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 The Divine Cosmos: capitolo 5.1
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Inserito il - 04/08/2008 : 11:48:08  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
The Divine Cosmos: capitolo 5.1

di David Wilcock

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Capitolo Cinque

FORME DI ENERGIA GEOMETRICA SU AMPIA SCALA

di David Wilcock

Abbiamo ora visto l’esistenza di forze a livello quantico che producono strutture geometriche, e che permettono a gruppi di atomi di unirsi insieme in interi più grandi dove la loro identità individuale non è più percepibile. Grazie alle scoperte di Rod Johnson e altri, per spiegare l’esistenza di queste forze ora disponiamo di un modello quantico unificato che ingloba tutti quegli argomenti apparentemente scollegati di cui allo stato attuale si conosce l’esistenza nella teoria dei quanti, come il significato della costante di Plank. In questo capitolo il nostro obiettivo sarà di dimostrare che in un modello eterico veramente Unificato, queste formazioni energetiche continueranno ad esibire la stessa struttura e la stesso comportamento a tutti i livelli di grandezza. Inizieremo la nostra esposizione guardando alla ricerca del dr. Massimo Teodorani e associati sul ricorrente fenomeno delle formazioni di “Plasma Termico” a Hessdalen, in Norvegia. Ci muoveremo poi a rivedere le informazioni riguardo la griglia geometrica di energia di onde di torsione della Terra, argomento del quale abbiamo in gran parte parlato nel capitolo 11 del nostro precedente libro.


5.1 - FORMAZIONI DI PLASMA SULLA TERRA

Il 17 Novembre 2001, la ricercatrice e stimata speaker radiofonica Linda Moulton Howe ha pubblicato un articolo in esclusiva sulle ricerca del dr. Massimo Teodorani e associati riguardante le formazioni anomale di plasma che sono state osservate nella valle di Hessdalen, in Norvegia. La Howe scrisse che nel corso dell’ultima decade, molti testimoni oculari hanno osservato e riferito:

…luci pulsanti e tremolanti che cambiano forma. Un paio di volte negli anni ’90, gli ingegneri Norvegesi hanno investigato sulle luci. Ma la ricerca è diventata più seria lo scorso Agosto 2001 quando alcuni astrofisici italiani si sono uniti si sono uniti agli ingegneri norvegesi in uno studio congiunto con radar, fotografie, videocassette e spettroscopi. I risultati possono essere suddivisi in due categorie: il 95% sono plasma termici e il 5% sono oggetti solidi non identificati. I plasma emettono frequenze radio ad onda lunga e, stranamente, la loro temperatura non varia al variare di grandezza e luminosità.

La Howe, poi, va avanti a citare dal sommario della ricerca di Teodorani et al.:

La maggior parte del fenomeno luminoso è plasma termico;

I globi di luce non sono singoli oggetti ma sono costituiti di molti piccoli componenti che vibrano intorno ad un baricentro comune;

I globi di luce sono in grado di espellere globi di luce più piccoli;

I globi di luce cambiano forma in continuazione;

Il crescere di luminosità dei globi di luce è dovuto [solo] all’incremento dell’area radiante. Ma la causa, e il meccanismo fisico, per il quale viene emessa tale radiazione è tuttora sconosciuta.

Come possiamo vedere da questa lista, abbiamo una formazione che possiede certe caratteristiche in comune con i microcluster, cioè abbiamo una serie di “molti piccoli componenti” di campi energetici sferici (come gli atomi di un microcluster) che “stanno vibrando intorno ad un baricentro comune”. Secondo il dr. Erling Strand, queste formazioni plasmatiche possono rimanere visibili anche fino a due ore, cosa che li rende decisamente diversi dai fenomeni di breve durata delle palle luminose. Come il dr. Teodorani riporta,

…quando rielaboriamo i dati vediamo che molti piccoli globi di luce vibrano intorno ad un baricentro comune. Quindi si tratta di qualcosa come una forza centrale che espelle dei globi, oppure di mini-globi che girano intorno al corpo centrale. E’ piuttosto complicato.

