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Inserito il - 10/01/2006 : 11:45:53
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Google Video; Sony impunita; Microsoft sfigata coi DVD HD
by Paolo Attivissimo
__Google entra nel video___
http://attivissimo.blogspot.com/2006/01/googleces.html
Al CES di Las Vegas, Google ha lanciato Google Video, un servizio dal quale si possono scaricare legalmente video a pagamento a prezzi che partono da 5 centesimi di dollari, secondo The Inquirer e BBC.
I video disponibili includono Star Trek (le serie Voyager e Deep Space Nine, a due dollari a puntata), immancabile in qualsiasi servizio Internet che aspira a far breccia fra gli smanettoni, e molti altri telefilm in lingua originale, come il classico I Love Lucy e i più recenti CSI e Survivor. La CBS ha dichiarato che metterà in Google Video tutto il proprio catalogo di telefilm, e le partite dell'NBA saranno disponibili 24 ore dopo essere state disputate.
Per ora la parte a pagamento dell servizio è disponibile soltanto per Windows, ma Larry Page di Google ha detto che la versione Mac è pronta a metà e che stanno lavorando sodo ad altre versioni (Sony Playstation 3 e iPod di Apple, e forse anche Linux).
L'interfaccia, come consueto quando c'è di mezzo Google, è strepitosamente semplice: si digita l'argomento di interesse e compare una griglia di fotogrammi iniziali dei vari filmati (gratuiti o meno). Cliccando sul fotogramma, parte in streaming un'anteprima del filmato di qualità più che accettabile. E naturalmente tutto funziona anche in Firefox, senza obbligare nessuno a usare Internet Explorer o ad installare programmi appositi. Lo streaming usa Flash 7.0 di Macromedia, che solitamente è già presente nel computer dell'utente.
Alcuni video sono anche scaricabili sul computer dell'utente per essere visti in seguito: questo richiede un apposito programma, scaricabile dal sito di Google. In alcuni casi esiste anche l'opzione Day Pass, che consente di "noleggiare" un video per ventiquattro ore a un prezzo inferiore a quello di acquisto. I video a pagamento sono protetti da un sistema anticopia creato da Google, di cui per ora si sa poco o nulla, se non che bisogna essere collegati a Internet quando si guarda il video.
Le implicazioni di privacy di questo sistema sono abbastanza evidenti: Google può sapere esattamente cosa guardate e quando lo guardate, oltre a cosa cercate in Rete e (se usate Gmail) anche cosa scrivete nella vostra posta elettronica.
La cosa più interessante è che Google Video permette anche ai privati di mettere in vendita i propri filmati, con transazioni protette tramite carta di credito. Nasce anche un nuovo canale di distribuzione di programmi: telefilm che vengono cancellati perché godono di scarso successo televisivo presso il pubblico generico ma hanno un seguito di fan molto appassionato (Firefly, Smallville) possono uscire dalle pastoie dei palinsesti e dei direttori di rete per farsi finanziare direttamente dai telespettatori.
La novità insomma è ghiotta, ma per il momento è limitata agli utenti USA per i video a pagamento, principalmente a causa del diritto d'autore, le cui regole per i telefilm sono particolarmente complicate e variano da paese a paese.
E' un altro passo verso la fine della televisione "uno a molti", dove c'è qualcuno che trasmette e tutti gli altri possono soltanto scegliere se ricevere o spegnere. Così come Internet ha permesso a noi tutti, e non più soltanto a chi ha i soldi per pagarsi un giornale, di far conoscere la propria opinione agli altri tramite le parole, servizi come questo promettono di fare la stessa cosa anche nei confronti della televisione. Direttori di network, tremate e cominciate a studiare. La resistenza è inutile: adattarsi o perire.
__Pena lievissima per Sony e i suoi CD infetti__
http://attivissimo.blogspot.com/2006/01/virusony.html
Dopo aver infettato con il proprio software illegale, spione e dannoso migliaia di computer tramite i propri CD anticopia protetti dal sistema XCP, Sony se la cava in tribunale con una punizione davvero modesta.
