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Inserito il - 18/10/2017 : 10:38:29
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Siedi in silenzio e aspetta
di Osho
Tratto da: "Il Libro Arancione" - di Osho
"Siedi in silenzio e aspetta!"
A volte accade che la meditazione ti sia molto vicina, ma tu sei troppo impegnato in altre cose. Quella piccola calma voce silente è dentro di te ma tu sei soffocato dal rumore, dagli impegni, dalle tue attività, dalle responsabilità. E la meditazione viene come un sussurro, non bussa alla tua porta gridando slogan, affiora in silenzio. Non fa alcun rumore. Non ne senti neppure il passo. Per cui se sei troppo occupato, aspetta un po' e poi se ne va.
Quindi fanne un impegno, almeno un'ora al giorno siedi semplicemente in silenzio e aspettala. Non fare nulla, siedi semplicemente in silenzio ad occhi chiusi in profonda attesa, con il cuore in attesa, aperto. Aspetta semplicemente, e se qualcosa accade sarai pronto a riceverla. Se non accade nulla, non sentirti frustrato. È salutare anche sedere per un'ora senza che accada nulla, è rilassante. Ti calma, diventi silenzioso, più centrato, più radicato nell'esistenza. Allora la meditazione accadrà sempre più spesso e pian piano sorgerà un'intesa tra te e lo stato meditativo; perché se tu l'aspetti ogni giorno alla stessa ora nella stessa stanza, verrà sempre più spesso. Non è qualcosa che proviene dall'esterno, viene dal tuo centro più profondo. E ricorda che l'incontro è molto più probabile se la tua consapevolezza interiore sa di essere attesa dalla tua consapevolezza esterna.
Per qualche secondo fermati, non fare altro: tu non esisti e il mondo va avanti. Man mano che aumenta in te la consapevolezza che il mondo va avanti perfettamente anche senza di te, allora sarai in grado di conoscere un'altra parte del tuo essere che per lungo tempo, hai tralasciato.
Siedi semplicemente sotto un albero. La brezza che soffia fa ondeggiare le foglie sui rami. Il vento ti sfiora, danza intorno a te e se ne va. Non lasciare che ti passi accanto, fai che si muova con te, lascia che ti attraversi, Chiudi semplicemente gli occhi, sentiti anche tu simile a un albero, sii aperto, e lascia che il vento ti attraversi, cosi come passa tra gli alberi e ne muove le foglie.
Qualsiasi cosa la mente possa fare, non può essere meditazione, perché la meditazione è al di là della mente. In questa dimensione la mente è assolutamente inutile; la mente non è in grado di penetrare nella meditazione. Là dove finisce la mente, inizia la meditazione.
A volte puoi semplicemente scomparire.
Siedi sotto un albero, senza pensare al passato né al futuro, stai semplicemente li: dov'è l'io? Dove se n'è andato? Non riesci a vederlo, non c'è più. Nel presente l'ego non esiste, non è mai esistito. Il passato non è più, il futuro non è ancora: entrambi non esistono. Il passato si è dissolto, il futuro non è ancora comparso: esiste solo il presente. E nel presente non troverai mai nulla che assomigli all'ego.
In alcuni monasteri del Tibet si pratica tuttora una delle meditazioni più antiche: è un metodo che si basa sulla verità che vi ho appena enunciato. Viene insegnato come talvolta puoi semplicemente scomparire; siedi in giardino e cominci a sentire che pian piano stai scomparendo. Prova a vedere come appare il mondo quando te ne sei allontanato, quando non sei più partecipe, quando diventi assoluta trasparenza. Prova anche solo per un secondo a non essere.
A casa tua: vivi come se non esistessi. È veramente una meditazione bellissima. In 24 ore puoi provarci diverse volte: mezzo secondo sarà sufficiente.
- La meditazione della ghigliottina -
È una delle meditazioni tantriche più belle: cammina e immagina di non aver più la testa, ma solo il corpo. Siedi e immagina di non aver più la testa, hai solo il corpo. Ricorda continuamente che la testa non c'è più. Visualizzati privo di testa. Fatti una fotografia senza la testa e ingrandiscila: guardala! Abbassa lo specchio del bagno, cosi quando ti specchi puoi vedere solo il corpo e non la testa.
Bastano pochi giorni di costante ricordare e sentirai nascere in te una leggerezza incredibile, un silenzio straordinario perché il problema è la testa. Se riesci a concepire te stesso privo di testa — e non è difficile: è facile concepirlo — allora ti centrerai sempre di più nel cuore.