La prossima citazione stabilisce un fatto non osservato nella ricerca di Dmitriev ed altri, sulle formazioni naturali di luce spontanea, ma che si accorda perfettamente con l’idea che queste formazioni di plasma possono comportarsi secondo gli stessi principi geometrici fondamentali dei microcluster, anche se ad un ordine di grande maggiore. In questo estratto abbrevieremo Teodorani con “MT:” e Linda Moulton Howe con “LMH:”, con grassetti aggiunti:

MT: E abbiamo anche osservato durante la fase di analisi che questi plasma sono in grado di assumere svariate forme. Talvolta anche geometriche.

LMH: Anche forme geometriche?

MT: Si. Talvolta anche geometriche. Non ne conosciamo ancora la ragione, ma abbiamo visto qualcosa che era simile ad un rettangolo. Essa ha immediatamente cambiato forma da un plasma amorfo in un rettangolo. E’ accaduto in modo transitorio e l’abbiamo visto ed è nel mio documento, EMBLA 2001: The Optical Mission. (La Missione Ottica)

LMH: Così stavate osservando qualcosa come una sfera di plasma e improvvisamente si è trasformata in un rettangolo?

MT: Esattamente. Inizialmente abbiamo pensato che fosse una sorta di effetto strumentale dovuto alla videocamera. Ma poi abbiamo comparato la foto di questo stesso fenomeno con il video, abbiamo visto che erano la stessa cosa, cioè un plasma, a dispetto di quella forma geometrica, poiché possiamo eseguire determinate analisi studiando la distribuzione della luce, ed anche eseguendo le spettroscopie. Vediamo che questo è un plasma. Quindi è strano: un fenomeno plasmatico che possiamo descrivere ma di cui ancora non possiamo dire quale sia la principale ragione che lo causa.

LMH: Ed è corretto dire che nessuno di voi o qualsiasi altro astrofisico ha mai documentato questo tipo di interazione e trasformazione plasmatica prima d’ora?

MT: No… So che alcuni astrofisici hanno osservato il fenomeno luminoso come globi di luce amorfi, è la prima volta che lo osserviamo quest’anno.

LMH: E perché avete concluso nei vostri documenti scientifici che questi sono plasma termici?

MT: Perché se eseguo una spettroscopia e inserisco lo spettro in una lunghezza d’onda di flusso, quello spettro assomiglia alla tipica curva di Max Planck, che è tipica di un cocktail di ioni ed elettroni. Questo parla molto chiaro. E possiamo anche misurare la temperatura e la temperatura in quel caso era poco più alta della temperatura del sole; 6.500 gradi Kelvin.

Nell’articolo on-line della Howe è riportata la fotografia di questa formazione, ed è visibile una chiara forma geometrica; ricordate che è stata ripresa sia su pellicola fotografica convenzionale sia su videotape. Nell’intervista da qui in avanti il dr. Teodorani ci racconta che questi plasma possono cambiare improvvisamente dimensione senza alcuna variazione nella loro temperatura rilevata, cosa che è certamente un’anomalia dal punto di vista della fisica convenzionale. Nel nostro modello, vediamo che come le dimensioni del plasma si riducono, l’energia mancante si posiziona in una densità di energia eterica più alta. E’ per questa ragione che la temperatura del plasma non varia; parte del plasma è semplicemente uscita dalla nostra densità eterica della materia. Tuttavia può essere ancora rilevata da alcuni strumenti come il radar, solamente non dai nostri organi sensoriali.

Inoltre, il prof. Erling Strand associato di Teodorani ha fotografato circa 34 tracce radio di fenomeni di plasma che si alternavano tra visibilità e invisibilità. Un radar avrebbe indicato posizione e velocità del plasma, ma l’occhio nudo non poteva rilevarne la presenza, e i passaggi tra visibilità e invisibilità erano pressoché istantanei. Questo cambio improvviso di visibilità aggiunge alla prova il fatto che l’energia del plasma si sposta ad una densità più alta di energia eterica quando diventa invisibile. Una prova preliminare indica che il plasma scende improvvisamente a 100° Kelvin o meno quando scompare, il tutto può accadere in meno di un secondo [6]. Tali cambi repentini di temperatura ovviamente non obbediscono alle regole della termodinamica convenzionale: il plasma “un minuto c’è e quello dopo non c’è più”.

