F.de Waal ha dimostrato che in alcune specie la densità di popolazione provoca conseguenze fisiologiche come la caduta del tasso di natalità; si sono notate importanti variazioni di peso delle ghiandole surrenali costrette a rispondere allo stimolo dell’ACTH prodotto dall’ipofisi per compensare la richiesta di energie derivanti dalla coabitazione con troppi esemplari, ossia è un vero “stress da sovraffollamento“.

C’è da dire che la distanza ha valori differenti a seconda del luogo e della cultura: arabi e giapponesi tollerano l’affollamento molto più di europei ed americani. Anche una cultura che enfatizzi i valori sociali può portare ad una differente disponibilità verso il prossimo, ad esempio in Brasile esiste un vocabolo: “simpatico“ che ha significato un po' diverso rispetto al nostro in quanto si riferisce a qualità sociali desiderabili: essere amichevole, gradevole, e di buoni sentimenti. I brasiliani ci tengono ad essere “simpaticos“ e quindi disponibili verso gli estranei perché questo modo di fare è tenuto in alta considerazione.

A questo si può aggiungere che la disponibilità può essere insegnata, i comportamenti positivi verso gli altri inducono all’emulazione e sono contagiosi, bambini ai quali vengono presentati in tv personaggi dal comportamento altruistico, tendono a fare altrettanto; tenendo conto di questo, dato che le tv trasmettono quasi esclusivamente programmi violenti e squallidi, quale futuro stiamo costruendo?

Donata Allegri
E-mail: donata.allegri@ecplanet.com



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