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V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E
admin
Inserito il - 29/08/2008 : 12:06:43 Introspective
di: Zret
In un suo racconto, Ray Bradbury, lo scrittore noto specialmente per i romanzi Cronache marziane e Fahreneit 451, dipana un intreccio molto semplice. È una tiepida serata primaverile ed un uomo decide, dopo cena, di uscire per passeggiare nel viale di aceri che costeggia il villino in cui abita. Pochi raggi di sole, simili a capelli color tiziano, si impigliano ancora fra le chiome degli alberi e spira una brezza gradevole. Mentre il crepuscolo avvolge, con le sue dense ombre il quartiere, il protagonista passeggia tranquillo intento ad ascoltare il fruscio delle fronde ed il soffio delle civette, quando all'improvviso, un agente-robot gli intima di fermarsi, chiedendogli i documenti ed i motivi della sua passeggiata solitaria.
L'uomo, che non ha con sé alcun documento, spiega di essere uscito per prendere una boccata d'aria e per ristorare lo spirito. “Non hai forse in casa un televisore ?”, lo incalza l'agente. “Che bisogno hai di uscire, quando la televisione ti offre decine di canali e centinaia di opportunità di intrattenimento ?”
Già, il televisore, questo focolare tecnologico attorno a cui si radunano le famiglie per illudersi di condividere la solitudine e per comunicare la propria incomunicabilità.
Il protagonista della novella avverte, invece, l'esigenza di restare con sé stesso, di restare in ascolto delle voci e delle vibrazioni della natura. La realtà, al tempo stesso al di fuori ed all'interno di noi, non può essere appiattita sullo schermo di un televisore, ma deve essere toccata, respirata, odorata. Si sente l'esigenza di viverla, di ritrovare un contatto con la natura e con l'essere, di gettare uno sguardo nello specchio sui cui danzano le ombre fuggevoli dei pensieri.
Anche solo un istante, per uno sguardo introspettivo, per riscoprire una libertà interiore ed il senso profondo, ineffabile dell'esistenza. Anche solo un istante, lontano dai volgari lenocinii della televisione, dall'identità senz'anima, quella riportata su un documento.
Siamo anime: non siamo le aride cifre del codice fiscale.