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 Episodi della vita di Yogananda Paramahansa
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Inserito il - 25/07/2008 : 12:56:18  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
Episodi della vita di Yogananda Paramahansa

da lista_sadhana

Le lunghe sere d'estate trovavano spesso il M. assorto in discussioni
spirituali con i discepoli nel portico dell'eremitaggio di Encinitas. In una
di queste occasioni il discorso si volse ai miracoli, e ilM. disse: "La
maggior parte degli uomini è interessata ai miracoli e desidera vederne
compiere. Ma il mio M., Sri Yuktèswarji, che aveva il dominio su tutte le
forze naturali, aveva opinioni molto severe su questo argomento. Poco prima
ch'io lasciassi l'India per tenere le mie conferenze in America, egli mi
disse: 'Risveglia negli uomini l'amore di Dio, non attirarli con esibizioni
di poteri straordinari'. "Se io camminassi sul fuoco o sull'acqua, e
riempissi tutte le sale del Paese con cercatori di curiosità, quale bene ne
risulterebbe? Vedete le stelle, le nuvole e l'oceano. Vedete la nebbiolina
sull'erba. Può alcun miracolo compiuto dall'uomo eguagliare questi fenomeni
essenzialmente inesplicabili? Ma anche così, pochi esseri umani sono indotti
dalla natura ad amare Iddio, il Miracolo di tutti i miracoli".

A un gruppo di giovani discepoli tendenti a procrastinare, il M. disse:
"Dovreste pianificare la vostra vita. Dio creò la routine. Il sole splende
fino al crepuscolo, e le stelle fino all'alba".

"La saggezza dei santi non è forse dovuta a favori speciali elargiti dal
Signore?", chiese un visitatore. "No", rispose il M. "Che alcune persone
abbiano meno realizzazione divina di altre non dipende dal fatto che Iddio
limiti il dono della Sua grazia, ma è perchè la maggior parte degli uomini
impedisce alla Sua luce sempre presente di attraversarli liberamente. Quando
rimuovono il buio schermo dell'egoismo, tutti i Suoi figli possono
egualmente riflettere i Suoi raggi d'onniscienza".

Un visitatore parlava, sprezzante, della cosiddetta idolatria vigente in
India. Il M. disse quietamente: "Se un uomo che sta seduto ad occhi chiusi
in una chiesa, permette ai propri pensieri di soffermarsi su argomenti
mondani - gl'idoli del materialismo! - Dio si rende conto che non lo si sta
adorando."Se un uomo, inchinandosi davanti a un'immagine di pietra, la vede
quale simbolo che gli ricorda il divino onnipresente Spirito, Iddio accetta
la sua devozione".

"Vado nelle montagne per restare solo con Dio", uno studente informò il M.
P. rispose: "Non avanzerei spiritualmente in questo modo. La tua mente non è
ancora pronta per concentrarsi profondamente sullo spirito. Ituoi pensieri
si soffermeranno per la maggior parte sui ricordi delle persone e dei
passatempi mondani, anche se vivrai in una grotta. L'eseguire con animo
allegro i doveri terreni, insieme alla quotidiana meditazione, questa è la
vita migliore".

Dopo aver lodato un discepolo, il M. disse: "Quando ti si dice che sei
buono, non devi rilassarti, ma cercare di diventare anche migliore. Il
continuo miglioramento di te stesso rende felice te, quelli che ti stanno
intorno, e Dio".

La rinuncia non è una cosa negativa, bensì positiva", disse il M."Non è che
una rinuncia all'infelicità". Non si deve pensare ad essa come a una vita di
sacrificio; è piuttosto un divino investimento, col quale i nostri pochi
centesimi di autodisciplina renderanno l'interesse di un milione di dollari.
Non è saggezza forse spendere le monete d'oro dei nostri giorni fuggevoli
per acquistare l'Eternità?".

Guardando una domenica mattina i mazzi di fiori che decoravano la chiesa, il
M. disse: "Dio è Bellezza, perciò Egli creò la leggiadria nei fiori affinchè
parlino di Lui. Più d'ogni altra cosa nella natura essi suggeriscono la Sua
presenza. Il Suo volto luminoso ci guarda dalle finestre dei gigli e dei
non-ti-scordar-di-me. Nella fragranza della rosa Egli sembra dire:
'CercaMi!'. Questa è la Sua favella; altrimenti mantiene il silenzio. Espone
i Suoi manufatti nella bellezza del creato, ma non rivela che Egli stesso vi
è nascosto".

Due discepoliresidenti nell'eremitaggio chiesero al M. il permesso di fare
una gita per visitare degli amici. P. rispose: "All'inizio della vita del
rinunciante non è bene mescolarsi troppo spesso con la gente del mondo. La
mente si buca come un setaccio, e non riesce a trattenere le acque della
percezione di Dio.Fare delle gite non vi porterà la realizzazione
dell'Infinito". Poichè era abitudine del Guru daresuggerimenti, non comandi,
egli aggiunse: "E' mio dovere mettervi in guardia quando vedo che vi
incamminate nella direzione sbagliata. Ma fate come volete".

