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Inserito il - 30/08/2004 : 10:11:16
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Oltre 100 arresti negli Usa per reati sul Web
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2004/08_Agosto/25/arrestiusa.shtml
L'inchiesta è durata oltre un anno
25 agosto 2004 - Corriere.it
Oltre 100 arresti negli Usa per reati sul Web
Nel mirino degli inquirenti le e-mail indesiderate, le truffe telematiche e la diffusione di virus e materiale pornografico (Olycom) WASHINGTON - Negli Usa è scattato un giro di vite contro chi commette crimini informatici e, in particolare, fa «spamming». In tutti gli stati dell'Unione, infatti, sono stati effettuati nelle ultime settimane oltre cento arresti: un'attacco frontale a chi diffonde materiale indesiderato sul Web. Lo riferisce il New York Times, anticipando i risultati di un'inchiesta su cui riferirà il ministro della giustizia John Ashcroft.
I CAPI D'ACCUSA - I capi d'accusa vanno dall'invio di e-mail indesiderate, appunto il cosiddetto «spamming», all'utilizzo di numeri di carte di credito altrui per acquisti on-line, il «furto d'identità», passando per la diffusione di virus e di materiale pornografico. Si tratta della più grande retata contro criminali telematici da quando, in dicembre, il Congresso degli Stati Uniti aveva approvato una norma che mette fuorilegge la produzione e la diffusione di materiale pubblicitario non richiesto. La stessa norma inasprisce le sanzioni contro gli autori di reati informatici, che oggi rischiano fino a cinque anni di carcere.
L'INCHIESTA - A cacciare i banditi di Internet è stata una squadra composta da agenti dell'Fbi, la polizia federale, e da dipendenti di società che operano sul Web. Per quasi un anno, gli investigatori hanno controllato, dal loro quartier generale di Pittsburgh, in Pennsylvania, i traffici loschi che si muovono lungo i canali telematici. E, finalmente, sono scattate le manette ai polsi dei colpevoli, reali, non virtuali. L'inchiesta, denominata «Operation Slam Spam» (Operazione sgomina spam), si prefigge di «aumentare la fiducia e la disponibilità nei confronti delle legittime comunicazioni via e-mail», come si legge in un comunicato stampa della Direct Marketing Association, un gruppo che sostiene l'uso 'pulitò di internet e che ha contribuito a finanziare le indagini con una donazione di 500.000 dollari.
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