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 Persone che parlano poco
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Inserito il - 31/03/2022 : 10:28:34  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
Persone che parlano poco

Una persona non smette di essere interessante pur rimanendo in silenzio. In media, le persone di poche parole ci sorprendono di più. Come tutto nella vita, ci sono anche le eccezioni Ne parliamo in questo articolo.

Ci sono persone che parlano poco, che sanno ascoltare e offrono complicità attraverso i loro occhi. Alcuni diranno che sono noiose, che il loro problema è la timidezza e stare con loro è una perdita di tempo.

Tuttavia, le persone di poche parole possono racchiudere mondi incredibili dietro di sé e ispirare grande fiducia. Come aneddoto, si dice spesso che uno dei migliori attori britannici di tutta la storia sia stato Sir Alec Guinness.

A parte la sua maestria nella recitazione, era noto per la capacità di variare il timbro e il tono della sua voce in ogni ruolo. Era un tale camaleonte che tutti erano ansiosi di saperne di più su dilui ogni volta che ritirava un premio, come l’Oscar per il suo ruolo ne Il ponte sul fiume Kwai.

Nella suddetta occasione molti si aspettavano un discorso e poter sentire la sua vera voce, in definitiva per avvicinarsi alla persona dietro ogni personaggio interpretato. Tuttavia, Guinness è sempre stato un uomo di poche parole.

Ha ritirato i suoi premi dopo un breve e timido “grazie” per scomparire all’istante, alimentando così il mistero e il fascino attorno alla sua persona.

Chi mostra un carattere riservato, dice solo ciò che è giusto e necessario, non nasconde necessariamente un disturbo psicologico o un comportamento antisociale.

Si tratta semplicemente di un tratto della personalità umana. In genere, inoltre, gli altri trovano questi profili gradevoli e sono più inclini a instaurare legami forti e sani.

Persone che parlano poco: tratti di personalità

Li chiamiamo “tranquilli”, “riservati”, “silenziosi”… Chi parla poco è un essere raro in un mondo dove, generalmente, chi parla molto vince, è carismatico e attira di più l’attenzione.

Potremmo dire che, in media, ci piacciono le persone loquaci, che esprimono la loro opinione e che in poco tempo possono raccontarci tutta la loro vita e mille incredibili aneddoti.

Tuttavia, un simile oratore a volte sfinisce, mentre le persone che tacciono ci intrigano per il loro silenzio, per la loro sottigliezza comunicativa. Siamo stati abituati a credere che estroversione ed eloquenza siano sinonimi di successo, che chi padroneggia questa abilità è sicuro di sé e un bravo leader.

Ma è vero? L’Università della Georgia ha condotto uno studio nel 2017 per comprendere lo stile di leadership di estroversi e introversi.

Si è scoperto che le persone più riservate ricorrono ad altri strumenti, abilità e stili comunicativi molto utili in qualsiasi organizzazione.

Uno stile di leadership diverso, dunque, che vale comunque la pena di approfondire. Scopriamo insieme cosa potrebbe celarsi dietro le persone che parlano poco, che spesso navigano tra i silenzi.

Introversione e carattere riservato

La stragrande maggioranza delle persone che parlano poco sono introverse. L’esperta in materia Jennifer B. Kahnweiler ci dà un esempio di come questa personalità sia sempre più all’avanguardia. I tratti che contraddistinguono le persone introverse sono i seguenti:

Pensano prima di parlare.
Sanno ascoltare, riflettono su quello che viene detto loro e impiegano più tempo per rispondere.
Sono osservatori, fantasiosi e grandi analisti della realtà.
Non evitano il contatto sociale, non sono timidi, bensì selettivi quando si tratta di costruire amicizie.
Amano la solitudine.
Sono scrupolosi, amano prendersi la massima cura delle loro relazioni. Sono persone di cui fidarsi e che apprezzano figure fidate con cui condividere confidenze.

Timidezza e persone che parlano poco

Ci sono persone che parlano poco per problemi di insicurezza. In questo caso ci troveremmo di fronte a una personalità segnata dalla timidezza.

Tuttavia, non far fronte con disinvoltura a diversi scenari sociali non significa fallire in ambito affettivo o lavorativo. Personaggi come Jorge Luis Borges o Agatha Christie erano incredibilmente timidi. Alec Guinness o il collega attore Dick Bogarde vomitavano prima di salire sul palco.

Tuttavia, una volta che hanno raggiunto la meta ambita e si sono immedesimati nel ruolo, sono stati ampiamente apprezzati. La timidezza limita e danneggia a volte, ma spesso viene contrastata con grandi virtù.

La personalità riflessiva: calma interiore in un mondo frenetico

In un mondo in cui ci si scambiano idee, opinioni e pensieri quasi senza filtri, le persone che parlano poco seguono un ritmo diverso. C’è quindi un altro fattore che deve essere preso in considerazione e che è correlato con l’approccio riflessivo.

Ci sono persone che riflettono a lungo su quello che stanno per dire in ogni momento. Ascoltano con tutti i sensi prima di rispondere, si prendono il loro tempo perché comunicano in modo autentico, con convinzioni e valori in mano e la verità nel cuore.

Osservano ciò che li circonda, sono empatiche, intuitive e in grado di percepire la natura e i bisogni altrui. Tutto questo richiede di lasciar parlare gli altri, prestare attenzione, guardare, studiare… Solo allora osano parlare ad alta voce, sperando di dire sempre qualcosa di utile e rispettoso.

Il loro modo di agire, elaborare e svilupparsi richiede più tempo e ciò le porta a ridurre la fluenza comunicativa. Per molti, questo tratto può sembrare insolito, ma dopotutto è un altro tratto di personalità.

Partire dal presupposto che ogni persona è unica e che non tutti sono capaci di parlare con immediatezza ci aiuterà a capire meglio il comportamento degli altri.

Bibliografia

Clack, Lesley. (2017). Examination of Leadership and Personality Traits on the Effectiveness of Professional Communication in Healthcare. Journal of Healthcare Communications. 02. 10.4172/2472-1654.100051.

https://bit.ly/3DckWMx

da lista mente gg

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