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Inserito il - 17/07/2025 : 10:07:27
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Latticini e qualità del sonno: c’è un legame?
Chi è intollerante al lattosio e consuma (consapevolmente o meno) latticini a cena potrebbe dormire male e avere incubi di frequente.
7 luglio 2025 - Chiara Guzzonato Mangiare latticini prima di dormire potrebbe non essere una buona idea, stando a uno studio pubblicato su Frontiers in Psychology, specie (e questo è un dettaglio piuttosto scontato) se si è intolleranti al lattosio. Ma chi lo è non dovrebbe evitare i latticini? Dovrebbe, appunto, ma spesso o non è a conoscenza dell'intolleranza oppure non sa che il cibo che consuma contiene latticini.
In questi casi l'appesantimento gastrointestinale (generalmente gonfiore o mal di stomaco) potrebbe disturbare il sonno causando incubi notturni: più gravi sono i sintomi dell'intolleranza, più intensi gli incubi.
CIBO E SONNO. Lo studio è stato condotto su oltre 1.000 studenti universitari, ai quali è stato chiesto di riferire quanto bene dormissero, quali fossero le loro abitudini alimentari e che connessione pensavano ci fosse tra le due cose. Circa un terzo dei partecipanti – in particolare donne – ha riferito di avere incubi regolarmente: se il 40% si è detto convinto che quanto consumato a cena avesse il potere di migliorare o peggiorare la qualità del sonno, solo il 5,5% pensava che il cibo potesse influire anche sulle tipologie di sogni.
Confrontando le intolleranze alimentari dei partecipanti e i resoconti sulla qualità del sonno e gli incubi avuti, gli studiosi hanno notato che l'intolleranza al lattosio era associata a sintomi gastrointestinali, incubi e cattiva qualità del sonno.
CORRELAZIONE, NON CAUSALITÀ CERTA. Nonostante la scoperta di questo forte legame tra intolleranza al lattosio e incubi, non è ancora del tutto chiaro come funzioni la relazione tra dieta e sonno ed è dunque impossibile stabilire un chiaro nesso di causa-effetto.
È possibile che una persona dorma peggio perché mangia male, oppure che mangi peggio perché dorme male, oppure che un altro fattore ancora influisca sulla dieta e il sonno. «Dobbiamo studiare più persone, di età diverse, con diverse esperienze di vita e abitudini alimentari per poter generalizzare quanto scoperto nel nostro studio», conclude Tore Nielsen, coordinatore della ricerca.
https://www.frontiersin.org/journals/psychology/articles/10.3389/fpsyg.2025.1544475/full
da focus.it
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