Puoi immaginarti senza testa in questo preciso momento. E cosi capirai immediatamente cosa intendo dire.
« Io non sono questo »
La mente è stupida! La questione non è che tu sia pieno di stupidaggini e qualcun altro no. È tutta spazzatura, e se continui a scaricarla all'esterno puoi andare avanti all'infinito; non arriverai mai a toccare il fondo. È spazzatura che si ricrea da sola: non è morta, è dinamica. Cresce e ha una vita propria. Anche se la sfoltisci, spunteranno sempre nuove foghe.
Scaricarla all'esterno non vuol dire diventare vuoti. Ti renderà semplicemente consapevole che tu non sei la mente che pensi di essere, con cui ti sei identificato finora: tu non sei questo.
- Metti per iscritto i tuoi pensieri -
Un giorno fai questo: è un piccolo esperimento. Chiuditi in camera, siediti e inizia a mettere per iscritto i tuoi pensieri: qualunque cosa ti venga in mente. Non cambiarli, perché tanto non devi mostrare questi fogli a nessuno! Continua a scrivere per dieci minuti e poi rileggili: questi sono i tuoi pensieri. Leggendoli, penserai che siano opera di un pazzo. Se mostri questi fogli al tuo amico più intimo, anche lui ti guarderà chiedendosi se non sei impazzito. La meditazione è una tecnica per liberare la tua intelligenza. Più diventi meditativo, più diventi intelligente. Ma ricorda: con intelligenza non intendo intellettualità. Essere intellettuali fa parte della stupidità.
Inventa nuove smorfie, nuove posizioni divertenti, e strane. Fai qualsiasi cosa se ti riesce e ne otterrai un profondo rilassamento; inizierai a non considerarti più un corpo né un volto, ma pura consapevolezza: ti aiuterà moltissimo.
La meditazione è la tua natura intrinseca, sei tu. È il tuo essere. Non ha nulla a che vedere con ciò che fai: non puoi possederla, non puoi non possederla, non può essere posseduta, non è un oggetto, sei tu, è il tuo essere.
- Guarda semplicemente il cielo -
Medita sul cielo: ogni volta che ne hai l'occasione, sdraiati per terra e guarda il cielo. Lascia che questa sia la tua contemplazione. Se vuoi pregare, prega il cielo. Se vuoi meditare, medita sul cielo; a volte con gli occhi aperti, altre volte con gli occhi chiusi. Perché il cielo è anche dentro di te: è tanto vasto all'interno quanto lo è all'esterno.
Noi ci troviamo al confine tra il cielo interiore e il cielo esterno ed essi hanno esattamente la stessa dimensione. Come è infinito il cielo esteriore, cosi lo è il cielo interiore. Noi ci troviamo esattamente sul confine: ti puoi dissolvere sia in una direzione che nell'altra. Queste sono le due vie per dissolversi.
Se preghi, ti dissolvi nel cielo esteriore; se mediti, ti dissolvi nel cielo interiore: ma il risultato è identico, ti dissolvi. E questi due cieli non sono due spazi separati. Sono due, solo perché ci sei tu di mezzo, tu rappresenti la linea di separazione. Quando tu scompari, scompare la linea di separazione, allora l'interno è esterno e l'esterno è interno.
- La fragranza di un fiore -
Se hai un buon naso, avvicinati ad un fiore e lascia che il suo profumo ti riempia. Quindi pian piano allontanati dal fiore, ma continua a prestare attenzione al profumo, alla fragranza. Man mano che ti allontani, la fragranza diventerà sempre più sottile e occorrerà più attenzione per percepirla. Diventa il tuo naso. Scordati il resto del corpo e concentra sul naso tutta la tua energia, come se esistesse solo quello. Se perdi contatto col profumo, riavvicinati di alcuni passi fino a ristabilire il contatto, quindi retrocedi di nuovo.
Col tempo riuscirai a sentire il profumo di un fiore da distanze lontanissime. Nessun altro riuscirà a sentire il profumo di quel fiore da quelle distanze. A quel punto continua ad operare in modo sottile, rendi la meta sempre più sottile, e verrà il momento in cui non sarai più in grado di percepire neppure il profumo. Ora senti l'essenza dove solo un istante prima era presente la fragranza. Adesso non c'è più...
Questa è l'altra parte del suo essere: la parte assente, il lato in ombra. Se sei in grado di percepire l'assenza della fragranza, se riesci a percepire la differenza, penetrerai in una dimensione differente. A quel punto l'oggetto è diventato impercettibile.
Ora ti stai avvicinando allo stato di non-pensiero del samadhi.
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