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Inserito il - 24/10/2018 : 11:04:44
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IL MAESTRO DISSE
Dedicato ai membri della
Self- Realization Fellowship
a tutti i cercatori della verità
"Signore, che cosa dovrei fare per trovare Iddio?", chiese un allievo al Maestro. Questi disse: "In ogni momento libero, immergi la tua mente nell'infinito pensiero di Lui. ParlaGli intimamente. Egli è più vicino, il più caro di tutti i tuoi cari. Amalo come un avaro ama il denaro, come uno che annega ama il il respiro. Se anelerai a Dio con questo fervore, Egli verrà a te".
Uno studente si lamentava perchè non riusciva a trovar lavoro. Il Guru gli disse: "Non soffermarti su questo pensiero negativo. Quale parte integrante dell'universo, tu occupi un posto essenziale in esso. Se necessario, scuoti il mondo intero per trovare il tuo lavoro. Non arrenderti, e vi riuscirai".
"Maestro, vorrei avere fede", disse un uomo a Paramahansaji. Egli rispose: "La fede deve essere coltivata, o piuttosto riscoperta dentro di noi. C'è, ma deve essere tratta alla luce. Se osservi la tua vita vedrai in quante, innumerevoli maniere Iddio opera per mezzo tuo; la tua fede ne sarà rafforzata. Poche persone cercano di scoprire la Sua mano nascosta. I più considerano il corso degli eventi come naturale e inevitabile. Essi non sanno quali radicali mutamenti è possibile ottenere attraverso la preghiera!".
Una certa discepola si sentiva per ogni menzione dei suoi difetti. Un giorno Paramahansaji disse. "Perchè non vuoi essere corretta ? Non sono forse qui per questo? Il mio Guru mi riprendeva spesso davanti agli altri. Io non me ne risentivo, perchè sapevo che Sri Yukteswarji cercava di bandire la mia ignoranza. Adesso non sono suscettibile a nessuna critica; nessun punto vulnerabile è rimasto in me, che potrebbe dolere se qualcuno lo toccasse. "Ecco perchè ti rinfaccio apertamente i tuoi difetti. Se non cerchi di guarire i punti piagati nella tua mente, trasalirai dolorosamente ogni volta che qualcuno li toccherà".
Il Maestro disse a un gruppo di discepoli:
" Il Signore ha predisposto per noi questa visita sulla terra, ma molti di noi diventano ospiti indesiderabili, perchè considerano certe cose che si trovano qui come loro proprietà. Dimenticando la natura temporanea di questo nostro soggiorno, noi ci formiamo vari attaccamenti: 'la mia casa ', 'il mio lavoro', 'il mio denaro', la mia famiglia. Ma quando scade il nostro visto terreno, tutti i legami umani si dissolvono. Siamo costretti a lasciarci alle spalle tutto ciò che credevamo di possedere. L'Unico che ci accompagnerà dovunque è il nostro Parente Eterno, Dio. "Rendetevi conto ora che siete l'anima e non il corpo. Perchè aspettare il brutale insegnamento della Morte?".
Il Maestro aveva trovato necessario redarguire un discepolo per un grave errore. Più tardi egli disse, sospirando: "Io vorrei influenzare gli altri solo con l'amore. Mi sento morire quando sono costretto a correggerli in altro modo".
Nel discutere di complicati problemi filosofici, un arrogante intellettuale cercò di confondere il Maestro. P. disse sorridendo:" La verità non ha mai paura delle domande".
Un allievo confidò a P: "Sono troppo irretito dagli errori per compiere un qualsiasi sforzo spirituale. Le mie cattive abitudini sono così forti, che mi esauriscono nello sforzo di combatterle".
"Sarai in grado di lottare meglio domani che non oggi?", domandò il Maestro."Perchè aggiungere agli errori di oggi a quelli di ieri? Dovrai tornare a Dio prima o poi, e allora non è forse meglio farlo adesso? Offriti semplicemente a Lui dicendo: 'Signore, buono o cattivo, io sono Tuo figlio. Sei Tu che devi prenderti cura di me'. Se continuerai a tentare, migliorerai. 'Un santo è un peccatore che non si è mai arreso'".
"Nell'assenza della gioia interiore, gli uomini si rivolgono al male", disse il Maestro. "La meditazione sul Dio della Gioia ci imbeve di bontà".
"Corpo, mente e anima stanno in rapporto reciproco", disse il Maestro. "Voi avete un dovere verso il corpo; dovete mantenerlo sano. Avete un dovere verso la mente; quello di svilupparne le facoltà; e avete un dovere verso l'anima: la quotidiana meditazione sull'Origine del vostro essere. Se compite il vostro dovere verso l'anima, ne trarranno beneficio anche la mente e il corpo: ma se trascurate l'anima, col tempo anche il corpo e la mente ne soffriranno".
