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 Il Luogo Segreto
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Inserito il - 12/09/2019 : 12:01:28  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
Il Luogo Segreto

di Emilie Cady

Non è necessario essere ansiosi o aver fretta di ottenere una completa
manifestazione. Non perdiamo mai di vista il fatto che il nostro desiderio,
grande che sia, non è altro che il desiderio di Dio in noi. "Nessuno può
venire a me se non lo attira il Padre che mi ha mandato" (Gv. 6,44). Il
Padre in noi desidera rivelarci il segreto della Sua presenza, altrimenti
non avremmo mai avuto alcun desiderio di conoscere il segreto, o la Verità.

DIO VI STA CERCANDO

Sappiate ora e per sempre che non siete voi a cercare Dio, ma è Dio a
cercare voi. Il vostro anelito a manifestare cose più grandi è l'eterna
energia che mantiene i pianeti nelle loro orbite, che promana attraverso di
voi per manifestarsi in maniera più completa. Non c'è bisogno di aver
paura. Non c'è bisogno di essere ansiosi. Non c'è bisogno di lottare.
Lasciate soltanto che sia. Imparate come lasciare che sia.

Dopo tutto il nostro tergiversare, cercando qua e là il desiderio del
nostro cuore, dobbiamo andare direttamente da Colui che è l'appagamento di
ogni desiderio; che attende di manifestarsi sempre più a noi e attraverso
di noi. Se voleste il mio amore, o qualsiasi altra cosa che sono (non che
ho), non andreste a prenderlo da Tom Jones o da Mary Smith. Entrambe queste
persone potrebbero dirvi che io posso e voglio darvi me stessa, ma dovreste
venire direttamente da me per ricevere ciò che soltanto io sono, perché lo
sono.

Dopo tutte le nostre ricerche per trovare la Luce e la Verità, dobbiamo in
qualche modo imparare a porci in attesa di Dio, ognuno per conto proprio,
per ottenere l'intima rivelazione della Verità e della nostra unità con Lui.

La luce che vogliamo non è qualcosa che Dio ci deve dare; è Dio stesso. Dio
non ci dà vita o amore come cose. Dio è vita e luce e amore. Ciò che tutti
noi vogliamo è, perciò, avere sempre più Lui nella nostra consapevolezza, a
prescindere da quale altro nome possiamo dargli.

Il potere di cui vengo investita deve giungere "dall'alto", da un luogo,
all'interno di me, più elevato rispetto alla mia attuale mente cosciente; e
così deve essere anche per voi. Deve trattarsi di una discesa dello Spirito
Santo (ossia lo spirito completo, integro, totale), che è al centro del
vostro essere, nella vostra mente cosciente. L'illuminazione che vogliamo
non potrà mai giungere in altro modo, e neppure può farlo il potere di
rendere il bene manifesto.

STARE NEL SILENZIO

Sentiamo tanto parlare dello "stare in silenzio". Per molti questa frase
non significa granché, perché non hanno ancora imparato a "attendere... Dio
in silenzio" (Sal. 62,5), o ad ascoltare voci che non siano quelle esterne.
Il rumore appartiene al mondo esterno, non a Dio. Dio opera
nell'immobilità, e possiamo metterci così in attesa del Padre da essere
consapevoli del quieto lavorio interiore, consapevoli dell'appagamento dei
nostri desideri.

"Stare in silenzio" non costituisce un mero, indolente vagare con la mente.
E' un passivo ma determinato attendere Dio. Quando volete farlo, prendetevi
un momento in cui potete, per un po', lasciare da parte tutte le
preoccupazioni. Iniziate il silenzio levando il vostro cuore in preghiera
al Padre del vostro essere. Non temete che, se cominciate a pregare, sarete
troppo "ortodossi". Non state per supplicare Dio, che vi ha già dato "tutto
quello che desiderate (Marco 11,24). Avete già imparato che, prima che Lo
chiamiate, Lui ha già mandato ciò che desiderate, altrimenti non lo
desiderereste.

Avete abbastanza buon senso da non supplicare o implorare Dio con una
preghiera scettica. Ma passare i primi momenti del vostro silenzio a
parlare direttamente al Padre fa sì che la vostra mente si concentri
sull'Eterno.

LA VERA PREGHIERA

Molti che cercano seriamente di acquietarsi e attendere Dio si sono accorti
che, nel momento in cui si siedono e chiudono gli occhi, i loro pensieri,
invece di essere concentrati, si riempiono di ogni genere di vana
immaginazione. Nella loro mente si susseguono, in rapida successione, le
cose più banali, dal riparare un laccio di scarpe ai pettegolezzi durante
una conversazione della settimana precedente, e alla fine, dopo un'ora,
queste persone non hanno raggiunto un bel nulla. Questo li scoraggia.

