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 Analgesico potente come la morfina ma senza rischi

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
admin Inserito il - 23/08/2016 : 10:13:14
Un analgesico potente come la morfina, ma senza rischi

18 agosto 2016

Grazie allo screening computazionale di oltre tre milioni di molecole è stato possibile progettare un composto che in esperimenti sui topi ha mostrato una capacità antidolorifica pari a quella della morfina senza però attivare i percorsi biochimici che scatenano la depressione respiratoria, causa delle morti per overdose, né fenomeni di dipendenza (red)

da lescienze.it

Un nuovo composto che mostra un potere analgesico paragonabile alla morfina - ma senza provocare la depressione dell'apparato respiratorio all'origine delle morti per overdose - è stato identificato da un gruppo di ricercatori della Stanford University School of Medicine, dell'Università della California a San Francisco, dell'Università del North Carolina e della Friedrich Alexander University di Erlangen, in Germania.

La sostanza, testata finora solo sui topi, sembra inoltre indurre un livello di dipendenza inferiore a quello della morfina, dell'eroina e di altri farmaci analgesici (come codeina, ossicodone, idrocodone). Questo aspetto, sottolineano i ricercatori, va però confermato da ulteriori attenti studi in altri modelli animali e successivamente testato con cautela negli esseri umani, in cui la dipendenza è legata non solo a fattori fisiologici ma anche psicologici.

Le caratteristiche della nuova molecola e il modo in cui è stata identificata sono descritti in un articolo pubblicato su "Nature".

La capacità degli oppioidi di indurre il loro potente effetto contro il dolore è dovuta al legame con tre recettori che si trovano sulla superficie delle cellule cerebrali e del midollo spinale, chiamati recettore mu, delta e kappa. Il più potente è il recettore mu, che partecipa alla risposta antidolorifica, alla depressione respiratoria, al senso di gratificazione indotto dalla sostanza e allo sviluppo della dipendenza.

In particolare, l'attivazione del recettore mu innesca nelle cellule due differenti percorsi biochimici, uno dei quali (mediato dalla proteina G) agisce principalmente sulla sensibilità al dolore, mentre l'altro (mediato dalla proteina beta-arrestina), è il principale responsabile della dipendenza e, ancor più, della depressione respiratoria.

Attraverso un complesso lavoro di screening al computer della struttura di oltre tre milioni di molecole, i ricercatori diretti da Aashish Manglik sono riusciti a identificare le caratteristiche di una molecola in grado di realizzare un'attivazione solo parziale del recettore mu e in particolare della sua parte che controlla l'effetto analgesico. I ricercatori hanno quindi sintetizzato il composto, chiamato PZM21, che hanno testato sperimentalmente sui topi. La sostanza ha mostrato di avere non solo una capacità analgesica pari a quella della morfina, ma anche una durata d'azione superiore.

http://nature.com/articles/doi:10.1038/nature19112






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