Nella sua intervista al sig. Teodorani, Linda Moulton Howe aggiunge un ulteriore supporto alla connessione tra le sfere di plasma, l’invisibilità e le strutture geometriche, come riporta nella sua stessa esperienza in Inghilterra con una formazione di plasma che era visibile solo attraverso un apparecchio a infrarossi:

LMH: Ed è così evidente con almeno dodici anni di resoconti di testimoni oculari in Inghilterra, compresa la sottoscritta, nei quali attraverso un apparecchio ad infrarossi ho potuto osservare quello che sembrava un ovale di luce che cambiava in un quadrato di luce pulsante. L’ho visto insieme ad altre persone e lo potevamo vedere solo attraverso gli infrarossi; non si vedeva ad occhio nudo. (grassetto aggiunto)

Come riportato nel capitolo 11 del libro di Richard Pasichnyk, The Vital Vastness, Volume One (La vastità della Vita, Volume Uno), tali formazioni di plasma sono quasi sempre associate con alcune forme di attività geofisica amplificata. Uno dei più anomali singoli eventi di questo tipo è stato riportato il 30 Novembre 1930 a Tango, in Giappone, e abbiamo aggiunto una nota dopo la prima frase:

C’era un cielo chiaro senza nuvole quando è comparso uno strano arcobaleno, che ha catalizzato l’attenzione. [Nota: quest’arcobaleno pare fosse causato da una distorsione locale del campo di energia eterica in quell’area, per cui la luce visibile si rifrangeva in uno spettro]. Essendo fuori stagione e diverso da qualunque cosa vista prima, quel fatto unico si impresse bene nella memoria di molti. Quando la mattina è poi avanzata, con esso è arrivato anche il rombo e il tremore del suolo. Negli occhi di facce esterrefatte si potevano vedere i riflessi di luci lampeggianti, fiammate blu e ultimi bagliori simili all’aurora, che dipingevano i cieli. Laddove il suolo ha tremato di più, sono apparsi sconcertanti raggi brillanti, palle di fuoco, luci a forma di imbuto e colonne luminose mobili. Verso il Tempio Manpukuzi, si è vista una fila dritta di radiose masse rotonde che ruotavano con considerevole splendore. (grassetto aggiunto)

Tali eventi non sono così rari come molte persone possono credere; semplicemente non sono raccolti e riportati con lo stesso grado di presentazione imparziale che è tipica delle forme convenzionali dei dati scientifici. Sia Pasichnyk sia il dr .Aleskey Dmitriev citano studi che indicano incrementi significativi nel numero di segnalazioni di avvistamenti UFO durante periodi di intensa attività geofisica. Pasichnyk segnala un libro del 1977 di M.A. Persinger e G.F.Lefreneire che misero in un grafico una combinazione di terremoti e segnalazioni UFO su carte geografiche degli USA tra il 1820 e il 1971, e si nota che entrambi i fenomeni “coincidono piuttosto bene” nelle stesse aree e negli stessi periodi. [9]

Quindi, una prova chiara punta al fatto che questi plasma energetici sono emanati direttamente dal centro della Terra, come nel caso di un terremoto, e sono quindi composti dello stesso materiale di cui è composto il centro della Terra. Così, condividiamo l’affermazione di Pasichnyk che il centro della Terra è composto della stessa forma di plasma energetico che vediamo nel Sole: il che spiegherebbe perché le misurazioni di Teodorani e altri mostravano che il plasma aveva la stessa temperatura della superficie del Sole.

Nei prossimi due capitoli, presenteremo prova che i pianeti sono in realtà materia espulsa dal Sole, e quindi composti della stessa sostanza di base del Sole stesso. Infatti, in una cosmologia eterica unificata, tutta la materia si origina in forma di un plasma condensato di Bose-Einstein superconduttore con proprietà geometriche, come detto nel capitolo precedente, prima di raffreddarsi, separarsi e cristallizzarsi in atomi e molecole individuali.