Si tratta semplicemente di una naturale conseguenza del tentativo di non
pensare a nulla. La natura aborrisce il vuoto, e se fate (o provate a fare)
vuoto nella vostra mente, le immagini mentali di altri, che riempiono
l'atmosfera intorno a voi, accorreranno per riempirla, lasciandovi distanti
come sempre dalla consapevolezza della presenza divina. Potete evitare
tutto questo iniziando il silenzio con la preghiera.

E' sempre più facile per la mente dire con consapevolezza "Si compie ora la
Tua volontà in me", dopo aver pregato: "Sia fatta la Tua volontà in me". E'
sempre più facile dire con convinzione "Dio fluisce in me come vita, pace e
potere", dopo aver pregato: "Fai che la Tua vita fluisca nuova in me,
mentre attendo".

Naturalmente, la preghiera non muta l'atteggiamento di Dio nei nostri
confronti, ma risulta più semplice alla mente umana compiere i vari passi
che si susseguono con fermezza e sicurezza, piuttosto che fare un grande e
ardito balzo fino ad un livello di eminenza e mantenervisi salda sopra.

APRIRE LA MENTE SOLTANTO A DIO

Mentre state concentrando in questo modo i vostri pensieri su Dio, in una
chiara conversazione con l'autore del vostro essere, nessuna immagine
mentale esterna può riuscire ad entrare per tormentarvi o distrarvi. La
vostra mente, invece di essere aperta verso l'esterno, è chiusa ad esso, ed
aperta soltanto a Dio, la fonte di tutto il bene che desiderate.

Ripetete le parole molte volte, senza ansia e senza sforzo, non cercando di
raggiungere un Dio esterno, là fuori e in alto; ma lasciate che la vostra
richiesta sia un quieto, sincero elevarsi del cuore verso qualcosa di più
elevato proprio dentro di voi, verso il "Padre in me" (Giovanni 14,11).
Lasciate che ciò sia fatto con la placidità e la fiducia di un bambino che
parla al suo amorevole padre.

Mentre aspettiamo Dio, dovremmo il più possibile rilassarci sia mentalmente
sia fisicamente. Per usare un esempio molto semplice ma concreto, assumete
l'atteggiamento del vostro intero essere, come fanno gli uccelli quando si
godono un bagno di sole nella sabbia. Anche in questo caso, è necessario
mantenere, durante questa esperienza, qualcosa in più di una vaga
passività. Dev'esserci una sorta di consapevole, attiva assimilazione di
ciò che Dio generosamente ci dà.

Vediamo se riesco a spiegarlo chiaramente. Innanzitutto, ci ritraiamo
fisicamente e mentalmente dal mondo esterno. Entriamo "nella tua camera e,
chiusa la porta..." (Matteo 6,6) (la stanza più intima del nostro essere,
la parte più recondita di noi stessi), volgendo i nostri pensieri
all'interno.

Basta dire: "Tu dimori in me; Tu sei qui, ora, vivo; Tu hai tutto il
potere; Tu sei ora la risposta a tutto ciò che desidero; Tu ora Ti irradi
dal centro del mio essere fino ai sui confini, e fuori nel mondo visibile,
come pienezza del mio desiderio".

Poi rimanete quieti, assolutamente quieti. Rilassate ogni parte del vostro
essere, e fidatevi che ciò sta accadendo. La sostanza divina fluisce al
centro e fuori nel mondo visibile ogni volta che voi aspettate; poiché è
una legge immutabile che "chiunque chiede riceve" (Matteo 7,8). E la
sostanza emergerà sotto forma di appagamento del vostro desiderio, se
aspettate che accada. "Sia fatto a voi secondo la vostra fede" (Matteo
9,29).

IL POTERE DELLA GRATITUDINE

Se vi accorgete che la vostra mente sta vagando, riportatela indietro
dicendo di nuovo: "Si sta compiendo; Tu stai operando in me; sto ricevendo
ciò che desidero", e così di seguito. Non state lì a cercare segni e
prodigi, ma rimanete semplicemente quieti e sappiate che proprio la cosa
che volete sta affluendo in voi e emergerà sotto forma di manifestazione
subito o con un po' di tempo.

Andate anche al di là di questo e pronunciate parole di gratitudine per
questa intima Presenza, perché vi ha ascoltato e risposto, ed ora emergerà
nel mondo visibile.

C'è qualcosa nell'atto mentale di ringraziare che sembra portare la mente
umana ben oltre la terra del dubbio, in una limpida atmosfera di fede e
fiducia, dove "tutto è possibile" (Matteo 19,26). Anche se all'inizio non
siete consapevoli di aver ricevuto qualcosa da Dio, non preoccupatevi né
smettete di ringraziare. Non tornate a chiedere di nuovo, ma continuate a
rendere grazie perché, mentre aspettavate, avete ricevuto, e quel che avete
ricevuto diverrà ora manifesto.

E credetemi, presto vi rallegrerete e ringrazierete; non in modo rigido,
per senso di dovere, ma per il sicuro ed evidente appagamento del vostro
desiderio.


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