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Inserito il - 18/01/2007 : 13:03:34
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Dissolvere la paura e la sfiducia: rinnovare la psiche delle persone e delle nazioni
di Hilary Pinder
C'è un famoso detto nel Talmud: "Non vediamo le cose come sono, le vediamo come noi siamo"
Questo grano di saggezza ha implicazioni di vasta portata. Ci dice che è la nostra percezione di una data situazione che guida il nostro comportamento in risposta ad essa.
Così, paradossalmente, se vogliamo cambiare ciò che vediamo nel mondo, il modo più efficace per farlo è di trasformare quelle esperienze e consuetudini interiori (quelle di paura e sfiducia) che condizionano la nostra percezione.
Guarire il pianeta è un lavoro interiore!
La Psicosintesi ci può aiutare.
In primo luogo alcune informazioni: la Psicosintesi è stata sviluppata da Roberto Assagioli, uno psichiatra italiano, nel ventesimo secolo. E' un corpus di conoscenze e tecniche intese ad aiutare gli individui ad operare la sintesi della loro personalità, per poi portarla sotto il controllo dell'Anima.
Ritorniamo al tema della trasformazione personale.
La psicosintesi offre su questo punto due tecniche apparentemente semplici.
Assagioli chiama la prima "la tecnica di disidentificazione e identificazione".
Essa è studiata per aiutare gli individui ad allentare progressivamente il controllo dei propri modelli d'identificazione con alcuni aspetti della loro personalità. Per alcuni è il corpo fisico; per la maggioranza è il corpo astrale (o emozionale), la vita del desiderio; per altri è la mente.
Questa semplice tecnica, praticata quotidianamente, può aiutarci a trovare e realizzare l'"IO", il centro permanente di coscienza e infine, al di là di ciò, ad identificarci con l'Anima.
La seconda tecnica che possiamo adottare per cambiare la nostra esperienza nel mondo esterno e quella di agire "come se" la situazione fosse diversa da modo in cui la percepiamo: comportarci come se stessimo aspettando una risposta positiva, anziché negativa, dall'Universo.
Poiché ci comportiamo positivamente, evochiamo una risposta positiva.e incoraggiati, rispondiamo nuovamente in modo positivo.
Si rompe così un circolo vizioso e un altro, potenzialmente virtuoso, viene creato al suo posto.
Tutto ciò sembra semplicistico ma funziona veramente, ammesso che ci sia la VOLONTA' di cambiare quelle che spesso sono le abitudini di una vita.
Mi piacerebbe ora rivolgere l'attenzione agli scritti delle Chiese Cristiane della Pace.
John Macmurray, filosofo di Oxford e scrittore quacchero, scrisse un libricino intitolato "Salvare dalla paura". E' lungo solo dieci pagine, ma sono le più potenti dieci pagine che io abbia mai letto. Egli spiega che la cosa peggiore secondo lui riguardo alla paura è che, se ci diamo per vinti, essa tende attraverso la proiezione a far verificare proprio ciò che temiamo di più.
L'essenza del proposito di Cristo sulla Terra, secondo Macmurray è di salvare l'umanità dalla paura. Egli dice: "La missione di Gesù era quella di. riconoscere la paura nel cuore degli uomini e sostituirla con la fiducia e la speranza: liberarci da una vita sulla difensiva per sostituirla con una vita basata sulla libertà e sulla spontaneità: rendere la vita piena e ricca al posto di una vita ansiosa e limitata, alla quale le nostre paure ci condannano."
Ma in che modo?
Gesù, dice Macmurray, era convinto che l'unica cura per la paura fosse l'Amore. Gesù disse:"Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri, come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri".
Macmurray richiama l'attenzione sulla frase fondamentale "come io ho amato voi",suggerendo che nel dire queste parole Gesù esprimeva la sua fiducia nella naturale reciprocità dell'Amore. Egli contava sull'inclinazione della natura umana, di rispondere all'Amore con l'Amore. Sembra esservi in ciò un ordine naturale. Macmurray vede come compito primario della Chiesa Cristiana quello dell'Amore che genera Amore su scala molto più ampia: quello della riconciliazione umana universale. In ogni caso tra individui o nazioni, qualcuno deve fare la prima azione positiva affinché vi sia la possibilità di trasformare un circolo vizioso che si perpetua da sé, in un circolo virtuoso in grado di organizzarsi da sé.