5.2 - LA PROVA CHE IL CUORE DELLA TERRA E’ UN PLASMA LUMINOSO

Gran parte dell’argomento riguardo al centro della Terra plasmatico è stata presentato nel nostro volume precedente, ma per via della loro importanza ripetiamo ancora qui molti dei fatti salienti. La gran parte delle persone istruite sanno che l’area più calda della Terra è nel centro, e che gradualmente si raffredda attraverso gli strati successivi conosciuti come mantello fino ad arrivare infine all’area più fredda sull’esterno della sfera, che è la dura crosta o litosfera. E’ anche importante ricordare che la crosta esterna della Terra è così sottile, comparata al resto della massa terrestre, che se la Terra fosse ridotta alla grandezza di un bicchier d’acqua, la crosta sarebbe spessa e densa solamente come la tensione superficiale della cima del bicchiere stesso. Questo mostra quanto poca materia solida ci sia in realtà sulla Terra.

I geologi convenzionali credono che il centro della Terra sia composto di ferro e nickel. Nella prevalente teoria della “dinamo”, questo centro metallico ruota dentro la terra e girando crea il campo magnetico terrestre. Comprensibilmente, la ragione più forte per la popolarità di questa teoria è la credenza che ci sia bisogno di un pezzo di metallo come il ferro per costituire un campo magnetico. Tuttavia, numerosi ricercatori compresi Schappeller, Searl e Roschin & Godin hanno dimostrato in laboratorio che si può creare un campo magnetico nient’altro che come onda stazionaria di un energia plasmatica di etere luminoso.

Di fatto, tutte le nostre “prove” di ciò che giace nel centro della terra sono indirette, ricavate principalmente attraverso ricerche sugli impulsi sismici che si creano durante i terremoti. Come spiegato nel volume precedente, le onde che viaggiano da parte a parte, conosciute come onde S o onde trasverse, non possono passare attraverso il centro dalla Terra, e questo è quanto ci si aspetterebbe se il centro fosse solido. Pasichnyk fa notare che le onde S potrebbero non attraversare il centro della Terra anche nel caso che esso fosse composto di energia plasmatica compressa.

Tali modelli [basati sul] plasma normalmente verrebbero immediatamente repressi, poiché la scienza convenzionale pensa alla Terra come ad una massa inerte e respinge immediatamente l’idea di un centro plasmatico, perché una tale fonte di energia richiederebbe una continua immissione di energia. Tuttavia, una volta che comprendiamo che sia la gravità sia le onde di torsione sono forme di energia eterica che scorrono continuamente all’interno della Terra, ecco che troviamo una fonte di energia che può passare senza sforzo attraverso la materia fisica e rifornire la fonte di plasma nel centro della Terra. Una gran parte dell’attività energetica di queste onde di torsione avviene ai poli della Terra, allineati con il campo magnetico. Ricordiamo dal primo capitolo che Kozyrev ha scoperto che i maggiori effetti nel campo di torsione si verificano nei pressi del Polo Nord, e Pasichnyk ci ha anche portato molti altri tipi di prova. Per esempio,

Le onde del terremoto viaggiano più veloci lungo l’asse nord-sud dell’interno della terra di quanto non facciano sull’asse est-ovest.

Come detto nel precedente volume, altre osservazioni puntano al fatto che l’attività energetica proveniente dalle regioni polari, in realtà acceleri verso il centro della Terra:

1. Attività di aurora associata con magnetismo e attività solare. L’aurora boreale, o “Luci del Nord”, è una formazione di energia luminosa che si osserva solitamente sopra i poli. Quando l’attività del Sole aumenta, l’aurora diventa più brillante, e l’aurora varia anche in proporzione diretta al campo magnetico terrestre. Quest’aurora ci mostra lo scorrere dell’energia.

2. Aurore a forma di tende ai poli. Dagli studi sulle formazioni dell’aurora, sappiamo anche che sono stati osservati vortici di protoni ed elettroni energetici in formazione elicicoidale, come imbuti super-allungati, che scendevano secondo un moto spiraliforme dentro le regioni polari terrestri ad alti livelli di intensità.