"Ogni cosa nella creazione ha un'individualità", disse il Maestro. "Il Signore non si ripete mai. Così pure nella divina ricerca dell'uomo ci sono infinite varianti di metodo ed espressione. Il romanzo d'ogni devoto con Dio è un fatto unico".
La vostra disciplina aiuta forse gli allievi ad essere in pace con se stessi?", chiese un visitatore. Y. rispose: "Sì, ma non è questo il nocciolo dei miei insegnamenti. La cosa migliore è di essere in pace con Dio".
Un visitatore all'eremitaggio espresse i suoi dubbi sull'immortalità dell'uomo. Il Maestro disse: "Cercate di rendervi conto che siete un divino pellegrino. Siete qui per un po' di tempo, poi ripartirete per un mondo diverso e affascinante. Non limitate il vostro pensiero a una breve vita e a una piccola terra. Ricordate la vastità dello Spirito che abita in voi".
"L'uomo e la natura sono indissolubilmente legati e vincolati da un comune destino", disse il Maestro. "Le forze della natura collaborano per servire l'uomo; il sole, la terra, il vento, la pioggia si danno la mano per produrre il cibo per lui. L'uomo guida la natura, benchè di solito inconsciamente. Le alluvioni, le trombe d'aria, i terremoti e tutte le altre calamità naturali sono i risultati dei molti pensieri cattivi degli uomini. Ogni fiore sul ciglio della strada è l'espressione del sorriso di qualcuno, ogni zanzara è un'incarnazione del discorso pungente di qualcuno. "La serva Natura si ribella e diventa insubordinata quando il padrone del creato dorme. Più questi è spiritualmente desto, tanto più facilmente controllerà la natura".
"Il latte aggiunto all'acqua si mescola ad essa", disse il Maestro, "ma il burro tratto dal latte rimane a galla. Così anche il latte della mente di una persona comune è presto diluito dalle acque dell'illusione. Ma l'uomo dall'autodisciplina spirituale lavora il latte della propria mente traendone il burro: lo stato della divina stabilità. Libero da desideri e attaccamenti terreni, egli è in grado di galleggiare serenamente sulle acque della vita terrena, sempre intento al pensiero di Dio"..
Quando una certa allieva si ammalò, P. le consigliò di consultare un dottore. Un discepolo chiese: "Maestro, perchè non la guarite voi stesso?".
"Coloro che hanno ricevuto da Dio il potere di guarire, lo usano solo dietro Suo comando" replicò il Guru. "Il Signore sa che ai Suoi figli è talvolta necessario subire la sofferenza. Coloro che vogliono la divina guarigione dovrebbero esser pronti a vivere secondo le leggi di Dio. Nessuna guarigione permanente è possibile se la persona continua a commettere gli stessi errori, invitando così la malattia a ritornare". "La vera guarigione si effettua soltanto attraverso la comprensione spirituale", egli continuò. "L'ignoranza dell'uomo riguardo alla sua vera natura, o anima, è la radice di tutti gli altri mali, fisici, materiali e mentali".
"Tutto l'universo è Spirito", disse il M. a un gruppo di discepoli. "Una stella, un sasso, un albero e un uomo sono ugualmente composti della Sola Sostanza, Dio. Per portare in esistenza una creazione differenziata, il Signore doveva conferire ad ogni cosa l'apparenza dell'individualità. Noi ci stancheremmo rapidamente dello spettacolo terreno se potessimo facilmente vedere che è l'Uno a produrre lo spettacolo, a scrivere il dramma, a dipingere lo scenario, a distribuire le parti e ad essere tutti gli attori. Ma 'lo spettacolo deve continuare'; perciò il M. Drammaturgo manifestò in tutto il cosmo un'inconcepibile inventiva e una varietà inesauribile. All'irrealtà Egli diede la parvenza della realtà".
"M. perchè lo spettacolo deve continuare?", s'informò un discepolo. "E' il lila di Dio, il suo gioco o sport", rispose il Guru. "Egli ha diritto di dividerSi in molti, se così sceglie di fare. Ciò che è importante per l'uomo è di penetrare il Suo trucco. Se Dio non Si coprisse col velo di maya. non ci sarebbe nessun Cosmico Gioco della creazione. Noi abbiamo il permesso di giocare a nascondino con Lui, tentando di trovarlo per vincere il Gran Premio".
A un gruppo di discepoli il Maestro disse: "Io so che se non avessi nulla, in voi tutti possiederei degli amici disposti a fare per me qualsiasi cosa. E voi sapete che possedete in me un amico che vi aiuterà in tutti i modi. Noi guardiamo Dio gli uni nell'altro. Questo è il rapporto più bello che ci sia".
I discepoli consideravano un privilegio quello di render servizio al Guru che lavorava incessantemente per il loro bene.