The Inquirer riferisce infatti che dopo la class action avviata contro Sony dallo Stato di New York, la multinazionale si era impegnata a togliere dal mercato i CD infetti. Poi Sony ha proposto un accordo extragiudiziale: chi (solo negli USA) ha acquistato i CD infetti riceverà sette dollari e mezzo a e il diritto di scaricare da Internet un album. Il giudice di New York ha approvato quest'accordo.
Secondo BBC, l'accordo comprende anche alcune promesse da parte di Sony. Smetterà di usare il sistema anticopia XCP; per i sistemi anticopia futuri, renderà facilmente reperibile un programma di disinstallazione; e si consulterà con gli esperti di sicurezza alla ricerca di eventuali rischi derivanti dal sistema anticopia, impegnandosi a correggere eventuali falle prodotte dall'anticopia. Tutto qui.
Sony, quindi, lascia il tribunale sostanzialmente impunita. Ha infettato migliaia di computer con del software che sapeva essere fallato e dannoso e che apriva una falla di sicurezza in tutti i Windows nei quali veniva suonato uno qualsiasi dei propri CD anticopia protetti con il sistema XCP. Sette dollari e mezzo sono un insulto ai tanti che si sono trovati col computer menomato e hanno dovuto reinstallare tutto semplicemente perché hanno suonato un disco nel proprio computer. Per non parlare del fatto che tutti i legittimi acquirenti di CD Sony danneggiati da questo sistema anticopia fallato nel resto del mondo non si prendono un soldo.
Se uno spammer o un intruso informatico facesse una cosa del genere, quanti anni di carcere si prenderebbe?
__Ma Microsoft porta sfiga? Debutta l'HD-DVD, la censura digitale fa un altro passo__
http://attivissimo.blogspot.com/2006/01/ces.html
Al mega-show dell'elettronica di consumo, il CES, che si tiene in questi giorni a Las Vegas, doveva debuttare formalmente l'HD DVD, il successore ad alta definizione del DVD. Kevin Collins, di Microsoft, ha infilato il disco in un lettore Toshiba e pigiato Play. E non è successo nulla. La demo è stata un disastro. Lo riferisce Canada.com riporta una notizia della AP.
Figuracce a parte, sta profilandosi una battaglia di standard fra HD DVD (favorito da Intel e Microsoft) e Blu-Ray di Sony (chissà se anche questo prodotto Sony includerà un virus). Invece di accordarsi su un formato universale, i colossi del settore hanno deciso che i film del prossimo futuro dovranno essere distribuiti in due versioni reciprocamente incompatibili, con costi, confusioni e disagi conseguenti che, come al solito, sarà il consumatore a pagare.
La cosa più inquietante di questi successori al DVD è la severità dei loro sistemi anticopia. I film verranno proiettati al cinema includendo delle impercettibili modifiche alla colonna sonora che contengono un codice; se qualcuno registra un film usando una telecamera al cinema e lo riversa su HD-DVD, la registrazione includerà anche questo codice, che il lettore riconoscerà, rifiutandosi di suonare il disco piratato. Lo stesso può accadere, per esempio, per i telefilm durante la trasmissione in TV.
Questo fermerà forse i pirati organizzati? Improbabile, visto che basterà presumibilmente sostituire la colonna sonora usata al cinema con quella tratta dal DVD (o HD-DVD) corrispondente o ripulire la colonna sonora da questi codici usando software di editing audio. Potrebbe invece mettere in crisi l'utente onesto: supponiamo che vogliate registrare una puntata di un telefilm che contiene questi codici anticopia. La registrazione (legittima) è perfetta, ma il lettore si rifiuterà di mostrarvela, perché gli risulta che sia una copia pirata.
Immaginate che questo sistema venga esteso ai telegiornali, o ai reportage televisivi, o alle dichiarazioni dei politici. Per il privato cittadino diventa impossibile conservarli, sia per tramandarli alle generazioni future, sia per non dimenticare. E' come se diventasse impossibile conservare un articolo di giornale. Il potenziale di censura è degno di "1984" (il libro di Orwell, non lo spot Apple).
Ciao da Paolo.
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.- (C) 2006 by Paolo Attivissimo (www.attivissimo.net).
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