3. Il centro della Terra è troppo caldo per il magnetismo metallico. I metalli non possono mantenere un campo magnetico oltre una certa temperatura cruciale, conosciuta come punto di Curie. Tuttavia, contrariamente ai modelli convenzionali, si è scoperto che le temperature all’interno della Terra crescono molto rapidamente mentre perforiamo verso il basso, e se proseguiamo idealmente il lento incremento estrapolandolo su un grafico, allora a soli 100km o 62 miglia, le temperature nel pianeta sarebbero troppo alte perché i metalli possano produrre un campo magnetico.

4. Anomalie di magnetismo e gravità durante l’eclisse. Durante un’eclisse i campi magnetici terrestri sono indeboliti e questo effetto è abbastanza significativo da mandare in confusione gli uccelli migratori. Durante un’eclisse anche il campo gravitazionale viene alterato, come osservato in vari studi sui pendoli. Entrambe queste osservazioni mostrano che la Terra è continuamente “influenzata” dalla radiazione del campo torsionale del Sole e dalle “particelle” energetiche che vi scorrono attraverso.

5. Inclinazione del campo magnetico della Terra. Se il centro della Terra fosse una dinamo metallica, allora ci aspetteremmo che il suo campo magnetico sia allineato col suo asse di rotazione. Tuttavia, dal momento che il campo magnetico è sfalsato di circa 11° dall’asse di rotazione, il modello della dinamo è inadeguato.

6. Cambi di lunghezza del giorno con attività solare. La lunghezza del giorno (LOD[1]) sulla Terra è la misura di quanto veloce ruoti la terra. Sono state stabilite chiare correlazioni per mostrare una connessione tra la LOD e il livello di attività solare. Ciò mostra una interazione energetica diretta tra il Sole e la Terra di cui il modello della dinamo non poteva tener conto.

7. Cambi nel magnetismo con attività solare. L’attività solare può anche variare la direzione e l’intensità dei campi magnetici terrestri. E’ altamente improbabile che una dinamo gigante dentro la Terra possa subire influenze da cambi tanto esterni.

8. Capovolgimento dei poli, spostamenti e scossoni. Il campo magnetico della Terra possiede una serie di movimenti che il modello della dinamo non può giustificare. Schemi circolari conosciuti come “Chandler’s Wobble” (“Dondolii di Chandler”) vengono continuamente tracciati ai poli, e il campo magnetico può sperimentare improvvisi scossoni e anche completi capovolgimenti dei poli. Una fonte di energia che fluisce liberamente nel centro della Terra, in conseguenza dei cambi del Sole, tiene conto di queste anomalie molto più facilmente rispetto all’idea che il centro della Terra sia un grosso pezzo di metallo solido.

9. Il ruolo della gravità come forza formativa. Nel nostro modello, la gravità è un movimento all’interno della Terra di energia eterica che vi crea materia ed energia in ogni momento. Una volta che andiamo in profondità oltre i 2700km o 1.678 miglia, c’è un grado di forza gravitazionale diretta in uscita dal centro maggiore di quella diretta verso il centro. Ciò mostra il ruolo [importante] della gravità nella formazione del centro della Terra, similmente all’effetto Biefield-Brown, che mostra che la nuvola elettronica negativa corre verso il nucleo positivo. Una volta che l’energia che scorre converge al centro della Terra, una parte di essa torna verso l’esterno, creando queste anomalie gravitazionali.

10. Vento plasmatico che emerge dalla Terra. La sonda spaziale Dynamic Explorer della NASA ha determinato che un vento plasmatico emana dai poli della Terra in aggiunta al vento che scorre dentro i poli. Questo dimostra la qualità dell’energia sia in entrata sia in uscita che avviene in queste aree, che sarà discussa più approfonditamente nei capitolo che seguono.