A un gruppo di devoti che aveva fatto qualche lavoro per lui, il Maestro disse: "Come siete buoni con me, circondandomi delle vostre attenzioni!". "Oh no! Siete voi che siete buono con noi, Maestro", rispose un discepolo. "Dio aiuta Dio", disse P. sorridendo dolcemente. "Questa è la trama del suo dramma della vita umana".
" 'Distruggere ogni desiderio; liberarsi dell'ego ': tutto questo mi sembra molto negativo, Maestro", osservò un allievo. "Abbandonando tante cose, che cosa mi rimarrà?". "Tutto, in realtà, perchè sarai ricco dello Spirito, la Sostanza Universale", rispose il M. "Non più un mendicante confuso, che si accontenta di una crosta di pane e qualche comodità per il corpo; avrai riguadagnato il tuo sublime posto quale figlio dell'infinito Padre. Questo non è uno stato negativo!".
Egli aggiunse: "La conquista dell'ego permette al vero Sè di rivelare il suo splendore. La divina realizzazione è uno stato impossibile da descrivere, perchè nessun'altra cosa può essere comparata ad esso".
Spiegando la Trinità a un gruppo di discepoli, il Maestro usava questa similitudine: "Possiamo dire: Dio Padre, esistente nel vuoto senza vibrazioni al di là dei fenomeni, è il Capitale che 'sostiene' la creazione. Il Figlio, cioè l'intelligenza Coscienza Critica che permea l'universo, è l'Amministrazione; e lo Spirito Santo, la divina Forza Vibratoria invisibile che produce tutte le forme nel cosmo, è il Lavoro".
"Maestro, voi ci avete insegnato a non pregare per avere delle cose, ma a desiderare soltanto che Dio Si riveli a noi. Non dovremmo dunque mai chiederGli di soddisfare una nostra particolare necessità?", chiese un discepolo.
"Non è sbagliato dire al Signore che abbiamo bisogno di qualche cosa", replicò, "ma dimostriamo una più grande fede se diciamo semplicemente: - Padre Celeste, io so che Tu supplisci ad ogni mia necessità. Sostienimi secondo la Tua volontà.
"Se un uomo desidera ardentemente di possedere, ad esempio, una macchina, e prega con sufficiente intensità per averla, egli la otterrà. Ma il possesso di un'automobile potrebbe non essere la cosa migliore per lui. Talvolta il Signore non esaudisce le nostre piccole preghiere perchè intende donarci qualcosa di meglio". Ed egli aggiunse: "Confida di più in Dio. Credi che Colui che ti ha creato, provvederà a te".
Un discepolo, conscio di aver fallito una difficile prova spirituale, si accusava pieno d'avvilimento. Il Maestro disse:
"Non pensare a te come un peccatore. Far ciò significa sconsacrare la Divina Immagine in te. Perchè identificarti con le tue debolezze? Afferma invece la verità: 'Io sono un figlio di Dio'. Pregalo:' Buono o cattivo, o Padre Celeste, io sono Tuo. Risveglia la mia memoria di Te, o Padre!'".
"Io penso spesso che Dio dimentica l'uomo", osservò un visitatore all'eremitaggio di Encinitas. "E' certo che il Signore mantiene le Sue distanze". "E' l'uomo che mantiene le sue distanze", replicò il Maestro. "Chi cerca Dio? I templi mentali della maggior parte della gente sono riempiti degli idoli di pensieri irrequieti e dei desideri; il Signore viene ignorato. Ciò nonostante Egli manda i suoi figli illuminati per ricordare all'uomo la sua eredità divina. "Dio non ci abbandona mai. In silenzio Egli opera in tutti i modi per aiutare i Suoi amati figli e per accelerare il loro progresso spirituale".
A un giovane devoto che venne a chiedergli consiglio, il Maestro disse: "Il mondo crea in noi le cattive abitudini, ma esso non si riterrà responsabile degli errori che ne risulteranno. E allora perchè dare tutto il vostro tempo a un falso amico, cioè al mondo? Riservare un'ora al giorno all'esplorazione scientifica dell'anima. Forse che il Signore, il Donatore della vostra vita, famiglia, denaro e di tutto il resto, non merita che già dedichiate una ventiquattresima parte della vostra giornata?".
"Signore, perchè certa gente mette in ridicolo i santi?", chiese un discepolo. Il M. rispose: "I malfattori odiano la verità, e la gente mondana si accontenta degli alti e bassi della vita. Nessuno dei due vuol cambiare; perciò il pensiero di un santo li mette a disagio. Queste persone si possono comparare a un uomo che sia vissuto per molti anni in una stanza buia. Qualcuno viene e accende la luce. All'uomo semi-cieco l'improvviso bagliore sembra una cosa innaturale".
Parlando un giorno dei pregiudizi razziali, il Maestro disse: "A Dio non piace essere insultato quando porta i Suoi vestiti scuri".
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