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Inserito il - 07/12/2005 : 12:54:37
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Attenti agli inviti del Grande Fratello; Brevetti, IE verrà modificato; IBM adotta OpenDocument
by Paolo Attivissimo
__[IxT]Attenti agli inviti del Grande Fratello__
Ricevo numerosissime segnalazioni di un e-mail d'invito molto sospetto, che parla di selezioni per il prossimo Grande Fratello: il testo integrale dell'invito è nel mio blog e non lo cito qui per evitare i soliti filtri antispam troppo zelanti.
Il messaggio ha vari motivi per essere considerato sospetto:
-- proviene da un indirizzo che non è riferibile a Mediaset o alla casa di produzione del Grande Fratello, ma è un indirizzo generico che chiunque potrebbe avere aperto (webcasting@eutelia.net);
-- contiene un errore di battitura molto insolito (danarro), tipico dei messaggi-trappola di phishing, che sembra indicare che il testo sia stato scritto o trascritto da un non italiano;
-- il link contenuto nel messaggio non porta a un sito riferibile al Grande Fratello, ma a http://www.terzodesiderio.biz/gf , che attualmente risulta vuoto e con la pagina principale "in costruzione" con una scritta in ideogrammi credo cinesi (se qualcuno sa cosa vogliono dire, lo scriva nei commenti);
-- il nome di dominio Terzodesiderio.biz è registrato in modo che il vero titolare sia anonimo, tramite WhoisGuard.
Secondo le indagini pubblicate da Magnaromagna,
http://www.magnaromagna.it/notizie/249.html
il sito linkato nell'"invito" nasconde (o nascondeva) un dialer: uno di quei simpatici programmi autoinstallanti che cambia la connessione a Internet facendola passare attraverso un numero a pagamento. Il dialer funziona soltanto con Windows usato in combinazione con Internet Explorer; chi non usa Internet Explorer per navigare, come si raccomanda da anni, non corre pericolo.
Secondo Sophos, il dialer in questione è Eocha/B, e altera le impostazioni di Internet Explorer in modo da fargli ritenere sicuri e affidabili numerosi siti-trappola, come baciamistupido.biz, dolcezze.biz, nanobyte.biz e altri dai nomi più esplicitamente pornografici:
http://www.sophos.com/virusinfo/analyses/dialeochab.html
__Internet Explorer verrà modificato a causa dei brevetti software__
Secondo The Register, Microsoft modificherà il funzionamento di Internet Explorer per aggirare un brevetto software molto controverso:
http://www.theregister.co.uk/2005/12/05/ie_tweaks/
Il brevetto è detenuto dalla microscopica Eolas Technologies insieme alla University of California, che hanno fatto causa a Microsoft nel 1999 e hanno vinto, ottenendo una sentenza che prevede che Microsoft paghi 520 milioni di dollari più gli interessi perché Internet Explorer contiene funzioni, in particolare l'accesso ad applicazioni interattive, che violano appunto il loro brevetto.
Microsoft ha fatto ricorso in appello e il processo è stato rifatto: ora deve dimostrare che il brevetto violato non è valido, se vuole salvarsi dalla megamulta.
La validità del brevetto Eolas è molto dubbia fra gli addetti ai lavori, ma l'Ufficio Brevetti USA l'ha riesaminato a settembre e l'ha ritenuto valido, e così Microsoft se la vede brutta. Da qui la scelta di modificare IE.
Le modifiche dovrebbero arrivare a gennaio 2006 sotto forma di patch per chi ha già installato Internet Explorer. A partire dai primi mesi del 2006, invece, usciranno nuove versioni di Windows 2000 e XP che conterranno direttamente le modifiche a IE.
Dal punto di vista degli utenti, il cambiamento dovrebbe essere comunque modesto: si ipotizza che possa trattarsi di dover cliccare un paio di volte in più per poter accedere alle applicazioni embedded, principalmente quelle in ActiveX, tramite IE.
Dettagli tecnici a parte, casi come questo dimostrano che il problema dei brevetti software non colpisce soltanto le piccole aziende di software, ma anche i colossi, e può portare il settore informatico alla paralisi. Sei anni di lite legale sono un'eternità in informatica.
__IBM adotta il formato OpenDocument__
La scusa che il formato OpenDocument è supportato soltanto da OpenOffice.org e qualche altro programma di nicchia regge sempre meno. Infatti IBM ha annunciato che la prossima versione del suo pacchetto di rete per la collaborazione e la produttività in ufficio, denominato Workplace Managed Client 2.6 e in uscita a inizio 2006, userà il formato OpenDocument (ODF) e supporterà anche i formati Microsoft. WMC è stato finora dedicato alle grandissime aziende (dal milione di utenti in su), e quindi è un peso massimo nel settore, composto da Lotus Notes, dal portale WebSphere e da un sistema di e- mail e messaggistica istantanea:
http://www.regdeveloper.co.uk/2005/12/05/ibm_office_odf/
Secondo IBM, l'interesse principale per questa sua scelta proviene dai paesi emergenti (come la Cina o il Brasile), che stanno iniziando solo ora a digitalizzare la propria amministrazione e hanno capito il problema insito nell'adottare un formato di digitalizzazione di cui non possano disporre a proprio piacimento: per accedere ai propri dati, dovrebbero sempre dipendere da chi è titolare dei diritti di quel formato. E pagare, pagare, pagare, senza alcuna garanzia che potranno leggere tutto quello che hanno scritto se, fra una decina d'anni, il formato non viene più supportato dal fornitore.
Microsoft ha finora rifiutato di supportare ODF e ha recentemente annunciato che sottoporrà il proprio nuovo formato, Office Open XML, a un ente di standardizzazione perché venga ratificato appunto come standard. Ma IBM si è unita al coro di dubbi riguardanti questo annuncio: aspettiamo e vediamo cosa succede davvero, perché gli annunci sono facili da sfornare, i risultati davvero liberi da cavilli un po' meno. Arthur Fontaine, manager IBM per Workplace Managed Client, parla chiaro: "Vorremmo vedere qual è il risultato finale di questi standard, se il movimento open source li trova compatibili, e se dallo standard viene omesso qualcosa che verrà sfruttato dal singolo fornitore".
Con questa mossa, anche IBM sembra voler entrare in competizione con Microsoft Office, OpenOffice.org e StarOffice di Sun nel settore delle applicazioni d'ufficio, almeno al livello delle grandi aziende, ma la cosa interessante è che sfrutta il formato aperto e libero per conquistare più facilmente i clienti. L'open source, insomma, fa bene agli affari.
Ciao da Paolo.
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.- (C) 2005 by Paolo Attivissimo (www.attivissimo.net).
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