5.3 - IL MODELLO DEL TERREMOTO ETERICO DI WILCOCK

Basandoci su tutte queste prove, possiamo chiaramente vedere che esiste un rimarchevole parallelismo tra il modello eterico dell’atomo come toroide sferico e le formazioni di plasma di grandi dimensioni come il cuore della Terra. Come Pasichnyk e molti altri hanno documentato, incrementi dell’attività solare sono strettamente correlati con gli incrementi nel numero e nell’intensità dei terremoti sulla Terra. Quando avvengono questi terremoti, spesso si osservano anche formazioni anomale di plasma. Un ulteriore supporto a questo concetto si ha nel fenomeno dei “radar angels”, dove gli operatori radar rilevano frequentemente falsi segnali su aree della Terra geofisicamente attive. La maggior parte dei radar ora sono equipaggiati per schermare questi segnali, che pare siano causati da sfere di plasma in gran parte invisibili che vengono continuamente espulsi dalla Terra nelle regioni sismicamente attive.

E allora, cosa è esattamente un terremoto? Presentiamo quanto segue come una ragionevole supposizione, basata sulle prove presentate nel corso di tutto questo libro:

Si comincia con un’improvvisa ondata di attività energetica, come potrebbero essere i brillamenti solari o altre fonti di cui discuteremo più avanti.

Questa ondata incrementa improvvisamente il quantitativo di energia che scorre nel centro della Terra.

La quantità totale di plasma luminoso nel centro aumenta di conseguenza.

Tuttavia, dalla Terra non c’è una decrescita nella pressione per circondare e contenere il plasma, quindi l’energia extra non ha nessun posto dove andare eccetto l’essere compressa sotto una maggiore quantità di pressione.

Basandoci sulla semplice fisica eterica, se l’ondata di energia è sufficientemente alta, allora questo improvviso incremento di pressione spinge una parte del plasma a dislocarsi in una densità superiore di energia eterica.

Una volta che il plasma raggiunge una densità superiore, può passare agevolmente attraverso la materia fisica di densità inferiore, dando alla Terra quei connotati che noi ora conosciamo e misuriamo.

A questo punto, il plasma non viene più trattenuto nel centro della Terra dalle imponenti forze di pressione, ma è libero di evadere dal centro della Terra grazie alla forza centrifuga.

Ora, in questo stato di densità superiore, il plasma ribolle verso la superficie del pianeta, così come le bolle d’olio emergono verso la superficie dell’acqua.

Dal momento che la pressione scorre sempre dall’alto verso il basso, il plasma si muoverà naturalmente verso l’area di minor densità di energia eterica in prossimità della superficie terrestre.

Lo spazio “vuoto” è molto meno denso della materia solida, e quindi ha una minore densità di energia eterica.

Pertanto, una frattura della crosta terrestre, che è relativamente vuota, possiede una minor densità di energia eterica rispetto alla materia solida circostante.

Il plasma in movimento viene attratto naturalmente in tali fratture

Una volta che il plasma raggiunge questo spazio, la pressione si allevia, e una parte di essa torna a ridislocarsi al suo originale stato di plasma che aveva nel centro della Terra.

Comunque, dal momento che la temperatura è ora molto inferiore, parte del plasma si raffredda immediatamente.

Non appena il plasma improvvisamente si raffredda, cristallizza in nuova materia fisica.

Questa nuova materia si forma quasi subito lungo i bordi della frattura

Ricordate che quando l’acqua cristallizza in ghiaccio, si espande. Similmente, il volume del plasma cresce quando si raffredda (trasformazioni di stato) in materia fisica.

Quando si crea questa nuova materia può essere rilasciata una grande forza esplosiva, dal momento che spinge lateralmente le zolle che stanno intorno al sito della frattura.

Quando ciò avviene può verificarsi un terremoto se la quantità di materia è abbastanza grande da causare uno slittamento lungo la faglia.

In molti casi, parte del plasma rimane in uno stato di densità superiore, e continua a fuoriuscire attraverso la superficie terrestre.

Non appena questa energia attraversa l’atmosfera, può anche non ritornare ad uno stato di densità sufficientemente basso da essere visibile.

Se il plasma rimane ad una densità superiore si formano gli invisibili “radar angels”

Se il plasma torna alla sua densità originale, si possono rilevare le “formazioni di plasma”.

