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 Le relazioni sociali proteggono il cervello

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
admin Inserito il - 04/03/2021 : 10:26:37
Le relazioni sociali proteggono il cervello

Le relazioni sociali, in particolare la nostra cerchia più ristretta, sono un importante fattore protettivo contro le malattie.

Gli esseri umani sono animali sociali. Tutti i progressi raggiunti dall’umanità si devono alle relazioni sociali: cultura, civiltà, sapere… Sono una necessità di indiscussa importanza anche a un livello più basso.

Le relazioni sociali plasmano la nostra personalità e sono un mezzo per soddisfare i nostri obiettivi personali. Rispondono a una necessità primaria: abbiamo bisogno di contatto fisico, di intimità e di appartenere al gruppo per sentirci tranquilli e al sicuro.

Il sostegno sociale è uno dei fattori di protezione più importanti che esistano contro ogni tipo di malattia. Al contrario, la mancanza di rapporti, l’isolamento sono strettamente collegati a numerosi disturbi o malesseri psichici. Entrare in rapporto con gli altri, quindi, è essenziale al nostro sviluppo e fa bene al cervello. Tanto bene che è in grado di ritardare o ridurre la comparsa del deterioramento cognitivo. Vediamo in che modo.

Riserva cognitiva

Il cervello è plastico: è capace di modificarsi per funzionare meglio e adattarsi alle nuove situazioni, ad esempio ai danni cerebrali. Strettamente correlato alla neuroplasticità, è il concetto di riserva cognitiva.

La riserva cognitiva è la capacità del cervello di tollerare o ritardare la comparsa di sintomi patologici derivati dall’età o da alcune patologie come l’Alzheimer. Questo significa che se siamo dotati di una maggiore riserva cognitiva, questi sintomi compariranno più tardi o in modo più graduale.

Abitudini come quella di impegnarsi in attività o interessi stimolanti, padroneggiare due o più lingue, acquisire nuove conoscenze, praticare uno sport o divertirsi nel tempo libero, aiutano a mantenere attivo il nostro cervello. Tutte queste attività hanno dimostrato di migliorare la nostra capacità di riserva cognitiva.

Le relazioni sociali e i benefici

Il fatto di interagire con altre persone, di avere una rete attiva di amici è stato messo in relazione con numerosi aspetti della salute. Tra le persone più attive socialmente è stato notato un tasso minore di depressione e di frequenza delle malattie, una migliore risposta immunitaria e un minore rischio di infarto.

Entrare in relazione con gli altri, ci arricchisce anche dal punto di vista cognitivo. Senza contare che una vita sociale ricca comporta una serie di sfide per il nostro cervello. Il semplice fatto di dialogare, ci obbliga a prestare attenzione alle parole dell’interlocutore e di ricordare informazioni rilevanti.

Entrare in relazione significa talvolta entrare in conflitto. Questo migliora la nostra capacità di risolvere i problemi. Pianificare, stabilire mete comuni o anticipare la reazione dell’altro ci dà la possibilità di migliorare le funzioni esecutive.

“I buoni amici fanno bene alla salute”.
- Irwin Sarason -

Una protezione per il cervello

Da una parte, le relazioni sociali contribuiscono ad aumentare la nostra riserva cognitiva. Questo meccanismo è stato dimostrato nel corso di numerosi studi. Ad esempio, Bennet e collaboratori hanno scoperto che il mondo delle reti sociali modula il rapporto tra malattia di Alzheimer e prestazioni cognitive. Si è cioè visto che le persone con Alzheimer ma con più contatti, mostravano un degrado cognitivo minore.

Dall’altra, le relazioni sociali apportano benefici che proteggono in modo indiretto il cervello. Lo stress, ad esempio, è un’arma micidiale per il corpo e la mente. Le relazioni ritemprano, apportano punti di vista diversi, offrono appoggio emotivo e la possibilità di fare progetti. Sono una fonte preziosa di strumenti validi per contrastare lo stress. Chi non ha provato una sensazione di benessere dopo una serata con gli amici?

La quantità e la qualità dei rapporti sono collegati a un minore livello di depressione. La depressione, a sua volta, è stata associata a un peggioramento della resa cognitiva e al rischio di demenza.

Infine, gli amici ci aiutano a mantenere uno stile di vita più attivo e sano. Secondo una ricerca, quando interagiamo con gli altri, tendiamo ad adattarci alle regole sociali e ci facciamo coinvolgere in attività più sane. Come è intuibile, uno stile di vita sano si riflette sulla salute del cervello e sulle nostre capacità cognitive.

Bibliografia

Bassuk, S., Glass, T., & Berkman, L. (1999). Social disengagement and incident cognitive decline in community-dwelling elderly persons. Annals of Internal Medicine, 131(3), 220–221.
Eriksson, D. (2015). The influence of social relationships and leisure activity on adult cognitive functioning and risk of dementia: longitudinal population-based Studies (Tesis doctoral). Universidad de Umea, Suecia.
Ybarra, O., Burnstein, E., Winkielman, P., Keller, M. C., Manis, M., Chan, E., & Rodriguez, J. (2008). Mental exercising through simple socializing: social interaction promotes general cognitive functioning. Personality & Social Psychology Bulletin, 34(2), 248–259.

https://journals.plos.org/plosmedicine/article?id=10.1371/journal.pmed.1000316

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/16632311/

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