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 La metamemoria: che cos'e'?

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
admin Inserito il - 28/01/2021 : 10:27:21
La metamemoria: che cos'e'?

La metamemoria è l'insieme delle conoscenze che abbiamo sulla memoria e sul suo funzionamento. Può essere migliorata? In che modo? Come viene studiato questo fenomeno? Scopriamolo!

In cosa consiste la metamemoria? Il concetto vi è familiare? La verità è che la memoria è un’abilità cognitiva che ci permette di avere un’identità, di imparare, di conservare i ricordi e di consolidare o rafforzare ciò che abbiamo già imparato. Conoscere in dettaglio come funziona la memoria può aiutarci a immagazzinare meglio le informazioni e a ottimizzare questa capacità. È proprio questo il senso della metamemoria, la conoscenza della propria memoria.

Ma cos’altro comprende la metamemoria? Qual è la sua relazione con le regole mnemoniche? In che modo è possibile studiare questo fenomeno? Come rafforzarlo Risponderemo a queste domande in un breve viaggio alla scoperta di questa capacità così importante per la nostra identità.

“Tutti noi siamo i frammenti di ciò che ricordiamo.”
-Cassandra Clare-

Che cos’è la metamemoria?

La metamemoria è la conoscenza che abbiamo della nostra memoria. Più nello specifico, e secondo uno studio condotto da González (1997) e pubblicato sulla rivista Estudios de Psicología, per metamemoria si intende la conoscenza e il controllo sulla propria memoria. Questo include anche la conoscenza delle diverse fasi della memoria, che sono tre:

Codifica
Stoccaggio
Recupero

Di più metamemoria disponiamo, maggiori informazioni abbiamo sulla memoria, più elementi abbiamo per migliorarla e definire i suoi limiti. Come possiamo osservare, la metamemoria non include la sola conoscenza della memoria, ma anche il suo controllo e la sua padronanza.

Potenziare la memoria

La metamemoria consiste nella conoscenza della propria memoria, allo stesso modo in cui il metalinguaggio costituisce la conoscenza del proprio linguaggio e così via. Per potenziare la memoria (o per ottenere il massimo da essa) si ricorre spesso alle cosiddette regole o strategie mnemoniche.

Secondo uno studio condotto da Campos & Ameijide (2014), le strategie mnemoniche non influenzano solo la memoria, bensì anche la metamemoria, a tal punto da poter essere utili a entrambe (tutto dipende dal tipo di strategie utilizzate).

“Le strategie mnemoniche sono degli aiuti mentali che permettono di ricordare diversi tipi di elementi e informazioni come nuove forme di parole, nomi, date storiche, numeri, formule, regole varie e liste”.
-Barcroft, J.-

Com’è possibile migliorare la metamemoria?

La metamemoria, proprio come la memoria, può essere migliorata. In che modo? Per cominciare, imparando tutto quello che c’è da sapere sul processo mnemonico. Questo significa capire come opera il cervello in ogni fase della memoria.

In altre parole, cosa succede quando codifichiamo un ricordo e quando lo immagazziniamo e lo recuperiamo? Quali cambiamenti avvengono nel cervello? In che modo le emozioni influenzano tutto ciò? (La relazione tra emozioni e memoria è più che dimostrata).

È possibile imparare tutto ciò leggendo e studiando molti testi interessanti sulla memoria. D’altra parte, le regole mnemoniche, già menzionate, possono aiutarci a migliorare questa abilità cognitiva. Detto ciò, lo studio della memoria consente di migliorare anche la metamemoria.

Lo studio della metamemoria

Nelson e Narens (1990) nel loro libro Metamemory: A theoretical framework and new findings affermano che lo studio della metamemoria consta di tre fasi, già menzionate: acquisizione (prima dell’apprendimento), ritenzione (trattenere le nozioni precedentemente acquisita) e recupero consapevole e auto-diretto dell’informazione.

D’altra parte, è possibile esprimere giudizi sulla propria memoria, ovvero sul processo di memorizzazione. Secondo gli autori citati, i giudizi metamnemonici possono essere riassunti in quattro punti del processo di apprendimento (immaginiamo di trovarci di fronte a un compito di memorizzazione):

Prima dell’acquisizione. Gli elementi non sono ancora stati appresi. La persona deve prevedere il grado di facilità di apprendimento del compito in questione (giudizi di facilità di apprendimento).
Durante o subito dopo l’acquisizione. Dopo aver acquisito la memoria, ma prima del test di recupero. Qui la persona stima il livello di conoscenza posseduto (giudizio di apprendimento).
Durante il test. Durante il test, si valuta la memoria che ci si aspetta di possedere in un test successivo dello stesso tipo o di un formato diverso (ciò che chiamiamo “sensazione di sapere o impressione di sapere”).
Dopo il recupero. Il momento del recupero del ricordo. Qui la persona deve esprimere il grado di fiducia o sicurezza con cui ha dato ciascuna delle risposte (giudizio di fiducia).

Così, la metamemoria va oltre la semplice conoscenza della memoria. Se andiamo un po’ più a fondo, ci rendiamo conto che include la conoscenza di tutte le sue funzioni, le sue tappe e potremmo anche dire che include la conoscenza delle strategie mnemoniche che ci possono essere utili.

Conoscere la memoria (metamemoria) vuol dire anche conoscere i suoi punti di forza (e come trarne il massimo vantaggio) e i suoi limiti.

Bibliografia

Barcroft, J. Chapelle, A. (Ed.). (2012). The Encyclopedia of Applied Linguistics. p.3. Hoboken, Oxford, UK: Wiley-Blackwell
Campos, A., & Ameijide, L. (2014). Mnemotecnia de la palabra clave con dibujos y juicios metamnemónicos de personas mayores. Revista Iberoamericana de Psicología y Salud, 5(1), 23-38.
Flavell, J.H., Wellman, H.M. (1975). Metamemory. Minnesota University, Minneapolis.
González, A. (1997). Metamemoria y aprendizaje de textos. Estudios de Psicología, 58, 59-83.
Ruiz, M. (2008). Las caras de la memoria. Madrid: Pearson Educación S. A.

https://www.redalyc.org/pdf/804/80401209.pdf

https://www.tandfonline.com/doi/abs/10.1174/021093997320954854

http://www.imbs.uci.edu/~lnarens/1990/Nelson&Narens_Book_Chapter_1990.pdf






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