Se il plasma è in uno stato riverberante, o dondolante, può alternarsi tra visibilità e invisibilità, muovendosi su e giù fra due livelli di densità eterica adiacenti, come il prof. Erling Strand ha osservato e filmato in Norvegia.

Certamente, anche i modelli più convenzionali della formazione dei terremoti e la pressione dei movimenti della superficie devono essere tenuti in considerazione; questo è solo un fattore che può dare origine ai cambiamenti più improvvisi. Questo nuovo modello aiuta anche a spiegare il fenomeno dei “tubi di kimberlite”, menzionati sia dal dr. Dmitriev sia dal dr. V.L. Dyatlov. Questo fenomeno, in Russia, è considerato “il grande mistero della geologia moderna”, ed è stato osservato essenzialmente in Alaska. Dapprima i geologi rilevano un’improvvisa esplosione e un’ondata di calore vicino alla superficie terrestre. Se l’area dove è avvenuta l’esplosione è abbastanza vicina alla superficie, si può trivellare ed osservarla. [in alcuni casi, gli Eschimesi sono stati in grado di scavarsi a mano la via verso il sito]. Nel sito dell’esplosione si è scoperto un tubo vuoto allungato nella crosta. Ma cosa molto più sorprendente, e remunerativa, l’interno del tubo era completamente pieno di file di diamanti!

Normalmente si ritiene che i diamanti e altri cristalli simili necessitino di parecchie migliaia di anni per formarsi, invece in questi casi pare che si formino istantaneamente. Questo discorso assumerà più senso per noi nel Capitolo 10, quando studieremo il lavoro del dr. Krasnoholovetz e altri, i quali hanno scoperto che campi di torsione creano naturalmente maggiore durezza e cristallizzazione in ogni materia alla quale sono esposti. I metalli che vengono esposti ad apparecchi generatori di onde di torsione diventano significativamente più duri e più cristallizzati nella loro forma, e i campi di torsione possono anche creare formazioni di microcluster nell’acqua e in altri composti. Dunque, una formazione di plasma contiene campi torsionali ad alta intensità, pronti a comprimersi in cristalli geometrici in un batter d’occhio.

Un lettore acuto dovrebbe comprendere che c’è un altro possibile effetto in questo modello dei terremoti. In tale modello, quando c’è un’improvvisa ondata di incremento energetico nella Terra, il plasma viene spinto ad una densità superiore e fugge dal centro della Terra. Questo in genere crea un terremoto, laddove si crea nuova materia. Tuttavia è anche possibile che se gli incrementi di energia avvengono più lentamente e regolarmente, allora l’intera dimensione del centro stesso potrebbe gradualmente espandersi senza dislocarsi in una densità superiore. Questo, in genere, incrementerebbe l’intera dimensione del pianeta stesso.

Ciò si accorda certamente con il modello quantico che abbiamo proposto nei capitoli precedenti, dal momento che abbiamo visto con i microcluster, i quasi-cristalli e i condensati di Bose-Einstein che gli atomi possono raggrupparsi in gruppi più grandi che formano una singola identità. La chiave di lettura qui è che quando a queste strutture viene aggiunta sufficiente energia essi continuano ad espandersi di grandezza.. I microcluster iniziano come atomi individuali che poi si “fondono” in formazioni cristalline più grandi. I quasi-cristalli possono essere cresciuti ad oltranza proprio come ogni altro cristallo, e ancora continuano a mantenere un’identità individuale. Anche un condensato di Bose-Einstein (superconduttore) può essere espanso in grandezza con l’aggiunta di nuova energia, tuttavia continua a comportarsi come se fosse un atomo unico. Nel nostro modello, tutte le strutture base a tutti gli ordini di grandezza nell’Universo si comportano in accordo a questi stessi principi energetici, e sono in grado di espandersi se vi viene immessa una più grande quantità di energia.

Quindi, la Terra dovrebbe essere capace di crescere continuamente in grandezza dal momento che il suo cuore viene continuamente rifornito di nuova energia eterica, proprio come avviene nella crescita di un organismo. Questa previsione si concretizza nella scienza della “Tettonica ad Espansione Globale”.

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