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 Intervista al Dalai Lama 7 dicembre 2007
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Inserito il - 08/12/2007 : 12:13:01  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
Intervista al Dalai Lama

LA STAMPA - venerdì 7 dicembre 2007 - pag. 18

"Non convertitevi. Tutte le religioni parlano di amore." "Per la Cina sono un demone"

Intervista di FABIO POLETTI - MILANO

Il leader buddista

Anche il Dalai Lama ammette di cadere qualche volta in tentazione. «Sono felice di essere in Italia. Good food. Peccato che le vostre porzioni di spaghetti siano troppo piccole per il mio stomaco. Mangio una volta sola, la sera noi monaci digiuniamo...». Ride di un riso scintillante, Tenzin Gyatso, Dalai Lama XIV, guida spirituale di milioni di buddisti, nel suo primo giorno di visita in Italia. Occhialini di metallo, infradito di cuoio, la tonaca zafferano e amaranto portata con eleganza sulle spalle, il Dalai Lama non perde la pazienza neanche davanti all'imbarazzo delle autorità italiane, che hanno fatto la corsa per non incontrarlo in modo ufficiale, dopo le minacce arrivate dal governo cinese: «Non voglio creare problemi agli Stati che visito. Capisco che ogni Stato debba mantenere rapporti commerciali con la Cina. Ma è corruzione scambiare un prodotto con il silenzio sui diritti umani calpestati in Tibet».

Santità, sperava che alcune autorità italiane facessero di più?

«Non vengo da politico ma da straniero. L'Italia fa parte dell'Ue, qui i diritti umani sono tenuti in grande considerazione. Invece in Tibet continuano il terrore e la repressione. I politici e gli uomini d'affari che vanno in Cina potrebbero affrontare questo problema». -

Come sono i suoi rapporti con la Cina? Sogna di tornare un giorno in Tibet? Lei vive in esilio in India dal '59...

«I primi contatti con Pechino risalgono a trent'anni fa. Eravamo fiduciosi. Ma a giugno le autorità cinesi mi hanno detto che il caso Tibet non esiste più. Dicono che io sono come un demone. Siccome ho in contrato George W. Bush e Angela Merkel, loro sono diventati semidemoni. Non si può consentire che la Cina faccia sempre quello che vuole. C'è chi mi ha paragonato ai nativi americani che vivono nelle riserve. Dicono assomigli a Toro Seduto. Ma i pellerossa oggi hanno più diritti di quanti non ne abbia io».

I cinesi l'accusano di separatismo. Replica?

«Non chiediamo l'indipendenza, vogliamo un'autonomia significativa, come stabilisce la Costituzione di Pechino».

In questa sua visita italiana ha trovato porte chiuse anche in Vaticano. Le dispiace?

«Avevo già incontrato Papa Ratzinger. Mi spiace molto non riuscirci questa volta. Avrà le sue difficoltà: poco tempo o altri impegni».

E vero che lei era molto legato a Papa Giovanni Paolo II?

«Oh, John... Mi mancano lui e la sua determinazione nel promuovere i valori umani e il dialogo interreligioso».

A Milano ma poi anche a Torino, Roma e Udine, lei vedrà molte persone. C'è voglia di religione?

«Tutte le religioni danno lo stesso messaggio di amore, compassione, tolleranza, perdono e disciplina morale. Le religioni possono aiutare a trovare la pace interiore. Vedo moltissimi giovani in questi incontri. Vuol dire che hanno capito che certe cose, come l'attaccamento ai soldi, non portano alla pace interiore».

Le fa piacere vedere molte conversioni al buddismo?

«E' più salutare rimanere con la propria fede di nascita. Si evitano confusioni».

A proposito: sceglierà lei il suo successore? Potrebbe essere una donna?

«E'già successo: il sesto Dalai Lama si reincarnò nel settimo quando era ancora in vita. Se una donna sarà la più adatta allora sarà possibile che il prossimo Dalai Lama si reincarni in una donna. Ma sarà il popolo del Tibet a decidere».

Il tour italiano

In visita a cardinali, sindaci e comici.

Il sindaco Moratti andrà domenica al Palasharp per incontrare in modo informale il Dalai Lama. Il presidente della Provincia, Penati, è stato il primo ad incontrarlo ieri, dopo la direttrice di Vogue, Franca Sozzani e l'imprenditore Angelo Moratti e prima dell'incontro con il cardinal Tettamanzi e della visita in albergo di Beppe Grillo, che gli ha messo a disposizione il suo blog per «dare voce alla causa tibetana». Il Governatore Formigoni ha in agenda per oggi un incontro ufficiale, prima che Tenzin Gyatso veda oltre ottomila buddisti. Poi la visita proseguirà a Torino, Roma, Udine.




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