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 Vita liquida: consumismo per colmare il vuoto
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admin
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Inserito il - 19/09/2019 : 09:32:16  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
Vita liquida: il consumismo per colmare il vuoto

Alcune volte compriamo più per noia o per impulso che non per effettivo bisogno. Perché lo facciamo?

Tutto in questa vita è in continuo cambiamento: la politica, i valori, i diversi modi di pensare e di relazionarsi, l’educazione, il mondo del lavoro… Oggigiorno viviamo in una società globalizzata, segnata dal consumismo e dalla perdita dei punti fermi del passato, che ha come conseguenza una forte sensazione di incertezza e di disorientamento, un sentirsi del tutto perduti…Conduciamo una vita liquida.

Il filosofo e sociologo Zygmunt Bauman ha parlato di tutto questo e ha plasmato in molte delle sue opere la commovente realtà in cui la società odierna è immersa: la vita liquida, quella da cui emerge la fragilità dei legami affettivi, la crescita della diseguaglianza e la disconnessione generale. Uno scenario confuso, ma che richiede velocità, egoismo e individualismo.

La società attuale e la vita liquida

Bauman afferma che la società liquida si basa su tutto ciò che è temporaneo, instabile, privo di sostanza ed effimero. Tutto ha la sua data di scadenza. I social network rivestono un ruolo fondamentale in ciò, visto che permettono di rimanere connessi e, al tempo stesso, disconnessi gli uni agli altri. Scopriamone di più.

Il consumismo promette qualcosa che non può essere realizzato: la felicità universale. E pretende di risolvere il problema della libertà, riducendola alla libertà del consumatore.
-Zygmynt Bauman-

L’eterno vuoto del consumismo nella vita liquida

L’uomo liquido vuole essere un cittadino senza catene, responsabilità né impegni. È solo alla ricerca di nuove esperienze, nuovi rischi, per cui tende a non consolidare le proprie radici. Tutto ciò che inizia resta incompleto, senza una conclusione né un punto e a capo. Tutto è passeggero e superficiale…

In questo modo, dentro di lui si sviluppa una costante sensazione di vuoto esistenziale, che non sa come colmare (sempre ammesso che se ne renda conto). Da qui il rischio di lasciarsi trascinare da una costante corrente di rinnovamento, nella quale il consumismo o l’acquisto di beni materiali diventano grandi protagonisti. È mediante questi ultimi, infatti, che l’essere umano cerca di riempire quel vuoto esistenziale.

Il problema è che il vuoto del non essere non si colma con il possesso di qualcosa. Non è la quantità ciò che appaga, bensì la costante insoddisfazione che, nonostante i nostri sforzi, non fa altro che intrappolarci nell’assenza di sostanza.

I desideri insoddisfatti ci invitano a fantasticare su altri desideri, i quali nascondono carenze e bisogni, soprattutto se l’attenzione è orientata al mondo esterno, anziché a quello interno. Al giorno d’oggi, nulla è esente dallo stato liquido della nostra società. E, di conseguenza, la nostra individualità diventa vuota e instabile e, a volte, sfocia in disturbi della personalità, in crisi di ansia o depressione.

Nel mondo contemporaneo, tutte le idee di felicità si concentrano in un negozio.
-Zygmunt Bauman-

Il consumismo responsabile

Cosa fare dinnanzi a così tanto caos e a tanto vuoto? Come colmare il nostro Io? Imparare a scorrere come l’acqua è una delle possibili soluzioni. Si tratta di adattarci alle diverse circostanze, come l’acqua fa con il suo contenitore.

Per questo motivo, coltivare la pazienza e l’auto osservazione è fondamentale; in questo modo, a poco a poco, verranno alla luce i nostri veri bisogni e la paura del cambiamento si attenuerà.

D’altro canto, è consigliabile agire secondo spirito critico, che ci porti a mettere in dubbio determinati comportamenti e abitudini. In questo modo sarà più facile astenersi da comportamenti consumisti e continui rinnovamenti che ci incatenino a quei comportamenti che si ripetono all’infinito, in cui niente si consolida.

È altrettanto necessario cambiare indirizzare l’attenzione al nostro mondo interiore, in modo da connetterci con noi stessi, una volta per tutte; disfarsi del tutto da quelle toppe inutile che a volte mettiamo per colmare i nostri vuoti e costruire, invece, solide basi per il nostro benessere.

Spendiamo denaro che non abbiamo, in cose di cui non abbiamo bisogno, per far colpo su persone che non ci piacciono.
-Will Smith-

Come mettere in pratica il consumismo responsabile?

Fate una lista delle cose di cui avete davvero bisogno, oltre a stabilire un budget massimo da spendere.
Concentratevi su ciò che possedete.
Riciclate prima di comprare cose nuove.
Cercate delle alternative allo shopping. Molte volte acquistiamo per noia, per cui è importante avere delle attività alternative da fare in questi casi, come fare uno sport o qualunque attività possa frenare l’impulso all’acquisto irresponsabile e inutile.
Semplificatevi la vita per potervi sentire più soddisfatti.

Altri modi per scegliere un consumo responsabile

Avere più amor proprio. Inoltre, è importante fare tutto quello che ci piace per sentirci bene con noi stessi e più felici.
Acquistate poco per volta per non intensificare i sintomi dell’ansia. Inoltre, è fondamentale individuare possibili emozioni negative durante gli acquisti e, se necessario, rivolgersi a un professionista per analizzare queste emozioni.
Leggete qualcosa sul marketing. Non fa mai male sapere qualcosa in più su come le marche o le aziende ci “ingannano”. In questo modo non cadremo in acquisti inutili.
Limitare la sottoscrizione a newsletter riguardo marche e aziende via email. Riceviamo tutti i giorni offerte via mail, e potremmo finire con acquistare pur non avendone bisogno. Fare molta attenzione.
Comprate esperienze. Ognuno decide come vivere la propria vita. Ricordiamoci, però, che le esperienze restano nel nostro cuore, mentre gli oggetti no…

Come avrete notato, il punto non è avere sempre di più, bensì essere, coltivare il nostro mondo interiore per proiettarlo all’esterno da una prospettiva contemplativa, paziente e che ci arricchisca.

Smettiamo di vivere a tutta velocità, fermiamoci un istante, chiudiamo gli occhi e godiamoci il silenzio. Quel tipo di silenzio che costituisce una bella esperienza, in grado di placare la nostra mente, di frenare i nostri impulsi e di avvicinarci al benessere.

Bibliografia

Bauman, Zygmunt. Modernidade líquida. Rio de Janeiro: Jorge Zahar, 2001.
Bauman, Zygmunt. Vida líquida. Rio de Janeiro: Jorge Zahar, 2007.

da lista mente

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