Nel contesto della riconciliazione internazionale piuttosto che interpersonale, vorrei attingere all'opera di John Paul Lederach, un attivista e accademico mennonita, che ha lavorato nel campo della trasformazione del conflitto per molti anni e in molte culture.
Nel suo libro "Preparing for peace: conflict transformation across cultures"(Prepararsi alla pace: trasformazione del conflitto attraverso le culture), egli espone un quadro per costruire una pace sostenibile a lungo termine, che unisca il lavoro sia degli attivisti che dei mediatori. Entrambi i gruppi condividono il traguardo del cambiamento sociale e di una crescente giustizia tramite strumenti pacifici.
I Quaccheri, un'organizzazione religiosa fondata in Inghilterra da Gorge Fox nel 1652, furono dapprima chiamati "Figli della Luce". I primi visionari quaccheri includono William Penn, che nel 1693 scrisse "Essay towards the present and the future peace of Europe"(Saggio per una pace presente e futura in Europa) nel quale fece proposte concrete per l'insediamento di un Parlamento europeo, e questo 100 anni prima della Rivoluzione francese.
I quaccheri hanno una lunga tradizione di lavoro come mediatori nei conflitti internazionali. I mediatori scelgono di mantenersi in contatto con entrambe le parti in una disputa. La loro preoccupazione è che la verità venga detta e ascoltata, cercando di creare un ambiente che possa includere tutte le parti coinvolte nel conflitto in un dialogo aperto e creativo. Essi facilitano i processi che rendono possibile la legittimazione degli interessi di tutti coloro che sono coinvolti, e il progressivo riconoscimento di un terreno comune.
Questo tipo di mediazione può richiedere molto tempo per ridurre la tensione in un conflitto internazionale, riducendo il livello della reciproca sfiducia e antagonismo. Creando nel problema uno spazio che includa una chiara articolazione delle necessità e degli interessi di tutti coloro che sono coinvolti e tenendoli fermi nella Luce, la mediazione può rimuovere molti degli ostacoli astrali del pregiudizio e della sfiducia, al fine di focalizzare l'energia e l'attenzione su aree che fanno una genuina e sostanziale differenza.
Vorrei darvi un esempio tangibile di questo tipo di opera di mediazione in cui sono stata coinvolta durante il 1998.
Una clausola particolare, in una soluzione d'intesa per il commercio, veniva presentata per la rinegoziazione all'Organizzazione del commercio mondiale.
L'intesa era sui Diritti della proprietà intellettuale e garantiva, tra le altre cose, i diritti dei contadini indigeni nei paesi in via di sviluppo riguardo alle risorse genetiche delle loro piante.
In un dibattito che era diventato fortemente polarizzato tra nazioni sviluppate e in via di sviluppo, il contributo dei Quaccheri fu di produrre un certo numero di documenti da discutere, che presentavano chiaramente le diverse prospettive su questa clausola chiave.
Il nostro scopo era di aiutare a dissolvere l'inutile paura e sfiducia e focalizzare gli sforzi creativi sui temi concreti in questione.
John Paul Lederach parla dell'azione pacificatrice che coinvolge un certo numero di energie apparentemente contraddittorie, o paradossi Se queste energie fossero tenute insieme in tensione piuttosto che in antitesi, il loro potenziale creativo potrebbe essere fortemente intensificato.
Vorrei toccare due di questi paradossi, in relazione al nostro tema di dissolvere la paura e la sfiducia tra le persone e le nazioni.
Il primo è la tensione tra giustizia e compassione (energie di primo e secondo raggio).
Lederach dice: "Assicurare la giustizia implica sostegno per coloro che hanno recato danno, per un chiaro riconoscimento dei torti fatti, e per rimettere le cose a posto. La compassione, d'altra parte, implica perdono, compassione ed un nuovo inizio. La compassione è orientata a sostenere le persone che hanno commesso un ingiustizia, incoraggiandole ad andare avanti.Il paradosso punta nella direzione di un processo ricostruttivo , caratterizzato dalla passione a stare con gli oppressi, abbracciare la Verità e mettere le cose a posto, e nell'avere compassione per gli altri, rispettando perfino i nostri nemici e ricostruendo i rapporti attraverso la comprensione ed il perdono."
