[AmadeuX BiblioForum]
Clicca qui per andare al sito di Audioterapia, Musica ed elementi subliminali benefici
23/08/2025 - 22:35:35
    [AmadeuX BiblioForum]                                     Ip: 216.73.216.186 - Sid: 112764898 - Visite oggi: 37712 - Visite totali: 64.810.673

Home | Forum | Calendario | Registrati | Nuovi | Recenti | Segnalibro | Sondaggi | Utenti | Downloads | Ricerche | Aiuto

Nome Utente:
Password:
Salva Password
Password Dimenticata?

 Tutti i Forum
 Forums e Archivi PUBBLICI
 SUBLIMEN BiblioForum
 I segreti della meditazione Vipassana
 Nuova Discussione  Rispondi alla discussione
 Versione Stampabile Bookmark this Topic Aggiungi Segnalibro
I seguenti utenti stanno leggendo questo Forum Qui c'è:
Autore Discussione Precedente Discussione n. 20950 Discussione Successiva  

admin
Webmaster

8hertz

Regione: Italy
Prov.: Pisa
Città: Capannoli


24827 Messaggi

Inserito il - 30/05/2018 : 10:24:09  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
I segreti della meditazione Vipassana

Corrado Pensa: I segreti della Vipassana

di Cristiana Ceci

(Corrado Pensa è insegnante di Vipassana presso l'Associazione per la
meditazione di consapevolezza (Ameco) di Roma e Senior Teacher all'Insight
Meditation Society di Barre, Massachusetts, USA. È stato ordinario di
Religioni e Filosofie dell'India presso l'Università "La Sapienza" di Roma e
ha esercitato la psicoterapia in ambito junghiano)

Come definirebbe Vipassana?

La meditazione di Vipassana, o ³chiara visione², è parte cruciale
dell¹insegnamento del Buddha, ove essa è considerata lo strumento principe
per raggiungere la liberazione dalla sofferenza. Tale meditazione si propone
anzitutto di coltivare un¹attenzione intenzionale che si rivolge momento per
momento a ciò che sorge nel presente: sensazioni fisiche, moti di avversione
e di attaccamento, emozioni, immagini, fantasticherie, frequenti ruminazioni
mentali. Dunque un¹attenzione intenzionale e attiva in contrasto con
l¹attenzione comunemente intesa che si accende per scopi specifici (fare un
lavoro, capire un discorso, seguire un film). Questo tipo di attenzione
intenzionale, o consapevolezza, viene esercitata sia nella meditazione
formale, sia nella meditazione in azione. Essa si prefigge una graduale
depurazione della mente da quel capillare inquinamento prodotto da
avversione, attaccamento e confusione mentale, ossia dalle cause
fondamentali del disagio esistenziale. In questo modo diventa possibile
sviluppare, altrettanto gradualmente, la chiarezza mentale e il calore del
cuore.

Che differenza c'è fra concentrazione e attenzione dunque?

La concentrazione è attenzione focalizzata e serve a costituire un
fondamento di maggior stabilità e calma mentale. Una volta costruito tale
fondamento, l¹attenzione, o consapevolezza, deve farsi più diffusa, più
flessibile e, soprattutto, più penetrante. In modo da sfociare in una
comprensione via via più rilassata e compassionevole dei disagi grandi,
piccoli e minimi del nostro quotidiano. Comprensione senza la quale il
conseguimento di un bene irreversibile o liberazione non è ritenuto
possibile.

Quali sono le differenze con il pranayama, visto che anche nella Vipassana
la respirazione è un elemento fondamentale?

Nel pranayama, come la stessa parola sanscrita dice, si controlla il
respiro. Nella modalità più diffusa della Vipassana il respiro, invece, si
segue così com¹è. Inoltre il respiro è solo uno dei supporti meditativi
possibili: parti del corpo, reattività emotiva, suoni, etc., sono per
esempio alcuni dei molti altri.

Quali sono le modalità pratiche della meditazione Vipassana?

Nella maggior parte degli stili di Vipassana i modi formali di praticare
sono due: seduti con la schiena eretta e gli occhi chiusi o socchiusi oppure
in camminata lenta e consapevole, con gli occhi aperti. Poco coltivata in
Occidente ma diffusa, invece, nel sudest asiatico, la meditazione in piedi
da fermi.

Non occorre essere buddhisti per praticare la Vipassana?

Sono d'accordo, però è necessario entrare un minimo nella questione. "Essere
buddhisti", nel senso di essere dogmaticamente sicuri della superiorità del
buddhismo, è una forma di ciò che il Buddha chiamava "attaccamento alle
opinioni e ai punti di vista". Quindi mi pare che, fino a quando non abbiamo
deposto questa presunzione, non siamo nemmeno entrati nel cammino del
Buddha. Se, viceversa, si segue appassionatamente il cammino interiore
indicato dal Buddha, fondato su etica, meditazione e saggezza
compassionevole, allora il fatto che ci si dica buddhisti o meno mi sembra
irrilevante. Ci sono oggi in Occidente cristiani che percorrono la via del
Buddha con molta più serietà di un buddhista "ideologico" e appagato dalle
sue credenze. Così come si vedono cristiani ironici o critici verso il
buddhismo pur essendo privi di qualsiasi conoscenza in merito. In realtà la
questione di fondo è da sempre un¹altra: fino a che punto vogliamo dare
priorità assoluta al cammino interiore lasciando così che esso riorienti
radicalmente la nostra vita?


  Discussione Precedente Discussione n. 20950 Discussione Successiva  
 Nuova Discussione  Rispondi alla discussione
 Versione Stampabile Bookmark this Topic Aggiungi Segnalibro
Vai a:



Macrolibrarsi


English French German Italian Spanish


[AmadeuX BiblioForum] © 2001-2025 AmadeuX MultiMedia network. All Rights Reserved. Torna all'inizio della Pagina