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Inserito il - 01/02/2008 : 12:57:20  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
Mercanti di Immortalità 2

di: Alessio Mannucci - ecplanet.net


Nel XXII secolo sarà possibile creare un uomo totalmente sintetico. Lo ha affermato Craig Venter, lo scienziato americano noto per aver annunciato la creazione di un cromosoma artificiale, durante un'intervista alla rete televisiva inglese BBC.

«La creazione di un intero genoma umano in una provetta sarà possibile già in questo secolo - ha affermato Venter - ma non credo che succederà, perché tutti noi scienziati siamo contrari ad esperimenti di questo tipo sugli uomini. Questo non esclude però che nel prossimo secolo qualcuno lo faccia, oppure cerchi di cambiare singole parti del Dna per migliorare alcune caratteristiche fisiche». Venter ha anche escluso che le sue ricerche, specie quelle sulla creazione di batteri sintetici, possano essere usate per fabbricare armi batteriologiche: «Il nostro laboratorio ha chiesto il controllo di un comitato etico fin dai primi esperimenti - ha spiegato il genetista - e anche adesso tutte le nostre ricerche sono esaminate attentamente da un comitato bioetico statale. Esperimenti simili ai nostri sono svolti nei laboratori di tutto il mondo, l'importante è che siano sempre controllati e resi pubblici».

“Questo non esclude però che qualcuno, prima o poi, lo faccia, oppure cerchi di cambiare singole parti del DNA per migliorare alcune caratteristiche fisiche”, ha detto Venter.


Recentemente, ricercatori italiani dell'Istituto San Raffaele-Telethon per la Terapia Genica (HSR-TIGET) hanno modificato un DNA difettoso grazie alla tecnica del “gene targeting”, una forma di modificazione genetica mirata, messa a punto da Mario Capecchi, premiato quest'anno con il Nobel, che si basa su modelli di malattia genetica sperimentali costruiti mediante animali da laboratorio geneticamente modificati, di cui si studia l'evoluzione pere verificare l'efficacia di potenziali terapie.

Le metodiche per la realizzazione di un gene targeting variano a seconda dell'organismo utilizzato. Su “Mus musculus” (il comune topo), ad esempio, si seguono i seguenti passaggi: realizzazione a partire da batteri di un costrutto di DNA da bersagliare, che contiene tipicamente parte del gene target, un gene reporter ed un marker di selezione; inserimento di questo costrutto all'interno di cellule staminali embrionali di topo in coltura; selezione delle cellule che presentano un inserimento corretto, e loro iniezione all'interno dei tessuti di un embrione di topo; nascita dei topi chimera, con corredo genetico modificato o meno, e selezione degli animali geneticamente modificati.


La prima scoperta importante di Capecchi risale al 1980, quando dimostrò che mediante la tecnologia del DNA ricombinante (sequenze di DNA artificiale ottenuto mediante combinazione di materiale genetico proveniente da organismi diversi) era possibile introdurre molecole di DNA nel nucleo di cellule di mammiferi utilizzando un ago di vetro molto sottile. Questa metodologia, detta “microiniezione”, risultò molto efficiente e consentì di inserire e studiare la funzione di nuovi geni nelle cellule coltivate in laboratorio e suggerì ad altri ricercatori di utilizzarla per produrre animali geneticamente modificati introducendo i nuovi geni nello zigote, che è la cellula da cui si origina un embrione.

Successivamente, Capecchi dimostrò che i geni introdotti nelle cellule si inserivano in maniera casuale nel genoma cellulare, ma sempre con lo stesso orientamento. Egli ipotizzò quindi che nelle cellule può esistere un meccanismo che determina la cosiddetta “ricombinazione omologa” tra molecole di DNA con sequenza uguale e usò questo meccanismo per sostituire un gene-malattia (mutato) con un gene sano.

Capecchi usò la ricombinazione omologa anche per introdurre mutazioni o modificazioni in punti specifici di qualsiasi gene e decise di sperimentare questa tecnica su cellule staminali embrionali di topo. Nel 1984 iniziò a collaborare con Martin Evans per imparare come coltivare le cellule embrionali geneticamente modificate e generare topi chimera geneticamente modificati. In quegli stessi anni, Smithies dimostrò che utilizzando la ricombinazione omologa era anche possibile eliminare un gene dal patrimonio genetico di una cellula (“knock-out genico”). Iniziava così l'era del gene targeting. L'uso di questa procedura per valutare la funzione di singoli geni in un organismo vivente è diventata routine, e oggi è utilizzata in centinaia se non migliaia di laboratori in tutto il mondo. Negli ultimi venti anni è stata analizzata la funzione di oltre 7mila geni attraverso la tecnologia del gene targeting associata alle cellule staminali embrionali.


