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 Bohm e l'universo olografico: visione unificata
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admin
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8hertz

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Inserito il - 03/06/2025 : 08:48:48  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
Bohm e l'universo olografico: una visione unificata della realtà

Il lavoro del fisico David Bohm rappresenta una delle più profonde reinterpretazioni della realtà fisica e della coscienza. Influenzato dal pensiero quantistico e dal dialogo con menti come Oppenheimer ed Einstein, Bohm rifiutò l'interpretazione dominante della meccanica quantistica proposta da Niels Bohr, che la considerava incompleta e irrimediabilmente incerta e Bohm propose che al di là della frammentazione apparente del mondo fisico esista un ordine più profondo, indiviso e olografico. In questo modello, ogni parte dell’universo contiene il tutto, una concezione che si allinea sorprendentemente con le intuizioni del misticismo orientale, come illustrato dalla metafora buddista della rete di Indra, dove ogni perla riflette tutte le altre.

>> https://bit.ly/4ixa92o

Varutti Guerrino

Il cosmo olografico e il potenziale quantistico

Al cuore della visione di Bohm vi è il concetto di “olomovimento”, un termine che egli coniò per descrivere un universo dinamico in cui ogni manifestazione fisica è un continuo ripiegarsi e dispiegarsi tra due livelli di realtà:

Ordine implicito (avvolto): il livello metafisico e non percepibile della realtà, in cui tutto è unito.
Ordine esplicato (dispiegato): il livello osservabile e fenomenico del nostro mondo.
Questo olomovimento è un processo senza fine, in cui le forme materiali appaiono e scompaiono, ritornando al livello implicito. A differenza dell’ologramma, che è statico, l’olomovimento è un flusso continuo e in evoluzione. La materia stessa non è che una “increspatura quantizzata” in un mare energetico molto più vasto, e questo spiega la trasformazione continua tra onda e particella e i fenomeni di non-località, dove particelle distanti possono rimanere istantaneamente connesse.

Interconnessione, coscienza e plasma

Nei suoi studi sul plasma, Bohm osservò che le particelle subatomiche iniziano a comportarsi come un tutto unificato, come se possedessero una forma primordiale di coscienza. Questa osservazione lo portò ad affermare che la mente e la materia non sono entità separate, ma aspetti interdipendenti di un’unica realtà più profonda. La coscienza, in questa visione, è una forma sottile della materia, e ogni parte dell’universo – anche l’elettrone – manifesta un principio simile a quello della mente.

Secondo Bohm, “l’osservatore è l’osservato”: il confine tra chi percepisce e ciò che viene percepito si dissolve nella comprensione olografica della realtà. Ogni cellula del nostro corpo, come ogni punto dello spazio, riflette l'intero cosmo.

Implicazioni filosofiche e conferme sperimentali

Le intuizioni di Bohm trovarono una prima conferma sperimentale nel celebre esperimento di Alain Aspect del 1982, che verificò il teorema di Bell: due fotoni “gemelli”, anche separati da grandi distanze, mantenevano istantaneamente lo stesso stato di polarizzazione, escludendo qualsiasi comunicazione locale. Questo fenomeno che Schrodinger ha definito “entanglement” ha implicazioni sconvolgenti: o le particelle comunicano più velocemente della luce, e non è vero, oppure non sono affatto separate nel senso tradizionale ma rappresentano un tutt’uno con la realtà che è non locale.

Diversi fisici di rilievo, tra cui Roger Penrose e Brian Josephson, hanno sostenuto le tesi di Bohm. Josephson stesso ha affermato che l’ordine implicito potrebbe un giorno condurre all’integrazione della Mente e persino di Dio nel panorama scientifico.

Bohm fu anche un pensatore critico verso la tecnologia e la razionalità eccessive: riteneva essenziale sviluppare un dialogo autentico, capace di superare le frammentazioni della scienza, della società e della coscienza. La sua ricerca – come le sue collaborazioni con Krishnamurti – era motivata dalla volontà di comprendere la realtà come un processo dinamico e unificato, in cui scienza e spiritualità, mente e materia, individuo e universo sono solo aspetti diversi della medesima totalità.

Il pensiero di David Bohm rappresenta un ponte audace tra la fisica moderna e la saggezza antica, tra scienza e spiritualità. In un’epoca dominata dalla frammentazione, il suo messaggio è un invito a riscoprire l’unità profonda di tutte le cose. L’universo olografico di Bohm non è solo una teoria scientifica, ma anche una visione poetica, filosofica e spirituale della realtà, in cui ogni essere umano è parte di un tutto indiviso e sacro.

David Bohm — Libro >> https://bit.ly/4ixa92o
La fisica dell'infinito
Massimo Teodorani
https://www.macrolibrarsi.it/libri/__david-bohm-macro-edizioni-libro.php?pn=1567

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