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Inserito il - 29/07/2014 : 10:31:22
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La felicità
Tratto da "La felicità"
di Osho
Un bambino alla nascita è limpido, perché la mente non esiste; appena compare la mente, subentrano l'opacità e la confusione. Un bambino è limpido e luminoso, ma dovrà accumulare sapere, informazioni, cultura, religione, condizionamenti: cose utili, necessarie. Dovrà raccogliere da molte fonti, opposte e contraddittorie, ogni sorta di cose; prenderà e accumulerà da migliaia e migliaia di sorgenti. A quel punto la mente si sarà trasformata in un mercato, in una folla e, a causa di tutto questo accumulo, la confusione sarà inevitabile. E qualunque cosa si raccolga non sarà mai nulla di certo: infatti, il sapere è sempre un fenomeno in evoluzione.
Mi ricordo... Una persona, un grande ricercatore, mi ha raccontato questo aneddoto sul professore che ebbe per cinque anni all'università, alla facoltà di medicina; si trattava di uno studioso molto quotato e famoso per le sue ricerche. L'ultima cosa che fece, al termine dell'anno accademico, fu riunire i suoi studenti e dire loro: "Devo spiegarvi un'ultima cosa. Tutto ciò che vi ho insegnato è vero solo al cinquanta per cento, il restante cinquanta per cento è assolutamente sbagliato; ma il problema è che non so quale sia il cinquanta per cento giusto e quale quello sbagliato. Lo ignoro".
L'intero edificio del sapere è costruito così. Non c'è nulla di certo, nessuno sa, tutti procedono a tentoni nel buio.
Procedendo così si creano i sistemi, e ne esistono migliaia e migliaia. Gli hindu sostengono qualcosa, i cristiani qualcos'altro, i musulmani qualcos'altro ancora. Tutti si contraddicono, non esistono certezze né punti in comune; eppure sono queste le fonti della mente. Tu raccogli qua e là, trasformando la tua mente nel deposito di un robivecchi; la confusione è inevitabile. Solo una persona che non conosce molte cose può avere delle certezze; più sai, píù diventerai insicuro.
Gli uomini primitivi avevano più certezze e, apparentemente, idee più chiare. Non c'era chiarezza, ma solo ignoranza dei fatti che potevano contraddire tali idee. Se la mente moderna è più confusa, lo si deve al fatto che l'uomo moderno conosce più cose. Se sai più cose, sarai più confuso, perché adesso possiedi più sapere. Più sai, più diventi insicuro. Solo gli idioti possono essere sicuri, dogmatici, senza esitazioni. Più sai, più il terreno ti manca sotto i piedi e diventi esitante. Voglio dire questo: più la mente cresce, più saprai che la sua natura è la confusione.
Quando affermo che solo gli idioti possono essere sicuri, non intendo dire che il Buddha sia un idiota, visto che non è insicuro. Ricorda la differenza. Egli non è né sicuro né insicuro, è semplicemente limpido. "Mente" vuol dire incertezza; "mente idiota", certezza. Con la nonmente entrambe — certezza e incertezza — scompaiono.
ll Buddha è una chiarezza, uno spazio, uno spazio aperto. Non è sicuro; non esiste nulla di cui essere sicuri. Né è insicuro, perché non esiste nulla di cui essere insicuri. Solo colui che è alla ricerca della sicurezza può essere insicuro. La mente è sempre insicura ed è sempre alla ricerca della sicurezza; sempre confusa e sempre alla ricerca della chiarezza. Un Buddha è colui che ha abbandonato la mente, e insieme a essa ogni confusione, certezza o incertezza. Tutto viene lasciato cadere.
Considerala così: la tua consapevolezza è simile al cielo e la mente è simile alle nuvole. Il cielo non viene toccato dalle nuvole; esse vanno e vengono, senza lasciare segni. Il cielo resta vergine: non esistono tracce, impronte, ricordi delle nuvole. Queste ultime vanno e vengono: il cielo resta indisturbato. La stessa cosa avviene anche dentro di te: la consapevolezza resta indisturbata. I pensieri vanno e vengono, le menti si evolvono e scompaiono. E non pensare che tu sia una mente sola: ne hai molte, sono una folla. Le tue menti continuano a cambiare.