L'esempio di questa sintesi tra giustizia e compassione, che proprio ora mi risulta molto chiara a livello globale, è il lavoro della Commissione per la riconciliazione e la verità in Sud Africa.
Il secondo paradosso al quale Lederach si riferisce è la tensione tra vedere il cambiamento sociale come un processo di trasformazione personale o sistemica. Da una parte esso dipende da ciò che Paulo Friere chiama coscientizzazione (consapevolezza contestuale del sé) e l'impegno a cambiare a livello personale, dall'altra parte dal cambiamento di sistemi oppressivi, per raggiungere una più equa distribuzione delle risorse.
Ancora una volta non si tratta di uno o dell'altro: egli ci incoraggia a considerarli entrambi contemporaneamente.
Precedentemente, nel mio discorso ho messo l'accento sulla necessità di trasformazione personale e ho suggerito alcune semplici tecniche per raggiungerla. Ora vorrei affrontare il tema della trasformazione sistemica.
A livello macro ciò di cui parliamo è il processo di sintesi planetaria: il movimento evolutivo dall'identificazione con la nostra nazione-stato fino all'identificazione con quel più grande tutto che è l'umanità.
Assagioli affronta la sintesi nazionale e planetaria da un punto di vista psicologico. Egli descrive le nazioni come entità psicologiche, non semplicemente come un aggregato di individui. Anch'esse hanno l'equivalente nazionale del corpo fisico, emozionale e mentale. Questi, insieme, formano una personalità nazionale con caratteristiche ben definite e relativamente stabili.
Ma, poiché la nazionalità è un fenomeno relativamente recente, il grado di integrazione che molte nazioni hanno raggiunto è relativamente basso.
Assagioli paragona il benessere delle nazioni a quello degli adolescenti, che fanno valere i propri diritti, sono indipendenti ed aggressivi.
Pochi pensano che le relazioni internazionali siano attualmente caratterizzate da quel g4enere di bisogni che troviamo alla base della gerarchia di Maslow: sopravvivenza, sicurezza e identità, cioè quelle relative ai tre chakra inferiori.
La parte di una nazione consapevole del sé è rappresentata da una minoranza di artisti e pensatori che cercano di risvegliare e sviluppare la vera coscienza della nazione, rappresentando il passato e mettendo in rilievo lo sviluppo futuro.
Il sé di una nazione, il suo vero centro spirituale è il superconscio, come quello di un individuo. Questo più alto livello di coscienza tende ad apparire improvvisamente in individui eccezionali, come Gandhi o Mandela, e in un periodo di crisi come quello attuale.
Assagioli vede il processo di sintesi planetaria come un movimento progressivo dal gruppo alla nazione e a gruppi di nazioni in cerchi sempre più ampi, finchè alla fine esso include l'umanità intera.
Se guardiamo all'Europa, possiamo vedere una chiara testimonianza del realizzarsi di questo processo, con il suo sviluppo quale unità economica e ora tendenzialmente come unità politica.
Assagioli ci ricorda che lo stesso ciclo mondiale ha un importante effetto condizionante su questo processo di sintesi planetaria.
Siamo all'inizio di un nuovo ciclo mondiale (l'Era dell'Acquario). I periodi di transizione tra un era e l'altra, sono sempre accompagnati da confusione, caos e conflitti, poiché le vecchie forme vengono infrante e le nuove non sono ancora pronte per prenderne il posto.
Con il ciclo mondiale e l'immaturità nazionale che stimolano costantemente il contenuto astrale dell'esperienza, è fondamentale che tutte le persone orientate mentalmente prendano la distanza da sentimenti ed emozioni circostanti, che minacciano di intrappolarle.
L'esercizio di disidentificazione, che ho già menzionato, è un buon metodo per realizzare ciò e per avere una giusta prospettiva.
E' anche di vitale importanza che i leader nazionali siano capaci di aiutare la loro nazione a disidentificarsi dai limitati interessi settoriali che minacciano di dominare la vita nazionale, deviare i valori nazionali e distorcere la loro espressione nel mondo.
