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Inserito il - 16/08/2022 : 09:30:23
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Cervello: anche i lattanti sanno prevedere il futuro
Quando sentiamo un suono (ad esempio una voce umana), il nostro cervello lo elabora e prevede l'immagine che vedremo (un volto): da che età sviluppiamo questa capacità?
15 agosto 2022 - Chiara Guzzonato
Quando qualcuno bussa alla porta, sappiamo che una figura umana apparirà poco dopo sulla soglia; quando stiamo guidando e sentiamo delle sirene, rimaniamo all'erta in attesa di vedere spuntare un'ambulanza o una volante della polizia. Questa capacità di predizione è insita in tutti gli esseri umani: ma da che età siamo in gradi di prevedere ciò che accadrà sulla base delle nostre percezioni? Uno studio dell'Università di Padova, il primo a indagare sul tema, ha dimostrato che fin dall'età di quattro mesi siamo in grado di anticipare gli eventi in base ai suoni che sentiamo. I risultati della ricerca sono stati pubblicati su Scientific Reports.
CERVELLO PREDITTIVO. Quando percepiamo dei suoni o vediamo delle immagini, solo una piccola parte del cervello (dall'1 al 5% circa) elabora ciò che stiamo vedendo o ascoltando: il 95% della nostra mente si occupa invece di formulare delle previsioni su quanto potrebbe accadere. Ipotizzare ciò che sta per succedere ci aiuta a ottimizzare le nostre risorse mentali e fisiche, preparandole a reagire meglio e più velocemente agli eventi. «Questo ciclo continuo di predizione-verifica-aggiornamento è noto in letteratura come predictive brain (ovvero cervello predittivo, NdR) e definisce il sottile equilibrio che regola l'interfaccia tra il nostro mondo interiore e tutto ciò che è esterno a noi», spiega Giovanni Mento, coordinatore dello studio.
SUONI E VOLTI. Per capire da che età fosse presente questa capacità predittiva, i ricercatori hanno analizzato l'attività elettrica del cervello di tre gruppi di persone -adulti, bambini di nove mesi e lattanti di quattro mesi. Hanno dunque eseguito un elettroencefalogramma (EEG) sul cervello dei partecipanti, mentre questi visualizzavano su un pc delle immagini di volti e oggetti dopo aver ascoltato voci e suoni non umani. Dai risultati è emerso che, anche nei bambini di quattro e nove mesi, i neuroni si attivavano anticipando l'evento a seconda del suono sentito: dopo aver ascoltato il suono di una voce umana, ad esempio, i piccoli sapevano che avrebbero visto l'immagine di una persona sullo schermo. «Questa competenza precoce è un prerequisito fondamentale nello sviluppo dell'essere umano, al fine di garantire fin da subito la possibilità di comunicare con altri consimili», conclude Teresa Farroni, autrice della ricerca.
https://www.nature.com/articles/s41598-022-17273-1
https://www.focus.it/scienza/scienze/cervello-scienza-ultime-scoperte
da focus.it
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