admin
Webmaster
Regione: Italy
Prov.: Pisa
Città: Capannoli
24455 Messaggi |
Inserito il - 11/07/2017 : 10:02:45
|
Meditazione e ipnosi: cosa ci dicono sul rapporto mente, cervello e coscienza?
Scritto da: Redazione Scienza e Conoscenza
Medicina Non Convenzionale
>>> https://goo.gl/QbKsWF
Meditazione e ipnosi: cosa ci dicono sul rapporto mente, cervello e coscienza?
Ce ne parla Enrico Facco, professore di Anestesiologia e Rianimazione presso l'Università di Padova; specialista in Neurologia ed esperto di terapia del dolore, agopuntura e ipnosi clinica. Ha condotto numerose ricerche sul coma, sullo stato vegetativo persistente, sulla morte cerebrale, sulla valutazione e terapia delle cefalee, del dolore cronico e dell'ansia preoperatoria. Autore di oltre 200 pubblicazioni scientifiche.
"Dal positivismo e dal fisicalismo in avanti si pensa che la coscienza sia solo un epifenomeno passivo dei circuiti cerebrali e questo non è vero: abbiamo evidenze, nell’ambito sia della meditazione che dell’ipnosi, di come noi possiamo intenzionalmente, facendo un lavoro introspettivo, andare a modificare in maniera importante, profonda e intenzionalmente per scopi precisi la regolazione e l’attività di aree cerebrali inconsce.
Questo vuol dire che possiamo cominciare a pensare, con molta serenità, al fatto che il rapporto mente-cervello non è solo un processo bottom up, come vuole il riduzionismo, dai circuiti cerebrali alla coscienza o alla psiche, che ne è un epifenomeno, ma semmai la gerarchia è bi-direzionale perché il cervello sicuramente se cambia modifica la coscienza e l’attività mentale, ma, d’altro canto, la coscienza e l’attività mentale possono modificare la regolazione del cervello, in termini non solo funzionali e momentanei ma addirittura strutturali.
Ormai è noto che il training, l’esperienza, è in grado di creare connessioni e nuove sinapsi e modifica plasticamente il cervello. Quindi noi siamo il prodotto del nostro cervello, ma siamo anche i custodi del nostro cervello e lo possiamo modificare, nella nostra evoluzione e nella nostra consapevolezza. L’aspetto riduzionistico funziona benissimo come metodo di studio per spiegare i meccanismi cerebrali, è potentissimo e non lo critico da questo punto di vista: l’errore è farlo diventare una forma di teologia, di paradigma per cui tutto deve esservi uniformato, il che risulta fortemente dogmatico".
Continua la lettura dell'intervista a Enrico Facco su Scienza e Conoscenza 59
Scienza e Conoscenza - n. 59 - Rivista Cartacea >> https://goo.gl/QbKsWF Nuove scienze, Medicina non Convenzionale, Consapevolezza >> http://www.macrolibrarsi.it/libri/__scienza-e-conoscenza-n-59-rivista-cartacea.php?pn=1567
|
|