Proprio di recente, ricercatori della Stanford School of Medicine, in California, basandosi su esperimenti condotti su topi transgenici, hanno annunciato di aver isolato una proteina responsabile dell'invecchiamento della pelle, la “NF-kappa-B”, e che, limitando la sua presenza, le cellule epidermiche si riproducono più velocemente donando alla pelle maggiore spessore (i risultati sono stati pubblicati sull'ultimo numero di Genes and Development).

Howard Chang, responsabile dello studio, sostiene che il fenomeno dell'invecchiamento della pelle sia dunque reversibile. «Abbiamo rilevato sorprendenti prestazioni di riparazione e di crescita della pelle», ha commentato il dottor Chang. Ma bloccare la proteina NF-kappa-B potrebbe produrre anche effetti collaterali incontrollabili. Per il momento, dunque, i ricercatori puntano alla scoperta di tecniche che agevolino la rigenerazione dei tessuti dopo gli interventi chirurgici e in caso di ferite, soprattutto per i meno giovani.

Sempre recentemente, un equipe di ricercatori statunitensi ha creato una nuova razza di topi in cui è stato introdotto un gene che sembra averli resi immuni al tumore (la ricerca è stata pubblicata sul Journal of Cancer Research). L'equipe USA ha selezionato alcuni esemplari di una razza di topo con alta propabilità di sviluppare il cancro in cui ha introdotto il gene “Par-4”, crendo così una mostruosa nuova stirpe che, a differenza dei genitori, non sviluppa cellule tumorali e vive più a lungo. Gli scienziati ritengono che il gene Par-4, noto dai primi anni '90, abbia un ruolo nell'attivare il sistema di “morte programmata delle cellule”, il sistema utilizzato dal corpo per eliminare gli esemplari vecchi o danneggiati.

L'idea che si possa manipolare eugeneticamente l'organismo umano, al folle scopo di bloccare l'invecchiamento (come se si potesse fermare il tempo), tuttavia, continuerà a produrre mostruosità anti-scientifiche che aspirano, del tutto irrazionalmente, a conseguire l'immortalità fisica.


Durante TransVision 2007, la conferenza annuale della World Transhumanist Association, si è parlato delle ultime novità in fatto di crionica, estensione delle capacità fisiche e cognitive, intelligenza artificiale, mind uploading. I transumanisti sono convinti di poter arrivare a vivere anche fino a mille anni, trasferendo la coscienza in nuovi corpi.

L'autore e regista Francesco Patierno ha dedicato il documentario "Nascita del Superuomo” proprio all'Associazione Transumanisti. Come dice lui stesso: “Il punto di vista transumanista è a metà tra la filosofia e la medicina, porta interrogativi etici oltre che medici. Stabilire i limiti è molto difficile, ma la sensazione è che non si possa tornare indietro dopo certe scoperte”.

I transumanisti sostengono la neo-eugenetica, l'idea cioè che l'uomo debba poter modificare la natura a proprio piacimento, in particolare per combattere malattie, invecchiamento e morte, grazie alle possibilità offerte dalle nuove tecnologie (ingegneria genetica, bio-nanotecnologia, bionica ecc.). Vorrebbero addirittura liberare l'umanità da emozioni come la paura, lo stress, l’insicurezza. I transumanisti sembrano già aver deciso che cosa è buono e cosa è meglio per l'umanità. Riguardo ad esempio la possibilità di interconnettere il cervello con computer e macchine, alla Matrix, attualmente in via di sperimentazione, non è per niente scontato che ci condurrà ad un vero miglioramento, anzi.

Il fine che si pongono i transumanisti ricorda il folle progetto nazista della soluzione finale. Anche se si spaccia come liberale, il progetto transumanista va decisamente verso una presunta nuova "razza superiore", metà uomo e metà macchina, immortale grazie alla medicina rigenerativa e agli innesti cibernetici, che dominerà sulle altre. E se in futuro la nostra Terra non potrà più ospitarci, il nostro corpo potrà adattarsi alla vita su altri pianeti dove saremo liberi di essere perfetti e felici.

Negli USA, la World Transhumanist Association punta ad allungare a dismisura la vita e intanto invita a ibernarsi in attesa dei progressi della biologia. Alla modica cifra di 150mila dollari per l'intero corpo e di appena 80mila per “surgelare” il solo cervello. Fondata nel Connecticut da Nick Bostrom, attualmente ricercatore all'Università di Oxford, ha già succursali sparse in tutto il mondo, Italia compresa. Sono quasi mille le persone che hanno chiesto di essere crioconservate per poi essere “scongelate” in un futuro anche lontanissimo, quando sarà possibile essere rianimati e resuscitati.