Se sei un comunista, possiedi un certo tipo di mente. Puoi abbandonarla e diventare anticomunista. A quel punto, hai una mente diversa; non solo diversa, ma completa-
mente opposta. Puoi continuare a cambiare mente come fosse un vestito; e cambi in continuazione, anche se non te
ne accorgi. Queste nuvole vanno e vengono. La chiarezza può giungere se diventi consapevole del cielo, se il tuo centro d'attenzione muta. Se non sei focalizzato sul cielo, sei focalizzato sulle nuvole. Distogli lo sguardo dalle nuvole e metti a fuoco il cielo.
Questa tecnica afferma:
In estate, quando vedi tutto il cielo infinitamente chiaro, penetra in tale chiarezza.
Medita sul cielo; un cielo estivo senza nuvole, infinitamente vuoto e chiaro, limpido, totalmente vergine, senza nulla che si muova al suo interno. Contemplalo, medita su di esso e penetra in tale chiarezza. Diventa questa chiarezza simile allo spazio.
Se mediti su un cielo privo di nuvole, improvvisamente avrai la sensazione che la mente stia scomparendo, sfumando in lontananza; ci saranno delle pause. All'improvviso ti accorgi che è come se il cielo limpido fosse penetrato in te. Ci saranno degli intervalli. Per un momento, i pensieri cesseranno... come se il traffico si fosse fermato e nessuno si muovesse. All'inizio saranno solo pochi istanti, ma anche questi istanti si trasformeranno. A poco a poco la mente rallenterà e compariranno degli intervalli più lunghi; per minuti interi non ci saranno né pensieri né nuvole. E quando non ci sono pensieri né nuvole, il cielo esteriore e quello interiore diventano una cosa sola, perché solo il pensiero è la barriera, poiché solo esso crea il muro; solo a causa del pensiero l'esteriore è esteriore e l'interiore è interiore. Quando il pensiero non c'è, l'esteriore e l'interiore perdono i loro confini diventando una cosa sola. In realtà, i confini non sono mai esistiti. Sembrano esistere esclusivamente grazie al pensiero, alla barriera.
È bellissimo meditare sul cielo. Sdraiati, in modo da dimenticare la Terra. Sdraiati sulla schiena in una spiaggia solitaria o in un posto qualsiasi, e limitati a osservare il cielo. Un cielo chiaro — senza nuvole, sconfinato — servirà di più allo scopo. Semplicemente osserva, fissa il cielo.
Percepiscine la chiarezza, l'assenza di nuvole, l'espansione senza confini; quindi penetra in tale chiarezza, diventa una cosa sola con essa. Abbí la sensazione di essere diventato il cielo, la spaziosità.
All'inizio, se mediti semplicemente sul cielo aperto, senza fare altro, cominceranno ad apparire degli intervalli, perché qualunque cosa osservi entra in te. Qualunque cosa vedi ti colpisce all'interno; qualunque cosa vedi è dipinta, riflessa.
Quando guardi un palazzo, non lo stai guardando e basta; qualcosa comincia immediatamente ad accadere dentro di te. Quando vedi un uomo, una donna, una macchina qualsiasi cosa — non è solo un fenomeno esteriore; dentro di te è cominciato qualcosa, un riflesso. Hai cominciato a reagire. Qualunque cosa vedi ti modella, ti plasma, ti modifica, ti crea. L'esteriore è costantemente collegato all'interiore.
Guardare nel cielo aperto è ottimo: la semplice distesa senza confini è bellissima. I tuoi limiti spariranno, perché il cielo infinito si rifletterà dentro di te. E se riesci a fissare senza battere le palpebre, sarà utile. Se guardi fisso senza battere le palpebre... infatti, se le batti, il processo del pensiero continuerà. Guarda fisso senza battere le palpebre. Fissa il vuoto, entraci, senti di essere diventato una cosa sola con esso, e a un certo punto il cielo penetrerà in te.
