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La battaglia del termostato
23 maggio 2019
Le prestazioni cognitive delle donne migliorano quando la temperatura degli ambienti è elevata, mentre per gli uomini vale il contrario. Lo ha scoperto la prima ricerca che ha indagato sperimentalmente il problema delle differenze di genere nelle prestazioni cognitive in base alla temperatura
da lescienze.it/mente-e-cervello
Nei luoghi di lavoro come anche nelle abitazioni, le donne tendenzialmente patiscono più il freddo degli uomini, e chiedono più spesso di alzare il termostato. L’eterna diatriba tra i sessi sulla temperatura da tenere negli ambienti chiusi trova ora una spiegazione scientifica in un articolo pubblicato su “PLoS ONE” da Tom Chang e Agne Kajackaite della USC Marshall School of Business, in collaborazione con i colleghi del WZB Berlin Social Science Center, in Germania. Secondo lo studio, le prestazioni delle donne in test sulle capacità matematiche e verbali migliorano con le temperature più elevate, mentre per gli uomini vale in contrario.
Si tratta della prima ricerca che indaga sperimentalmente il problema delle differenze di genere nelle prestazioni cognitive in base alla temperatura. Gli autori hanno considerato 24 gruppi di 23-25 studenti, per 542 soggetti considerati in totale, di cui il 41 per cento di sesso femminile, che sono stati sottoposti a test logici, linguistici e matematici in una stanza raffreddata o riscaldata tra 16 e 32 °C. I soggetti ricevevano una ricompensa in denaro sulla base del numero di risposte corrette.
Dall’analisi statistica dei dati è emerso che le studentesse generalmente ottenevano risultati migliori nei test matematici e linguistici quando la temperatura della stanza era all’estremo più caldo dell’intervallo di temperature: fornivano complessivamente più risposte, e anche più corrette. Al contrario, gli studenti maschi hanno ottenuto i risultati migliori alle temperature ambientali più basse. Quando faceva caldo, invece, fornivano meno risposte e con una frequenza di risposte corrette inferiore. In entrambi i sessi, infine, i test logici non erano influenzati dalla temperatura ambientale.
Lo studio è affetto da limitazioni metodologiche. La prima è che nel caso delle donne, la correlazione tra prestazioni e temperatura era più forte e più evidente che nel caso degli uomini. Inoltre, il campione considerato era costituito da un gruppo di studenti universitari tedeschi piuttosto omogeneo, e non fornisce quindi indicazioni su possibili differenze nella correlazione con in gruppi demografici.
In ogni caso, gli autori concludono che la temperatura degli ambienti chiusi potrebbe avere un impatto non solo sul comfort ma anche sulle prestazioni cognitive, in modo differente tra uomini e donne. Questo risultato potrebbe essere utile per migliorare la produttività degli ambienti di lavoro.
https://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0216362
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