"Sulla terra, Iddio cerca di evolvere l'arte univerasale del giusto vivere
incoraggiando nel cuore degli uomini i sentimenti fi fratellanza e di
rispetto per gli altri", disse il M. "Egli non ha perciò concesso a nessun
popolo d'essere completo in se stesso. Ai membri d'ogni razza Egli diede
qualche attitudine speciale, qualche genio unico, coi quali dare un
contributo specifico alla civiltà del mondo."La pace sulla terra si otterrà
più presto mediante uno scambio costruttivo, fra le nazioni, dei loro tratti
migliori. Trascurando i difetti di una razza, noi dobbiamo discernere ed
emulare le sue virtù. E' importante notare che i grandi santi della storia
hanno impersonato gli ideali di tutti i paesi e le più alte aspirazioni di
tutte le religioni".

La conversazione del maestro era vivace e punteggiata di similitudini. Un
giorno egli disse: "Io vedo quelli che sono sul sentiero spirituale come in
una gara. Alcuni scattano; altri avanzano piano. Un certo numero di essi
cammina perfino all'indietro". Un'altra volta osservò: "La vita è una
battaglia. Gli uomini combattono i loro nemici interiori, l'avidità e
l'ignoranza. Molti vengon feriti dai proiettili dei desideri".

Il M. aveva sgridato parecchi discepoli per mancanza di efficienza
nell'esecuzione dei loro compiti. Essi si sentivano molto tristi; allora Y.
disse: "Non mi piace sgridarvi, perchè tutti voi siete tanto buoni. Ma
quando vedo delle macchioline su un muro bianco, sento il dovere di
toglierle".

P. e alcune persone stavano viaggiando in auto per visitare un ritiro SRF.
Un vecchio, con un fardello sulla schiena, si affaticava procedendo sulla
strada calda e polverosa. Il M. fece fermare la macchina, chiamò l'uomo e
gli diede del denaro. Pochi minuti dopo Y. disse ai discepoli: "Il mondo e
le sue terribili sorprese! Noi viaggiamo in macchina e un uomo così vecchio
cammina a piedi. Tutti voi dovreste prendere la decisione di sfuggire al
timore degli imprevisti maya. Se quello sfortunato avesse la realizzazione
di Dio, povertà o ricchezza non avrebbero alcuna importanza. Nell'Infinito
tutti gli stati di coscenza sono tramutati in uno solo: sempre nuova
Beatitudine".

"Signore, quale passo dell'Autobiografia di uno Yoghi ritenete essere il più
ispirante per un uomo comune?", chiese uno studente. Il M. riflettè un poco,
poi disse: "Queste parole del mio Guru, Sri Yukteswar: "Dimentica il
passato. La condotta umana non darà mai affidamento finchè l'uomo non sarà
ancorato nel Divino. Tutte le cose miglioreranno in avvenire, se farete uno
sforzo spirituale adesso'".

"Dio ci ricorda, anche se noi non Lo ricordiamo", disse il M. "Se egli
dimenticasse per un secondo la creazione, tutto sparirebbe senza lasciar
traccia. Chi, se non Lui, trattiene nel cielo questa palla di fango che è la
terra? Chi se non Lui spinge gli alberi e i fiori a crescere? E' Dio solo
che sostiene il battito del nostro cuore, digerisce il nostro cibo e rinnova
giornalmente le cellule del nostro corpo. Eppure, quanti tra i Suoi figli
Gli rivolgono un pensiero?".

"La mente", disse P. "E' come un miracoloso elastico che si può tendere
all'Infinito senza che si strappi":

"Come può un santo prendere su di sè il karma cattivo altrui?", chiese un
allievo. Il M. rispose:"Se vedeste un uomo che sta per colpire un altro,
potreste mettervi davanti a questi e lasciarvi colpire al suo posto. Questo
è ciò che fa un grande M. Egli vede nelle vite dei suoi devoti, quando
effetti deleteri del loro cattivo karma del passato stanno per abbattersi su
di loro. Se lo ritiene saggio, egli adopera un certo metodo metafisico col
quale trasferisce su di sè le conseguenze degli errori dei propri discepoli.
La legge di causa-effetto opera meccanicamente e matematicamente; gli yoghi
sanno come sviare le sue correnti.
"Poichè i santi sono consci di Dio di quale Essere eterno e inesauribile
Energia Vitale, essi possono sopravvivere a colpi che ucciderebbero un uomo
normale. La loro mente non viene minimamente influenzata da una malattia
fisica o dalle disgrazie di questo mondo".



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