La ricerca scientifica transumanista è orientata esclusivamente al perseguimento del benessere fisico dei più abbienti e facoltosi, mediante la medicina rigenerativa, mentre trascura urgenze umanitarie come quella dell'Aids o dei cambiamenti climatici. Basti pensare che le industrie farmaceutiche dedicano solo il 15% dei loro fondi per la ricerca e tutto il resto al marketing, all'esplorazione biomedica, alla ricerca (patologica) del profitto economico. Alcune pillole anti-invecchiamento che verranno messe in commercio per allungare la vita di qualche anno costeranno circa 100.000 dollari l'una.

La tecnofilia transumanista è di fatto una perversione “cyborghese”: si producono in laboratorio topi con cervello umano, banche di cellule staminali, si consumano embrioni in modo selvaggio, mentre nei paesi in via di sviluppo si muore per dissenteria e non si curano malattie da tempo debellate negli stati ricchi.


Lee M. Silver, in “Remaking Eden”, dichiara che l'ingegneria genetica umana è inevitabile perché “il mercato globale regna sovrano”. Egli afferma che questo condurrà a una maggiore stratificazione sociale e alla fine a specie umane separate, i “Gen Rich” e i “Natural”. I Gen Rich controlleranno l'economia, i media e l'istruzione, mentre i Natural faranno i lavori servili (e comprenderanno il 90% della popolazione).

I fautori delle nuove tecnologie genetiche, d'altronde, riconoscono apertamente che l'uso di queste ultime condurrà a disuguaglianze maggiori tra gli abitanti del mondo. Dicono che dovremo semplicemente abituarci. Si va affermando un nuovo credo religioso: la fede nella neo-tecnologia, in cui si ripone la speranza di sconfiggere il dolore, la sofferenza, perfino la morte.


In “Rapture: How Biotech Became the New Religion”, il giornalista scientifico Brian Alexander ha indagato il mondo dell'ingegneria genetica concentrando l'attenzione su quei scienziati che stanno provando ad estendere radicalmente la vita umana e su quelli che credono fermamente che l'immortalità sarà presto alla portata di tutti. Miller Quarles è colui che ha fondato la Cure Old Age Disease Society che è poi diventata la Geron, società biotech californiana che sostiene la ricerca delle cellule staminali. John Sperling, il miliardario fondatore della University of Phoenix, ha creato una clinica anti-invecchiamento chiamata Kronos. Cynthia Kenyon, scienziata seria, critica, scettica, che è riuscita ad estendere la vita di animali da laboratorio, ha ispirato una nuova compagnia che creerà farmaci allunga-vita. Nel 2003, si è cominciato a lavorare sull'ingegneria genetica della linea germinale, cioè l'alterazione genetica delle cellule che compongono lo sperma, con lo scopo di eliminare le malattie dalla linea ereditaria. William Haseltine, CEO della Human Genome Sciences, ha dichiarato che “l'obiettivo è vivere per sempre”, e che ciò sarà reso possibile dalla medicina rigenerativa.

L'uso di farmaci a base di statine per abbassare il colesterolo, ad esempio, sono figlie di questa cultura, e, effettivamente, gli attuali 70enni o 80enni prendendo regolarmente questi farmaci camperanno fino a 122 anni. La terapia genica, che già si pratica da diversi anni, tuttavia, non ha dato finora grossi frutti. Il caso di un bambino, in Francia, che soffriva di una grave immuno-deficienza - “bubble-boy defect” – curato con una terapia genica, ha dimostrato tutta l'inefficacia e l'estrema pericolosità di cure di questo tipo: il veicolo usato per inserire nell'organismo il gene curativo ha attivato un gene che causa il cancro.


“La nuova religione transumanista promette una vita eterna, esseri perfetti, felicità e benessere permanenti, una sorta di Eden sulla Terra creato dalla scienza e dalle nuove tecnologie. Non sono solo i 'bio-utopiani' a riporre questa fede nelle biotecnologie, ma, oramai, chiunque legga un quotidiano viene indotto a credere che il miracolo sia effettivamente dietro l'angolo. I promotori del bio-nanotech, della genomica, le corporations, devono pur giustificare in qualche modo gli enormi investimenti nel campo. E quale miglior modo se non quello di illudere i consumatori che esisteranno cure per ogni malattia, che sarà possibile debellare il dolore e addirittura vincere la morte ?”.

È in questo modo che si configura una vera e propria religione, un culto del tutto irrazionale che arriva a trascendere la stessa logica scientifica, fornendo al mondo globalizzato e secolarizzato una nuova fede: non più nell'aldilà, ma solo nell'aldiquà.


Data articolo: gennaio 2008

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