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Anello Verde
Membro liv.0
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Inserito il - 07/12/2025 : 22:09:02
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In un poema dello Scheikh Tadili un faqir esclama:
Oh miei fratelli, il mio impasto non è fermentato e sono venuto dallo Scheikh Tadili perché mi dia il lievito, e lo Scheikh Tadili è il mio protettore.
Il simbolismo del lievito qui evocato è particolarmente significativo: per fare del buon pane non sono sufficienti la farina, l’acqua, il sale e tanto lavoro per preparare l’impasto; è necessario il lievito che lo fa fermentare e crescere con il giusto volume in modo armonioso e fragrante. Altrimenti nonostante tutti gli sforzi non si potrà ottenere che del pane azzimo.
Il panettiere dopo aver mescolato accuratamente gli ingredienti lavora fino a ottenere un impasto liscio ed elastico, in seguito lo stesso va lasciato lievitare per il tempo necessario protetto da un panno umettato, così da restare caldo, umido e poter respirare. In tal modo avviene la fermentazione che opera la trasmutazione del prodotto. In modo simile il neofita, con il patto, riceve l’influenza spirituale nel proprio cuore. Il processo di cui si parla deve necessariamente avvenire al coperto e nel segreto, poiché è solo in tal modo che, per assonanza, possono esserci i primi bagliori di svelamento del vero segreto iniziatico, permettendo così al gusto e all’amore per le cose spirituali di crescere nell’iniziato. È solo mantenendo esteriormente il segreto che si può sperare di accedere al vero segreto interiore.
Analogamente al lievito che fa crescere il pane attualizzando le potenzialità contenute nell’impasto, l’influenza spirituale può dare inizio al processo che farà passare dalla potenza all’atto le possibilità dell’iniziato. Per far fiorire le qualità del murid non basta quindi il lavoro di anni o di una vita su di un impasto senza questo simbolico lievito: è il lievito che fa passare dall’esteriore all’interiore, è il lievito che apre alla prospettiva dell’intuizione spirituale. In sua assenza tutte le attività rituali e non, le letture, gli studi, le visite a differenti turuq e le frequentazioni di personalità eminenti potranno portare solo al raggiungimento di scopi secondari.
Così come l’impasto deve cuocere nel forno per poter diventare pane, allietando tutti con il suo profumo, il suo gusto e le sue qualità nutritive, nell’iniziato deve essere attizzato quel fuoco interiore che distrugge tutte le contingenze limitanti che fanno parte di lui, così da liberarlo dai legami e dagli ostacoli che gli impediscono d’elevarsi a uno stato superiore. Come ci insegna lo Sheikh Tadili: la realtà dell’amore essenziale fa sì che tutte le ustioni prodotte dal suo ardore si sviluppino in tutte le viscere e gli intestini, finché il suo corso si estenda alla natura dell’intero essere. Solo così potrà nascere l’uomo nuovo, rigenerato, benedizione, luce e aiuto per tutto il creato.
Le vere turuq hanno ricevuto, custodiscono e trasmettono a chi ne è degno questo lievito, o in altri termini quest’influenza spirituale viva e vivificante; ogni rapporto o legame con quelle che pretendono di esserlo ma non lo posseggono andrebbe accuratamente evitato. Fonte: https://ilsufismo.wixsite.com/il-sufismo
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