Prima sei tu a penetrare nel cielo, poi esso penetra in te. E accade un incontro: il cielo interiore incontra quello esteriore. In tale incontro avviene la realizzazione. In esso accade la non mente, perché l'incontro si verifica solo quando la mente non è presente.
In quell'unione, per la prima volta, non sei la mente. Non esiste confusione, non può esistere senza la mente. Non esiste infelicità, perché nemmeno l'infelicità può esistere senza la mente.
Hai mai notato che l'infelicità non può esistere senza la mente? Senza, non puoi essere infelice; manca la fonte. Chi ti darà questa infelicità? Chi ti renderà infelice? E lo stesso vale dall'altro punto di vista: non puoi essere infelice senza la mente, né puoi essere estatico con essa. La mente non può mai essere fonte di beatitudine.
Dunque, se il cielo interiore e quello esteriore si incontrano e la mente scompare, anche solo per un istante, sarai ricolmo di una vita nuova. La qualità di quella vita è assolutamente diversa. È la vita eterna, non contaminata dalla morte o da qualche paura. In quell'incontro sarai qui e ora, nel presente: infatti il passato e il futuro appartengono ai pensieri. Passato e futuro fanno parte della tua mente. Il presente è l'esistenza, non fa parte della mente.
Questo momento non appartiene alla tua mente. Il momento che è appena passato e quello che sta per arrivare, invece, sì. Questo momento non ti appartiene mai. Ricorda: tu appartieni a questo momento, esisti qui e ora. La tua mente esiste sempre da qualche altra parte. Sgravati da ogni peso!
Stavo leggendo un mistico Sufi. Nel corso di un lungo viaggio, su una strada deserta, vide un contadino con il suo carro. Il carro era impantanato nel fango, perché la strada era molto accidentata. Il contadino stava trasportando un grosso carico di mele, ma lungo il percorso le mele erano cadute. Tuttavia, il contadino non se n'era accorto.
Quando il carro si impantanò nel fango, prima fece del suo meglio per tirarlo fuori, ma poiché tutti gli sforzi si rivelavano vani, pensò: "Adesso devo scaricare il carro, poi forse potrò liberarlo". Quando andò a guardare, vide che restavano solo una dozzina di mele; il carro si era già svuotato! È possibile immaginare la sua infelicità, e il Sufi racconta che quell'uomo esasperato fece un commento davvero incisivo. Disse: "Bloccato, per l'inferno! Bloccato! E senza un accidente di nulla da scaricare!". L'unica possibilità per uscire dal pantano era svuotare il carro, ma a quel punto non c'era più nulla da scaricare!
Per fortuna, tu non sei bloccato in questo modo. Puoi alleggerirti: il tuo carro è troppo pieno. Puoi scaricare la mente, e non appena quest'ultima scomparirà, sarai in grado di volare.
Questa tecnica — osservare la chiarezza del cielo e diventare una cosa sola con esso — è una delle più praticate. Molte tradizioni l'hanno usata. Sarà molto efficace soprattutto per la mente moderna, perché sulla Terra non resta nulla su cui meditare; rimane solo il cielo. Se ti guardi intorno, ogni cosa è prodotta dall'uomo, limitata e confinata. Solo il cielo, per fortuna, è ancora aperto alla meditazione.
Prova questa tecnica, sarà utile. Ma ricorda tre cose. La prima: non battere le palpebre, tieni gli occhi spalancati. Anche se cominciano a farti male e a lacrimare, non ti preoccupare. Anche quelle lacrime faranno parte del tuo processo di alleggerimento; saranno utili. Quelle lacrime renderanno i tuoi occhi più freschi e innocenti, li laveranno. Continua a guardare con gli occhi spalancati.
