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 Come fa l'alcol a danneggiare il fegato?
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Inserito il - 27/09/2025 : 10:38:00  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
Come fa l'alcol a danneggiare il fegato? Scoperto il meccanismo chiave dell'infiammazione (e come evitarlo)

L'infiammazione del fegato per consumo cronico di alcol sarebbe dovuta al malfunzionamento di un recettore intestinale.

27 settembre 2025 - Chiara Guzzonato

Fegato e alcol: una relazione molto complicata.

Non è un mistero che il consumo cronico di alcol può danneggiare gravemente il fegato infiammandolo. Ora uno studio pubblicato su Nature ha scoperto il motivo:

sembra che l'alcol sia in grado di disattivare un "sistema di allarme" immunitario presente nell'intestino, consentendo ai batteri cattivi di lasciare il loro habitat naturale passando al fegato e causando l'infiammazione.

Questo sarebbe il meccanismo chiave dietro ai danni tipici dell'epatopatia alcolica – detta ALD, dall'inglese alcohol-associated liver disease.

PROCESSO REVERSIBILE. Ogni anno in Italia muoiono oltre 17.000 persone a causa di malattie legate al consumo di alcol: l'ALD è una delle conseguenze più gravi del bere, ma non esistono ancora terapie che la curino a parte l'astinenza.

Questa ricerca accende una speranza in questa direzione: oltre a individuare il meccanismo che causa l'infiammazione, infatti, gli esperti hanno anche scoperto (per ora solo sui topi) un modo per ribaltare il processo, chiudendo la strada alla fuga di batteri e ristabilendo l'ordine.

FUORI CONTROLLO. Il colpevole dell'infiammazione sarebbe un recettore chiave dell'intestino chiamato recettore muscarinico M4 (mAChR4), che in chi consuma alcol regolarmente sarebbe presente in quantità notevolmente ridotte.

Il mAChR4 è una sorta di "sistema di vigilanza" che, in circostanze normali, ordina alle cellule caliciformi di formare dei piccoli "posti di blocco" chiamati passaggi antigenici associati alle cellule caliciformi (GAPs, dall'inglese goblet-cell-associated antigen passages).

Questi GAPs permettono a piccoli frammenti di batteri di passare alle cellule immunitarie per un veloce controllo che consenta di verificare l'assenza di microbi intestinali. Quando però l'attività di mAChR4 viene ridotta, i batteri non vengono bloccati e passano in abbondanza fino al fegato.

POSSIBILI TERAPIE FUTURE. La buona notizia è che in uno studio successivo condotto sui topi gli scienziati sono riusciti a bloccare questo meccanismo e invertirlo:

stimolando una via di segnalazione chiamata interleuchina 6 (IL-6), è stato possibile riattivare le funzioni di mAChR4 e ristabilire la formazione di GAPs, bloccando il flusso incontrollato di batteri intestinali verso il fegato.

Quanto scoperto, seppur necessiti di essere confermato da studi umani più approfonditi e ampi, ha un grande potenziale terapeutico per una malattia che, finora, non aveva alcuna cura.

https://www.nature.com/articles/s41586-025-09395-z

da focus.it

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