E' necessario che essi siano capaci di creare una coscienza nazionale che possa accettare ed integrare tutti gli elementi separati e in competizione, una coscienza che possa dimostrare il suo impegno per il bene di quel più grande tutto che è l'umanità.
Le Nazioni Unite sono la manifestazione, finora imperfetta e parziale, del vero Centro Spirituale dell'Umanità: il Sé Planetario.
Ancora sul tema della trasformazione sistemica, mi piacerebbe ora parlarvi di un nuovo emozionante approccio nel quale sono stata coinvolta negli ultimi due anni, chiamato Lavoro delle Costellazioni. Ha le sue origini nella terapia familiare.
Questo approccio ha avuto origine in Germania ed è stato sviluppato da Bert Hellinger, un tempo prete cattolico.
Sebbene sia scaturito dalla terapia familiare, viene ora applicato ad ogni genere di problema relazionale difficile e a situazioni di conflitto: familiari, interculturali, organizzative, comunitarie ed internazionali.
E' fondamentalmente un approccio sistemico, che ritiene il comportamento individuale come prodotto di forze sistemiche operanti in noi a un livello che va oltre la nostra consapevolezza cosciente. Queste forze sistemiche sono descritte come ordini.
Chi ha un problema mette in scena una rappresentazione virtuale della propria situazione, utilizzando volontari che non hanno alcuna conoscenza, né coinvolgimento con il sistema in questione.
In questo modo si crea una mappa fisica vivente del sistema e delle forze che vi operano.
Chi guida il lavoro di gruppo, lavora con le rappresentazioni (che riportano solo le sensazioni somatiche e le emozioni) per scoprire i legami sistemici e la fonte del dolore che viene portata all'interno del sistema. Successivamente, attraverso un processo di riequlibrio, il sistema viene portato in un nuovo stato di equilibrio o di soluzione nel quale i rapporti sono stati corretti, ogni persona ha trovato il proprio posto e l'Amore può fluire di nuovo liberamente.
Può essere un processo profondamente commovente sia per chi ha il problema, che per i volontari che lo rappresentano.
Quando partecipai per la prima volta ad un seminario sulla costellazioni familiari, circa nove anni fa, sentii di essere stata testimone di un miracolo.
Potreste chiedervi: che cosa ha a che fare tutto questo con il dissolvimento della paura e della sfiducia?
Una delle osservazioni fenomeniche che emerge continuamente nel lavoro delle costellazioni è che sembra che molti di noi vivano in un mondo di emozioni secondarie e cioè: paura, ansia, sensi di colpa, ecc. Queste emozioni secondarie, viene suggerito, sono una copertura ed una difesa rispetto ad un emozione primaria di perdita.
Questa è invariabilmente la mancanza di connessione, la mancanza di Amore.
Il processo delle costellazioni rende possibile la scoperta di una perdita primaria e il ristabilire quella connessione spontanea, la reciprocità dell'Amore dato e ricevuto, che Macmurray chiama "Linfa vitale della Comunità Umana."
Il processo delle costellazioni ci permette di andare oltre la paura e la sfiducia ristabilendo i legami di Amore.
Riassumendo, vi invito a chiedervi: "Che cosa è per voi l'opposto della paura?"
E' la fiducia.?
E' l'amore.?
Potrebbe essere la speranza.?
Mentre scrivo improvvisamente realizzo che queste sono le grandi virtù cristiane:
fede, speranza e carità o amore.
.e la più grande di tutte è l'Amore!
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Hilary Pinder è diventata quacchera nel 1998 e ha fatto carriera nella consulta per lo sviluppo organizzativo e delle relazioni industriali, spendendo ultimamente due anni della gestione delle relazioni internazionali della Società degli Amici, i Quaccheri, in Britannia. E' anche presidente della Fondazione di educazione e psicosintesi. Dal 1998 è direttrice non esecutiva della Scott Bader Company. Ella descrive il suo attuale lavoro esaminando dal punto di vista organizzativo il passaggio dall'Era dei Pesci all'Era dell'Acquario e i meccanismi del settimo raggio che sta sopraggiungendo.
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