Il controllo delle nascite, del punto di vista del buddhismo
Il controllo delle nascite è la pratica tesa ad impedire che avvenga una nascita. Ci sono due modi di farlo, una è impedire che avvenga il concepimento, e l'altro consiste nella distruzione del feto a un certo stadio prima che sia nato; cioè l'aborto (gabbhapatana).
Il buddhismo insegna che la vita inizia al momento de, oppure poco dopo, il concepimento e così considera l'aborto un genere di uccisione (M.I,265). Impedire che il concepimento abbia luogo, sia tramite l'uso di profilattici, pillole contraccettive, dispositivi cervicali o spermicida, non procura uccisione ed è quindi moralmente neutro. Gli antichi indiani praticavano la lavanda [vaginale] per impedire il concepimento e facevano anche profilattici con gli intestini degli animali.
Con questo è tutto per quanto riguarda i sesso e il Dhamma. Ci fosse qualche altro aspetto del tema che vi piacerebbe discutere vi prego di farmelo sapere e credessi di poterne dire qualcosa di sensato lo farò. Dal primo giorno del prossimo mese tratterò delle emozioni positive dal punto di vista buddhista.