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 La vita cambia se cambiamo gli schemi mentali
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Inserito il - 04/10/2003 : 11:44:13  Mostra Profilo
La vita cambia se cambiamo gli schemi mentali

di Giampiero Ciappina



Il dolore è una spinta alla trasformazione


Non voglio fare una dissertazione su cosa sono, a cosa servono o perché
esistono gli schemi mentali. Darò per scontato che ci sono e che il lettore
sa a cosa mi riferisco. Volendo tuttavia darne una definizione veloce e
sintetica, potremmo dire che gli schemi mentali sono il risultato dell'agire
inconscio dei meccanismi di difesa psicologici.

Darò anche per scontato che il lettore sa cosa intendo, quando dico che la
vita porta inevitabilmente con sé anche dolore e sofferenza. I traumi dell'
infanzia sono i più difficili da digerire, e i motivi di questa difficoltà
sono moltissimi.

Tra queste difficoltà, alcune tra le più importanti sono certamente che al
trauma rimangono legate rabbia, rancore, orgoglio ferito, odio, bisogno di
vendetta; ma, soprattutto, rimane legato il dolore.

Nella società edonista viene propagandato un benessere a tutti i costi, fine
a se stesso (o al massimo alle merci che acquistiamo), legato al dover
dimostrare sempre agli altri, legato più all'apparenza che non alla
sostanza: ebbene in questo "modo di vivere" il dolore è uno degli ospiti più
indesiderati.

Il dolore viene sistematicamente rimosso e negato in ogni circostanza: viene
meticolosamente "tamponato" di continuo, al fine di non farlo emergere.

Eppure il dolore fa parte della nostra vita: che ci piaccia o no. Negarlo,
rimuoverlo e ignorarlo, se per un verso è assolutamente umano e
comprensibile, dall'altra è sicuramente un errore.

Pieno e vuoto, ci insegna il libro dei IChing, si compensano vicendevolmente
e "in ogni fine è insito un nuovo principio". Sulla scia di questa e
molte altre osservazioni, possiamo dire che il dolore è lo strumento che la
vita utilizza per permettere all'uomo di creare.

Nel dolore è compresa la scintilla che ci porta ad un nuovo stadio
evolutivo, che permette all'uomo di trasformarsi e di non morire dentro le
sue gabbie, dentro le prigioni che egli stesso ogni giorno crea intorno a sé
stesso e ai suoi cari. Senza il dolore, senza la distruzione di un
precedente equilibrio, non si potrebbe creare un nuovo equilibrio, una nuova
visione, una nuova scoperta o invenzione, un nuovo modello dell'Universo e
del mondo che ci circonda: ma soprattutto un nuovo modo di percepire noi
stessi e di percepire gli altri intorno a noi.

Quando una nube cosmica collassa su se stessa - ci insegnano gli astronomi e
gli scienziati - viene avviato il processo che dà vita ad una stella, e
quando una stella collassa, nasce una Super-nova, e quando collassa nasce
una Nana bianca oppure una stella Quasar e così via.

Il dolore è la spinta energetica che permette di uscire dalla stasi, dall'
adattarsi sempre a meccanismi e circostanze che non sono più adatte a noi:
forse andavano bene per quello che eravamo, ma non vanno altrettanto bene
per quello che siamo diventati e per quello che ancora vogliamo diventare.
Il dolore ci spinge ad ascoltare i messaggi del nostro Sé, ci pressa con
forza e violenza obbligandoci a cogliere l'opportunità di comprendere i
messaggi della vita, per costringerci a decodificarli e a dargli un senso ed
un significato.

Che senso ha il tuo dolore? Che cosa significa? Qual è il motivo per cui
stai vivendo questa situazione?

Nessuno è abituato a porsi questo genere di domande. Nessuno ha la voglia di
farlo, mentre cerchiamo invece velocemente il modo di riempire il vuoto, di
tamponare l'angoscia e di trovare la pillola che ci aiuterà a 'non sentire'.

Il dolore è il fuoco che permette di cucinare i cibi, di cuocerli e di
divenire commestibili, digeribili, assimilabili. Quando questo dolore non
viene compreso, oppure non viene espresso, né viene utilizzato, rimane un
fuoco che brucia dentro senza realizzare prodigiose alchimie, ma consumando
in perpetuo l'animo dell'individuo.

Quando invece il dolore viene accettato - non per fare la vittima, o per
lamentarsi, ma per essere usato come energia combustibile - allora può esser
e l'elemento indispensabile per trasformare il piombo in oro come facevano
gli antichi alchimisti, per produrre cambiamenti importanti, per modificare
un pensiero o una classe di pensieri, per elevarsi al di sopra del proprio
labirinto quotidiano e per accogliere un nuovo modo di pensare, di pensarsi
con gli altri e con se stessi.

In questo modo di vedere, il dolore è uno degli elementi indispensabili alla
Vita per permetterci di cambiare i nostri schemi mentali.

Ma, da solo, il dolore non basta: l'altro elemento indispensabile è l'amore.
Siamo tirati dall'amore ad affrontare i nostri limiti, a scuotere parti di
noi che hanno trovato un pacifico adattamento e che invece sono strappate a
modificarsi, a trasformarsi.

Se il dolore rappresenta "la spinta", allora l'Amore rappresenta la meta, il
fine ultimo, il paradiso perduto e da riconquistare in Terra. L'Amore ci
permette di vedere e prevedere come potremmo essere: l'amore insieme al
dolore sono gli elementi da scoprire e miscelare con saggezza.

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