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 Wu wei: l'arte della non azione
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Inserito il - 16/07/2018 : 09:51:03  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
Wu wei: l'arte della non azione

Il Wu wei è un concetto del taoismo che si traduce come ‘non azione’. Si tratta di un principio secondo cui il miglior modo di affrontare una situazione, specialmente se conflittuale, è non agire e non forzare alcuna soluzione, bensì lasciare che le cose scorrano e vengano da sé.

Alla maggior parte di noi risulterà strano che vi sia una filosofia che ci invita alla non azione. Viviamo in una società che induce a comportarsi in modo opposto. Viviamo, di fatto, saturi di attività, sensazioni e pensieri. E, quando non facciamo niente, ci sentiamo strani. Arriviamo a pensare che sia semplicemente una perdita di tempo.

“Trenta raggi convergono sul mozzo, ma è il foro centrale che rende utile la ruota.
Plasmiamo la creta per formare un recipiente, ma è il vuoto centrale che rende utile un recipiente.
Ritagliamo porte e finestre nella pareti di una stanza: sono queste aperture che rendono utile una stanza.
Perciò il pieno ha una sua funzione, ma l’utilità essenziale appartiene al vuoto.”
-Laozi-

Il Tao Te Ching (Libro della Via e della Virtù) venne scritto 25 secoli fa dal filosofo Laozi. Questo filosofo pensava che il modo migliore di vivere fosse sincronizzarsi con il fluire della natura e del cosmo. È proprio da questo approccio che trae ispirazione il Wu wei: lasciare che le cose seguano il loro corso naturale e adattarci a esso.

I valori e le virtù nel Wu Wei

Il Wu wei propone una vita semplice perché è quella che meglio si traduce in pace e armonia. Questa semplicità implica non prendere troppo a cuore le ambizioni e i desideri, dato che sono le fonti principali di preoccupazione e sofferenza, più che di realizzazione.

La semplicità contribuisce anche a far vivere in modo più sereno. Quando ci concentriamo sull’ottenere grandi successi e soddisfazioni, questo risulta impossibile. Bisogna dunque apprezzare chi siamo e quello che abbiamo, invece di lamentarci per chi non siamo o quello che non abbiamo.

Allo stesso modo, il Wu wei sostiene che la semplicità ci aiuta ad accettare le cose per come sono, a non opporci al corso degli eventi e a non pretendere di avere il controllo su di essi. Si tratta di valori e atteggiamenti che entrano in contraddizione con la mentalità occidentale, ma che permettono di coltivare un maggiore equilibrio emotivo.

Il Wu Wei e gli eccessi

Il Wu wei ci fa riflettere sul fatto che gli eccessi costituiscono la principale fonte di problemi. Contrariamente a quello che pensano in molti, non sono le carenze, bensì gli eccessi a causarci maggior malessere. Di conseguenza il Wu wei ci invita a concentrarci principalmente su quattro punti:

Accettare che i problemi sono una nostra creazione. I problemi non sorgono dal niente, ma sono creati dalle nostre azioni e dalla nostra mente.
Non sforzarsi mentalmente di risolvere i problemi. Non rappresentarli a livello mentale, né creare soluzioni ad hoc. L’idea è lasciare che si dileguino da soli, senza alimentarli.
Imparare ad apprezzare il naturale corso delle cose. Questo significa adottare un atteggiamento di osservazione di fronte agli eventi, senza pensare di dover intervenire su di essi.
Lasciare che la mente fluisca. Non cercare di dare una direzione o un approccio specifico. Limitarci a permetterle di seguire il suo stesso corso, soprattutto quando siamo calmi.

Aspettare e osservare

Uno dei pilastri del Wu wei è quello di imparare ad aspettare e a osservare. Si parte dall’idea che l’energia debba essere conservata per i momenti nei quali l’azione diventa inappellabile. Chi osserva e aspetta il momento propizio saprà agire con grande saggezza e anche con enorme vitalità, dato che non ha sprecato energie in azioni irrilevanti.

Si sostiene anche l’idea che chi sa osservare e aspettare risolverà qualsiasi situazione con grande facilità. Essa implicherà a malapena uno sforzo. Questo non significa negligenza o passività, bensì sincronizzazione con il naturale corso della realtà. Occorre sottolineare che niente resta immutabile, infatti quello che esiste cambia di continuo, con o senza azioni individuali.

Si tratta dunque di non opporre resistenza al fluire della realtà. Buona parte delle nostre azioni è destinata a farci opporre resistenza. Questo genera una forza negativa controproducente, perché invece di contribuire a farci auto-preservare, ci incita a danneggiare noi stessi in questa lotta. Ciò che si cerca, dunque, è permettere che tutto accada in modo naturale, senza opporsi.

anonimo


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