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 Meditazione per chi non ci crede
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Inserito il - 17/10/2018 : 10:26:10  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
Meditazione per chi non ci crede

Meditare oggi: la meditazione per chi non ci crede

di Massimiliano Percio


Meditare da soli, senza maestri, senza limitazioni di spazio e di
tempo, senza seguire una tecnica, può essere comunque utile.

Tutte le volte che sentiamo pronunciare la parola meditazione, la
nostra mente è facilmente portata a immaginare santoni indiani
incastrati in improbabili posture o monaci persi nel silenzio delle
loro montagne.

I più informati e cinici si figurano decine di convinti orientalisti -
veri o finti - stipati in piccole palestre a ripetere
"ohm...ohm...ohm", a metà fra il ridicolo e patetico.

Ma meditare è molto di più, anzi molto meno, è una naturale attività
umana, talmente antica che ne abbiamo perso il controllo volontario e
ora, appartiene, apparentemente, a quelle che potremmo definire
attività innate.

Si potrebbe sostenere che la meditazione è naturale per l'essere
umano, come il pensare; ma il pensare, oggigiorno, è sempre e solo
rivolto alle cose, mentre la meditazione si può forse definire un
"pensare senza ragionare" o un "entrare più profondamente in contatto
con se stessi", invece di limitarsi a "pensare se stessi". Consiste
nel polarizzare l'attenzione dall'esterno all'interno, per esercitarsi
a cogliere sensazioni, emozioni e intuizioni. Voci sottili e discrete
dell'animo umano.

Come mettersi in ascolto? Come far tacere l'incessante sottofondo di
chiacchiericcio della mente? Suggerire di "pensare a niente" è solo un
consiglio vuoto, che difficilmente può essere compreso da chi è da
sempre stato abituato a identificarsi con i propri pensieri. Dal punto
di vista pratico può essere fruttuoso iniziare a concentrarsi sulla
respirazione: attività primaria che ci tiene in vita, attività
involontaria che può essere volontarizzata, principio primo e ultimo
della nostra esistenza.

L'ossigeno è necessario alla nostra esistenza, ma è anche la causa del
nostro invecchiamento, del nostro deterioramento; noi, infatti, come
tutti gli altri esseri viventi, e non, siamo soggetti
all'ossidoriduzione (processo con il quale un organismo cede
elettroni), in parole povere invecchiamo. L'essere umano,
paradossalmente, vive di ciò che lo consuma, lo invecchia, lo porta alla
morte. La respirazione è quanto di più rappresentativo vi sia della
condizione umana, non stupisce, quindi che la meditazione, sia che la
si intenda come processo di conoscenza, che di elevazione o di
rilassamento, parta da questo punto.

Ascoltatevi respirare, o meglio ascoltate il vostro respiro.
Cominciate da qui, senza per questo partire per chissà dove o
rinchiudervi in centri di qualsiasi tipo, fatelo mentre camminate, sul
tram, in coda in macchina o mentre fate l'amore, i risultati saranno
immediati e insperati.


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