La seconda cosa: non pensare al cielo, ricorda. Puoi cominciare a pensare al cielo. Puoi ricordare bellissime poesie sul cielo, ma in tal caso mancheresti il punto. Non devi pensarci su, ma entrarci, essere una cosa sola con esso; infatti, se cominci a pensarci, si crea di nuovo una barriera. Stai di nuovo mancando il cielo, e ti stai ancora rinchiudendo nella mente. Non pensare al cielo. Sii il cielo. Guardalo fissamente ed entraci; lascia che il cielo si muova dentro di te. Se ti muovi dentro il cielo, quest'ultimo si muoverà immediatamente dentro di te.
Come puoi farlo? Come puoi muoverti dentro íl cielo? Continua semplicemente a fissare sempre più lontano.
Continua a guardare fissamente, come se ne stessi cercando il confine. Va' il più possibile in profondità; questo stesso movimento spezzerà la barriera. E questa tecnica andrebbe praticata per almeno quaranta minuti; meno di quaranta minuti sarà inutile, non servirà a granché.
Quando sentirai di esserti veramente fuso con il cielo, potrai chiudere gli occhi. Quando il cielo è entrato in te, puoi chiudere gli occhi. Allora sarai in grado di vederlo anche dentro di te, non ci sarà più bisogno... solo dopo quaranta minuti, quando sentirai che la fusione è accaduta, esisterà una comunione: sei diventato parte del cielo e la mente non esiste più, allora chiudi gli occhi e resta con il cielo interiore.
La limpidezza favorirà il terzo passo: penetra in tale chiarezza. Un cielo chiaro, senza nuvole e incontaminato, sarà d'aiuto. Sii semplicemente consapevole della chiarezza che ti circonda da ogni lato. Non pensarci su; limitati a essere consapevole della chiarezza, della purezza, dell'innocenza.
Queste parole non vanno ripetute. Le devi sentire, non ci devi pensare su. E non appena guarderai fissamente il cielo, la sensazione arriverà, perché queste cose non le devi immaginare: esistono già. Se guardi fisso, cominceranno ad accaderti. Il cielo è puro, è la cosa più pura nell'esistenza; nulla lo rende impuro. I mondi vanno e vengono, i pianeti appaiono e scompaiono, ma il cielo resta puro, incontaminato. La purezza esiste; non la devi proiettare, ma semplicemente sentire. Devi essere vulnerabile, in modo da percepirla. Permetti al cielo di accaderti. Non puoi fargli forza, ma solo lasciare che accada.
Tutte le meditazioni in realtà sono un lasciare accadere qualcosa. Non pensare mai in termini di aggressione, di forzatura. Non puoi forzare alcunché. In realtà, poiché hai cercato di fare forza, hai creato tutta la tua infelicità. Non è possibile forzare nulla, ma puoi lasciare che le cose accadano. Sii femminile; lascia che le cose accadano. Sii passivo; il cielo è assolutamente passivo: non fa assolutamente nulla, si limita a restare dov'è. Sii semplicemente passivo e rimani sotto il cielo. Sii vulnerabile, aperto, femminile, non aggressivo, e il cielo penetrerà in te.
In estate, quando vedi tutto il cielo infinitamente chiaro, penetra in tale chiarezza.
Che cosa fare se non è estate? Se il cielo è nuvoloso, scuro, chiudi gli occhi ed entra nel cielo interiore. Chiudi gli occhi e se vedi qualche pensiero, osservalo come se fosse una nuvola galleggiante nel cielo. Sii consapevole dello sfondo, del cielo, e resta indifferente ai pensieri.
Noi siamo troppo focalizzati sui pensieri e mai attenti agli intervalli. Un pensiero passa, e prima che ne arrivi un altro, c'è una pausa: in quella pausa c'è il cielo. Ogni volta che non ci sono i pensieri, che cosa c'è? Il vuoto. Quindi, se il cielo è nuvoloso — non è estate e il cielo è scuro — chiudi gli occhi, focalizza la mente sullo sfondo, il cielo interiore sul quale i pensieri vanno e vengono. Non prestare attenzione tanto ai pensieri quanto allo spazio nel quale si muovono.
Per esempio, noi siamo seduti in questa stanza. Posso guardare questa stanza in due modi. Posso guardare voi, in modo da restare indifferente allo spazio che vi circonda, alla "stanzità", alla stanza nella quale vi trovate. Guardo voi, focalizzo la mente su di voi e non sulla stanza nella quale vi trovate. Oppure, posso cambiare la messa a fuoco: guardo la stanza e divento indifferente a voi. Voi siete presenti, ma la mia attenzione, il fuoco della mia consapevolezza, è sulla stanza. L'intera prospettiva muta.
Fa' la stessa cosa nel mondo interiore. Guarda lo spazio. In esso si muovono i pensieri: sii indifferente, non prestarci attenzione. Esistono: nota la loro presenza e il loro movimento. Il traffico scorre sulla strada: guarda la strada e resta indifferente al traffico. Non guardare chi sta passando: sap-
pi semplicemente che qualcosa sta passando e sii consapevole dello spazio nel quale ciò avviene. Allora il cielo estivo accadrà dentro di te.
Non c'è bisogno di aspettare l'estate, perché la nostra mente è tale da riuscire a trovare ogni tipo di scusa. Dirà: "Non è estate, e se non è estate, il cielo non è chiaro".
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- La seconda tecnica:
Oh, Shakti, vedi tutto lo spazio come se fosse già assorbito all'interno della tua testa nella luminosità.
Per questa tecnica chiudi gli occhi. Quando la fai, chiudi gli occhi e percepisci l'intero spazio come se fosse assorbito nella tua testa. All'inizio sarà difficile. È una delle tecniche avanzate, per cui sarà meglio procedere per gradi. Fa' una cosa. Se vuoi praticare questa tecnica, comincia per gradi.
Primo: quando vai a letto, quando sei pronto per dormire, sdraiati sul materasso, chiudi gli occhi e senti dove si trovano i tuoi piedi; puoi essere alto un metro e ottanta, oppure un metro e mezzo, senti semplicemente dove sono i tuoi piedi, percepisci la linea di demarcazione. Quindi immagina una cosa: sei diventato più alto di quindici centimetri, la tua altezza è aumentata. Senti semplicemente questo, a occhi chiusi. Immagina e percepisci di essere diventato più alto di quindici centimetri.
Poi il secondo passo: senti la tua testa, il punto dove si trova, quindi avverti che anch'essa è diventata più alta di quindici centimetri. Quando riuscirai ad avvertirlo, tutto sarà facile. A quel punto spingiti più in là: puoi sentire di essere diventato alto tre metri e mezzo, o di avere riempito l'intera stanza. Ora, nella tua immaginazione, stai toccando le pareti; hai riempito la stanza. Quindi, passo dopo passo, senti di avere inglobato la casa intera.
E una volta che avrai conosciuto quella sensazione, sarà facilissimo: se riesci a crescere di quindici centimetri, tutto diventa facile. Se riesci a sentire che non sei alto un metro e mezzo, ma un metro e ottanta, nulla sarà difficile: questa tecnica diventerà semplicissima.
Continua a sviluppare questa sensazione per tre giorni;
- poi, per altri tre giorni, senti di avere riempito tutta la stanza. E semplicemente un allenamento dell'immaginazione.
Poi, per tre giorni, avverti di avere inglobato tutta la casa; quindi, per tre giorni sei diventato il cielo. A quel punto, questa tecnica sarà facilissima.
Oh, Shakti
vedi tutto lo spazio
come se fosse già assorbito all'interno della tua testa nella luminosità.
Allora potrai chiudere gli occhi e sentire che tutto il cielo, lo spazio intero, è assorbito nella tua testa. Non appena riuscirai a percepirlo, la mente scomparirà, perché ha bisogno di uno spazio molto limitato. Davanti a una tale vastità la mente non può esistere: semplicemente scompare. In tale vastità l'esistenza della mente diventa impossibile; essa può essere solo angusta, limitata. In quello spazio infinito non c'è posto per la mente.
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